Tutti in piedi per samuele

Canzoni bellissime, una grande orchestra e un Bersani in splendida forma per l’ultimo concerto a Villa Erba

La freschezza di Samuele Bersani nella caldissima serata di Villa Erba, un toccasana per corpo e spirito ha chiuso LeSerre Music&Comedy Festival

Ragazzi questo posto è bellissimo e ha un’acustica perfetta. Ho fatto bene a dar retta a chi mi diceva “vai a Cernobbio”...un Samuele Bersani soddisfatto ha salutato il pubblico alla fine del suo concerto al Galoppatoio di Villa Erba ieri sera, domenica 28 luglio. Arena piena in ogni ordine di posti per l’ultimo concerto della rassegna LeSerre Music&Comedy Festival che ha visto sfilare sul palco Pooh, Francesco De Gregori, Il Volo, Cristiano De Andrè e Antonello Venditti prima di Bersani.

samuele bersani cernobbio

La serata, caldissima senza un filo di vento proveniente dal lago, è stata rinfrescata dagli ariosi arrangiameti dell’Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal Maestro Giacomo Loprieno, 24 esperti musicisti, tra gli orchestrali e la band abituale di Bersani, che lo hanno accompagnato in questo suo primo tour con orchestra e torneranno a farlo in autunno. Perchè uno spettacolo così impegnativo dal punto di vista dell’organizzazione dei costi?  “Ho sentito che era arrivato il momento di mettere le mie canzoni a confronto con una realtà orchestrale – ha spiegato il cantautore emiliano– Realtà che per me è familiare, dato che sono figlio di un musicista di musica classica. In un mondo musicale che sembra diventato meccanico, appiattito nei suoni, nella produzione e nei testi, mi sono detto “perchè non fare la cosa più rischiosa? Mettere a confronto 24+2 esseri umani, che possono anche sbagliare”. “Umano” per me è ancora un valore, una bella parola. L’augurio che vi faccio è di poter uscire da questo concerto avendo la sensazione di una vibrazione che è durata due ore”

La veste orchetrale ha reso nuove canzoni storiche tanto che anche la scaletta è risultata inedita e ha ripercorso diverse sfaccettature del repertorio trentennale di Bersani: dalle grandi hit del passato e che lo hanno reso celebre al grande pubblico, fino ai brani del suo ultimo album “Cinema Samuele” col quale ha vinto la sua quinta Targa Tenco.
Tra le canzoni che hanno particolarmente emozionato il pubblico di Cernobbio, ci sono state “Spaccacuore”, quarto perzzo dopo l’inizio classico con “Il mostro” e due brani dall’album “L’aldiquà”, “En E Xanax” e “Giudizi Universali” con tanto di coro del pubblico: potrei, ma non voglio fidarmi di te, io non ti conosco e in fondo non c’è in quello che dici qualcosa che pensi, sei solo la copia di mille riassunti. Alcune canzoni sono state completamente destrutturate e hanno preso uno slancio emotivo completamente nuovo, come è successo in particolare per “Freak” del 1994 dove un accenno al Bolero di Ravel, menzionato nel testo, rispunta qua e là nell’arrangiamento.

samuele bersani cernobbio

Ma Bersani oltre a cantare (benissimo), ci mette tanta simpatia e aneddoti “Anche oggi pomeriggio sono venuti a trovarmi in diversi durante le prove, gli incontri sono sempre bellissimi, c’è chi mi dice “Ti ringrazio un sacco Samuele, tu mi fai piangere tantissimo” e uno si chiede se è tutto ok. A volte mi lasciano stupito tipo quello che mi chiede “Lui poi muore?” e diciamo che in genere nelle mie canzoni non muore nessuno, sì Spillo quando va a fare la rapina con Chicco e lì sul “ciao” un po’ si capisce. Ma, ad esempio, quando io scrivo “per fargli un regalo di colpo anche il cielo si aprì a serramanico” penso che si capisca che non voglio accoltellare nessuno, che è il cielo che sembra un coltello…”. 

Dei “fuori onda” che divertono il pubblico, così come gli spiegoni, scanzonati e ironici, con cui introduce alcune canzoni. “Braccio di Ferro” Bersani non lo eseguiva da oltre 25 anni ed è un testo che ha una storia decisamente particolare: «È la storia, appunto, di Braccio di Ferro che si prende Bruto e va via con lui lasciando Olivia sulla spiaggia, quindi una storia completamente ribaltata rispetto a quello a cui siamo stati sempre abituati. Mi è sempre piaciuta l’idea di rovesciare le cose e avere un punto di vista opposto, ma una cosa che mi fa molto ridere è come è nata.
All’epoca ero uccel di bosco, non avevo una fidanzata, però avevo conosciuto una ragazza a Palermo che aveva una cugina a Bologna, ed è venuta a trovarmi. Il problema è stato che dopo sei giorni era ancora dentro casa e aveva una depressione tale che non voleva uscire.  La cosa stava diventando un po’ pesante, perchè stavo scrivendo un album e avevo anche un po’ di fretta.
Ad un certo punto ho cercato di spingerla ad uscire e lei, per la prima volta dopo sei giorni, finalmente è uscita. In quel momento, per reazione, ho scritto un inno omosessuale.
È una canzone di cui vado molto fiero, perchè oggi è facile parlare di questa tematica, ma all’epoca era molto particolare mettere a repentaglio l’immagine di Braccio di Ferro”.
Nel live la canzone finisce con l’inconfondibile fischietto dei cartoni animati.

Ultimo brano non poteva che essere “Chicco e Spillo” con il quale Samuele Bersani si fece conoscere dal grande pubblico nell’ormai lontano 1992. Pubblico in piedi e lungo, meritatissimo, applauso per un cantautore che, dopo 35 anni di carriera, ha ancora voglia di mettersi alla prova con nuovi progetti.

samuele bersani cernobbio

 

 

 

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