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Le “Serate di Nomadelfia”: un messaggio di fraternità, di  gioia e di speranza in uno spettacolo corale

31 luglio 2024 | 11:00
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Le “Serate di Nomadelfia”: un messaggio di fraternità, di  gioia e di speranza in uno spettacolo corale
Le “Serate di Nomadelfia”: un messaggio di fraternità, di  gioia e di speranza in uno spettacolo corale
Le “Serate di Nomadelfia”: un messaggio di fraternità, di  gioia e di speranza in uno spettacolo corale

A Cernobbio arriva “Le Serate di Nomadelfia”, non solo uno spettacolo, ma una vera e propria missione che, attraverso danze popolari, video e interventi teatrali, vuole trasmettere i valori fondamentali della comunità cristiana che ha sede in Toscana

Se vi siete persi la serata dello scorso 20 luglio a Cantù (che spettacolo!!!), niente paura, “SERATE di NOMADELFIA” tornano sul nostro territorio sabato 3 agosto con un super show di canzoni, balli e divertenti scketch all’ex Galoppatoio di Villa Erba Cerbobbio.

Bambini, giovani e adulti della comunità toscana, girano l’estate italiana in lungo e in largo da oltre 50anni, in queste settimane sono in Lombardia, dopo Cantù hanno fatto “Serate” a Uggiate Trevano, Valmadrera, Legnano e, dopo Cernobbio, concluderanno la tournèe nella nostra regione con spettacoli a Lecco (6/8), Sondrio (8/8), Chiavenna (11/8) e Saronno il giorno di Ferragosto.

Per chi non conosce la realtà cristiana fondata da don Zeno Saltini alla metà del secolo scorso a Nomadelfia, frazione di Grosseto, le “SERATE di NOMADELFIA” sono il modo originale e coinvolgente con cui gli abitanti della piccola comunità si fanno conoscere. Il loro è un dinamico spettacolo di arte varia che mette insieme musica, danze e figurazioni acrobatiche, brevissimi video e folgoranti interventi comici, due ore appassionanti che coinvolgono ed emozionano. Ma è soprattutto il clima di amicizia e il sogno di un mondo più libero, giusto e fraterno che alberga nel cuore di ogni uomo a conferire alle “SERATE di NOMADELFIA” un fascino che a distanza di 50 anni non si è appannato e che continua, dopo oltre mille repliche, a riempire le piazze.

E’ uno spettacolo e una  testimonianza vivente che occhi attenti sanno riconoscere in tutti i gesti dei Nomadelfi (così si chiamano gli abitanti di questo singolare paese), anche quando allestiscono gli impianti, e quando, al termine dello spettacolo, in circa un’ora, lavorando insieme, smontano, caricano tutto sui camion, puliscono la piazza.

Appuntamento il 3 Agosto a Cernobbio nell’area Ex Galoppatoio Villa Erba. Lo spettacolo, come per tutte le “Serate”, è, rigorosamente, gratuito.

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Nomadelfia (che significa dal greco “legge di fraternità”) è una realtà comunitaria nota in Italia e all’estero per le sue finalità religiose e umanitarie, con sede vicino a Grosseto. E’ composta da 350 persone, una sessantina di famiglie che lavorano e vivono insieme nella totale comunione dei beni, secondo lo stile delle prime comunità cristiane, e che nel corso degli anni hanno accolto in affido come figli, alla pari dei propri, più di 5.000 (cinquemila) ragazzi in difficoltà. E’ costituita da cattolici e il suo statuto è stato approvato sia dallo Stato che dalla Chiesa.
La sua esperienza si basa sul Vangelo vissuto anche socialmente da un popolo intero, che sebbene sia fortissimamente caratterizzata sul piano delle fede, perché la si vuole vivere in ogni aspetto della vita, comprende un nucleo divalori universalmente condivisibili, quali la fraternità umana, la solidarietà, la giustizia sociale, la pace, la responsabilità personale e comunitaria.
Durante il periodo estivo da ormai 50 anni, sull’esempio del loro fondatore don Zeno Saltini (1900-1981), i Nomadelfi portano nelle piazze d’Italia e anche all’estero uno spettacoloproposta denominato “Serate di Nomadelfia”, entusiasmante dal punto di vista artistico, ma ancor di più valido, attuale e affascinante per i contenuti cristiani, umani, culturali e sociali che diffonde.

Il gruppo è costituito da 130 persone, genitori e figli, che si muovono con i mezzi necessari per il trasporto delle persone e delle attrezzature (5 autoarticolati, 3 pullman, furgoni e alcune automobili).
I Nomadelfi fissano il loro alloggio in una località presso qualche scuola o istituto loro concesso, adattandosi con spirito di povertà e francescana essenzialità, e presentano le “Serate” nei dintorni. Poi si spostano in un’altra zona. Qualche volta sono invitati nelle famiglie, altre volte è la gente che va a conoscerli dove alloggiano.
Nelle “Serate” c’è lavoro per tutti. Per il montaggio degli impianti i Nomadelfi sono divisi in piccole squadre, ognuna con proprie mansioni: pubblicità, pubbliche relazioni, addetti al palco, all’impianto sonoro ed elettrico, alle sedie, ai costumi, alla distribuzione delle pubblicazioni di Nomadelfia a fine serata, alle riprese cinematografiche, alla pulizia della piazza.
Al mattino presto gli adulti con l’aiuto dei figli più grandi, in età idonea, predispongono e allestiscono nella piazza le varie strutture. Alla sera sotto il gioco magico dei riflettori si alternano sul palco un centinaio circa fra bambini, adolescenti e giovani, in una serie di danze popolari di vari paesi (danza greca, tarantella, danza gitana, danza irlandese, danza messicana, danza western, danza pellerossa, danza russa) e di coinvolgenti scherzi e figurazioni acrobatiche.

serate di nomadelfia

Tutto ciò – unito ad una serie di invenzioni, di lanci di immagini e di gag dei giovani stessi che sullo stile della commedia dell’arte portano gli spettatori alla scoperta di una sorta di “mondo al contrario” ma concretissimo fondato sulla fraternità – lascia negli spettatori una viva impressione e una traccia profonda di bene, che dura nel tempo e si concretizza spesso in un rinnovato impegno
umano, culturale, civile e religioso, in una nuova assunzione di responsabilità che sfocia in iniziative di solidarietà e volontariato.
Le “Serate” si rivolgono indistintamente a tutte le componenti della popolazione dai giovani alle famiglie, a credenti e non credenti, e sono una manifestazione unica nel suo genere. Attraverso le “Serate”, preparate in collaborazione da genitori e figli in lunghi mesi di prove, Nomadelfia vuole portare ovunque nel mondo il messaggio che la fraternità è possibile, che sola può cambiare il volto
dell’umanità e restituirle la speranza.

“Cosa portiamo? – diceva il fondatore don Zeno. – Portiamo la nostra vita. Sono uomini a presentarsi, non belle idee. Nomadelfia è un popolo fraterno anche se piccolo e può darsi che la sua testimonianza riesca a muovere molti, perché oggi più che mai occorre un movimento di popolo che realizzi la fraternità per trasformare il mondo”.
San Giovanni Paolo II, che li incontrò in una memorabile Serata rappresentata per lui a Castelgandolfo il 12 agosto 1980 e andò poi a trovarli a Grosseto il 21 maggio 1989, definì questi spettacoli “singolari itinerari apostolici destinati a portare frutto”.
E nella visita a Nomadelfia Papa Francesco ha portato il suo incoraggiamento a continuare a portare un messaggio di gioia e speranza: “Di fronte a un mondo che talvolta è ostile agli ideali predicati
da Cristo, non esitate a rispondere con la testimonianza gioiosa e serena della vostra vita, ispirata al Vangelo”.

Uno spettacolo-proposta che ai giovani protagonisti richiede sacrificio, impegno e nello stesso tempo di dare spazio all’inventiva e alla creatività. Un’avventura entusiasmante, la cui suggestione si comunica allo spettatore, lasciando in tutti gioia, emozione, stupore e la consapevolezza che ciascuno di noi è chiamato a fare della propria vita qualcosa di grande.

serate di nomadelfia