Manca poco al match tra Sampdoria e Como di Coppa Italia a Marassi (ore 20,45) e il pensiero di tanti tifosi lariani in questi giorni è andato ai tre ex che hanno lasciato le rive del Lario per indossare la maglia blucerchiata. Alessandro Bellemo, Nikolas Ioannou e Simone Ghidotti questa sera affronteranno la loro ex squadra e, siamo certi, i tanti supporters comaschi li saluteranno con un grande applauso per quanto hanno fatto e sudato con la maglia del Como.
Ecco le prime parole dei tre ex dal loro arrivo in maglia blucerchiata, cominciamo dall’ ex capitano azzurro Alessandro Bellemo:
«La piazza, i tifosi hanno un ruolo fondamentale. Quando vieni chiamato dalla Sampdoria è ovvio che un pensiero vada anche a quello. E adesso non vedo l’ora di poter provare certe emozioni. I miei genitori non sempre vengono a vedermi giocare ma la scorsa stagione, quando è capitata SampComo, chiesi esplicitamente loro di venire a Genova, dicendo che sarebbe stata un’esperienza incredibile e da provare. Fu così e adesso il destino ha voluto che saranno “costretti” a venire più spesso».
Anche Nikolas Ioannou è pronto a dare tutto, come ha fatto anche con la maglia azzurra del Como:”La Sampdoria è un club enorme, che ovviamente conoscevo fin da quando ero un bambino. Molti grandi calciatori sono passati da qui ed essere il primo cipriota a rappresentare questo club è un autentico onore. Di certo voglio lasciare qualcosa per la Samp, voglio dare tutto, combattere per la maglia e speriamo quest’anno di riuscire a raggiungere il nostro obiettivo. Contro il Como domenica sera sarà molto emozionante per me. Ora sono in una nuova squadra e voglio vincere, fa parte del nostro lavoro”.
Simone Ghidotti intende cogliere la grande opportunità che ha di fronte:”Le prime sensazioni sono davvero positive, ci hanno accolti tutti molto bene, i compagni, lo staff e tutte le persone che lavorano attorno al club. Per me arrivare alla Sampdoria rappresenta una grande occasione: c’è un’ottima tradizione di portieri ed è un onore essere qui. Devo soltanto lavorare per essere anche un minimo paragonato ai grandi del passato».
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