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Tanto lavoro anche questa notte al pronto soccorso del Sant’Anna: attese lunghe ed insulti al personale

18 agosto 2024 | 08:43
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Tanto lavoro anche questa notte al pronto soccorso del Sant’Anna: attese lunghe ed insulti al personale
Tanto lavoro anche questa notte al pronto soccorso del Sant’Anna: attese lunghe ed insulti al personale
Tanto lavoro anche questa notte al pronto soccorso del Sant’Anna: attese lunghe ed insulti al personale
Tanto lavoro anche questa notte al pronto soccorso del Sant’Anna: attese lunghe ed insulti al personale

La situazione rischia di degenerare quando i familiari di una donna caduta ieri mattina si scagliano contro chi era all’area del triage. Intervento della vigilanza e dei carabinieri a riportare la calma

Superlavoro anche questa notte con numerose persone in attesa di essere visitate al pronto soccorso del Sant’Anna di San Fermo. Un numero di casi che è cresciuto con il passare delle ore e con il personale medico ed infermieristico impegnato a fronteggiare urgenze importanti e situazioni meno complesse. Ma, certo, le attese sono state lunghe, snervanti, per i pazienti arrivati in strutture ore prima. E’ il caso di una signora arrivata in mattinata al Ps e non ancora visitata in tarda serata di ieri. La donna, per la cronaca, era caduta accidentalmente in casa riportando un ematoma al volto ed escoriazioni ad entrambe le ginocchia.

L’attesa è stata lunga, con il caldo e la stanchezza a prendere il sopravvento. Fino a quando marito e figlio, che erano con lei al pronto soccorso, hanno perso la pazienza e si sono scagliati verbalmente – con insulti e minacce – al personale del triange (quello incaricato di fare la prima valutazione sanitaria in attesa di passare da medici e infermieri per le visite vere e proprie). A quel punto è stato necessario l’intervento della vigilanza interna e dei carabinieri per riportare la calma. All’episodio hanno assistito i pazienti che erano – come la signora – in attesa e nel corridoio. Dopo la tensione, la situazione è tornata alla normalità nel giro di qualche minuto.

La donna, da quanto si è potuto ricostruire, non ha mai perso conoscenza per la caduta di ore prima, ma è apparsa molto stanca e spossata dalla lunga attesa, negando di avere mal di testa al personale del triage. A quel punto le è stato proposto di sdraiarsi sulla barella, ma lei ha rifiutato consegnando poi il braccialetto ed abbandonando di conseguenza il pronto soccorso assieme ai familiari. Purtroppo non il primo caso di giorni difficili: per i pazienti, certo, costretti a snervanti attese, ma anche per chi è al di là della porta del Pronto soccorso. Personale sanitario sottoposto a forte stress e con numero di visite molto superiore alla norma.

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