Alla Fiera del Libro Alec Trenta presenta “Barba” una storia di affermazione

30 agosto 2024 | 12:30
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Libro d’esordio del 26enne studente di comunicazione. La storia che racconta è quella di un ragazzo che è nata Lisa, ma dentro si sente Ale

di Sabrina Sigon

Alla 72° Fiera del Libro di Como incontriamo Alec Trenta, 26 anni, studente di progettazione grafica e comunicazione visiva all’ISIA di Urbino.

Il suo primo libro Barba – Storia di come sono nato due volte – Editori Laterza, racconta la storia di un ragazzo che ha un percorso di transizione o meglio, di affermazione. La crescita riguarda Ale, un ragazzo che, per trovare se stesso, si fa aiutare dal coprotagonista che è una tigre di nome Pablo.

Percorso che comincia in modo spiritoso in uno dei luoghi che più detestiamo nonostante sia molto utile. Per me il luogo del terrore, racconta Alec. La storia si apre infatti in uno studio dentistico dove Ale si trova per la prima volta a raccontare la sua storia.

«Sono nato Lisa, ma dentro sono sempre stato Ale. Devo solo darmi il consenso a essere me stesso. Perché alla fine, nei tuoi fondali, lo sai chi sei. Anche se non è facile arrivarci.» Il percorso di Ale è pieno di domande: sarò sempre io? Il mio cane continuerà a riconoscermi? Smetterò di essere un paguro sensibile e diventerò una bestia testosteronica? Potrò continuare a ballare le canzoni di Beyoncé? Ma anche di traguardi sorprendenti: dalle reazioni amorevoli della madre al primo incontro con lo psicologo, dai rapporti che cambiano (o no) con gli amici e le amiche al legame speciale con Celeste, di cui si innamora. Ale scopre che la vera domanda non è cosa significa essere uomo o cosa significa essere donna, ma cosa significa essere sé stessi.

Nemmeno io tante cose le sapevo prima di affrontare questo percorso, ci dice Alec che, attraverso il protagonista, scrive cosa significa essere un ragazzo trans, e come ci si può comportare quando è la prima volta che ci si interfaccia con questo tipo di realtà e di esperienza umana, anche si tratta di un’esperienza umana come tante altre.

Attraverso tutta una serie di personaggi che popolano la storia, Ale risponde anche alle proprie domande. Ripensandoci dopo anni mi sono reso conto che quando ho scritto questo libro ho affrontato questo percorso attraverso l’altro, continua l’autore; una cosa che a me ha aiutato molto è che quello che gli altri non sapevano non lo sapevo nemmeno io. All’inizio pensavo che fosse scontato e che tutti mi capissero. In realtà è un atto di fiducia reciproca e di sforzo. Non solo chi mi sta intorno dovrebbe capire, ma devo spiegare anch’io quello che sto vivendo. Fra l’altro questa è un’esperienza di cui, fino a poco tempo fa, non si parlava molto. Parlarne aiuta, anche nelle scuole. Specialmente nei confronti delle paure che si devono superare; parlarne può semplificare il percorso di tante persone.

I percorsi di affermazione di genere sono comunque tutti diversi; il mio caso è stato abbastanza fortunato, aggiunge Alec, non ho incontrato resistenze né da parte degli amici né di tipo sociale in generale. L’unica resistenza era la mia, perché avevo paura di conoscermi.

La creatività di Alec Trenta si esprime attraverso il fumetto che, se da una parte non è sempre semplice perché comporta più livelli di lettura, allo stesso tempo è un grande semplificatore di cose complesse. Il fumetto aiuta a raccontare questa storia: per immagini è tutto molto più intuitivo e più veloce.

La difficoltà di individuarsi è presente nelle nostre vite, conclude; bisogna quindi pensare di fare degli sforzi per concedersi di essere se stessi e stare bene. Succede a tutti: nasciamo una prima volta quando arriviamo sulla terra, mentre la seconda volta è quella in cui apriamo la nostra strada. L’ascolto di sé è fondamentale.

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