Venerdì 6 settembre, alle ore 18, nella sala mostre di Menaggio, in piazza Garibaldi 7, sarà inaugurata la mostra intitolata Game Open, degli artisti Ciro Belvedere e Marco nel Parco, un’esperienza artistica immersiva che esplora il concetto di gioco come metafora della vita, della creatività e delle dinamiche sociali.
In un mondo sempre più complesso e interconnesso, Game Open invita il pubblico a riappropriarsi del gioco, inteso non solo come attività ricreativa, ma come potente strumento di riflessione e dialogo. Ogni opera esposta é il risultato di un gioco, di una sfida che l’artista affronta costantemente nel dipinto.
Game Open, che sarà aperta e visitabile fino al 15 settembre, dunque, si propone di rivelare la bellezza insita nel caos e nell’imprevedibilità del gioco, evidenziando la libertà creativa e l’apertura mentale necessari per affrontare le sfide contemporanee. Il gioco diventa così un modo per scoprire gli altri e se stessi, per rompere le barriere e costruire nuove relazioni.
TESTO CRITICO SULLA MOSTRA A CURA DI CIRO BELVEDERE
Game Open non è solo una mostra d’arte, ma un invito a riflettere sul potere del gioco come strumento di esplorazione e comprensione. Spesso relegato a un contesto infantile, il gioco assume in questa esposizione una nuova dimensione, diventando un tema centrale per l’arte contemporanea e le interazioni sociali.
Lo spazio espositivo é un campo di gioco, in cui le regole sono definite dalla creatività, dall’improvvisazione e dalla curiosità. L’ artista contribuisce a questa esperienza globale portando il pubblico a riflettere sul proprio ruolo nell’opera d’arte stessa: il visitatore non è più un semplice spettatore, ma un partecipante attivo nel processo creativo.
Game Open ci ricorda che la vita, simile a un gioco, è carica di incertezze e opportunità. Ci sollecita a rimanere aperti, a esplorare e a interagire, trovando nei momenti di gioco la chiave per un’esistenza più consapevole e connessa.
Vuole essere un invito a lasciarsi andare, a esplorare il potenziale del gioco e a riconoscere il suo ruolo fondamentale nella comprensione delle dinamiche umane.
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