“La dieta amica del clima”, una piccola rivoluzione nella lista della spesa
Il cambiamento climatico riferito a cosa mettiamo in tavola è l’argomento del libro presentato alla Fiera del Lbro
di Sabrina Sigon
Per la 72esima Fiera del libro di Como siamo con Giuliano Rancilio, ricercatore del Politecnico di Milano, Dipartimento Energia. E non a caso l’intervista avviene all’interno della biblioteca di Don Ferrante, installazione che trae ispirazione da un personaggio dei Promessi Sposi, ideata dall’editore di NodoLibri Gerardo Monizza e realizzata in collaborazione della Camera di Commercio Como e Lecco, dedicata al tema della sostenibilità.
E proprio di sostenibilità parla la ricerca che hanno realizzato Giuliano Rancilio e Davide Gibin da cui è nato il libro “La dieta amica del clima” edita da Altreconomia, attraverso un tema di sicuro interesse poiché ci coinvolge personalmente: la rivoluzione collettiva attraverso Alimentazione e Sostenibilità.

Il cambiamento climatico riferito a cosa mettiamo in tavola è un argomento fino a oggi poco approfondito, anche se dalla ricerca emerge che un terzo delle emissioni totali delle attività umane è legato al cibo e come, con le nostre scelte personali, possiamo incidere in modo significativo. Serve infatti una maggiore consapevolezza sulle scelte che possiamo attuare quando prendiamo qualcosa dallo scaffale del supermercato.
Il dottor Rancilio ci racconta qual è stata la genesi del libro, nato dalla volontà sia degli autori sia di Altreconomia di far conoscere questo studio al di fuori degli ambiti scientifici; cosa si intende per impronta carbonica, cosa mangia il nostro pianeta secondo i dati della FAO, quale la pietanza alimentare che viene più utilizzata al mondo fra latte, pasta, riso, manzo, patate. Ci racconta, inoltre, come la dieta mediterranea, che ci ha reso famosi nel mondo, sia fra le diete che meno incidono sulle emissioni di CO2 e come mai ce ne siamo allontanati.
“Questo libro descrive dettagliatamente l’impatto del cibo sul clima e fornisce degli strumenti per agire in prima persona, mitigando l’impatto climalterante delle proprie scelte a tavola senza stravolgere i propri comportamenti. L’asse portante su cui costruire questo percorso sarà lo sviluppo di una dieta amica del clima. Siamo entrambi ricercatori e, secondo l’approccio tradizionale del metodo scientifico, la domanda di ricerca da cui si è partiti è la seguente: se è vero che per la decarbonizzazione dei settori con maggiore impatto sul clima ci vuole un’evoluzione (di tecnologie, di infrastrutture) che non avverrà dall’oggi al domani e se è altrettanto vero che le emissioni vanno ridotte da subito, allora cosa possiamo fare? In queste pagine suggeriamo una risposta”. Giuliano Rancilio, Davide Gibin. Alcune interessanti ricette, inoltre, completano il libro e ci mostrano come legumi e ortaggi di stagione siano un ottimo modo per “svuotare il frigorifero e riempirsi la pancia in modo sostenibile”.

“La dieta amica del clima”, Giuliano Rancilio e Davide Gibin – Altreconomia
Giuliano Rancilio è ricercatore al Politecnico di Milano, nel Dipartimento di Energia. Nella sua attività di ricerca lavora sui temi della transizione ecologica e della decarbonizzazione. In particolare, si occupa di energie rinnovabili, di mobilità sostenibile, di regolazione e policy dei sistemi elettrici, di iniziative di sostenibilità dal basso come le comunità energetiche. È docente presso il Politecnico nei corsi di laurea in Ingegneria energetica ed elettrica.
Davide Gibin attualmente lavora presso l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Ha conseguito una laurea magistrale al Politecnico di Milano nel 2015 con una tesi sull’impatto ambientale della produzione e consumo di cibo, ha inoltre svolto un dottorato sulla stessa tematica nel 2021 presso l’Università di Brescia.