La chiusura scuole di Como arriva anche in consiglio comunale: sindaco a confronto con le insegnanti




Rapinese faccia a faccia con un gruppo di manifestanti a Palazzo Cernezzi durante la prima seduta del consiglio dopo la sosta. In aula critiche dell’opposizione:”Nessuna indicazione sull’uso delle strutture che saranno dismesse….”
La protesta contro l’annunciata decisione del Comune di Como di chiudere otto scuole nei 2026 – per ottimizzare spazi e costi – è arrivata ieri sera a Palazzo Cernezzi prima e durante lo svolgimento della prima seduta del consiglio comunale dopo la pausa estiva. Una seduta caratterizzata da una lunghissima sosta (oltre un’ora ndr) in avvio dei lavori per consentire al presidente Anzaldo di dirimere una questione meramente procedurale sui tempi degli interventi dei vari consiglieri in aula.

Dicevamo che la protesta del Comitato genitori – protagonisti settimana scorsa di un flash-mob in piazza Verdi – è arrivata in cortile a Palazzo Cernezzi. Un gruppo di genitori ed insegnanti (foto sopra) è arrivato prima del consiglio mettendo in vista gli striscioni delle loro rivendicazioni: richiesta di dialogo con l’amministrazione comunale e non di mera chiusura delle strutture. E poi, durante la lunga sosta dei lavori, una delegazione di insegnanti si è portata all’ingresso dell’aula dove c’era anche il sindaco Rapinese: ne è saltati fuori un confronto – a tratti aspro nei toni – tra primo cittadino ed insegnanti. Nel gruppo è comparso anche (foto qui sotto) l’ex candidato sindaco Roberto Adduci che ha avuto un battibecco con Rapinese sulle modalità utilizzate per questo confronto con mamme ed insegnanti.

E la chiusura degli istituti cittadini è arrivata poi anche in aula dopo l’approvazione (da parte della maggioranza e non senza proteste e precisazioni dell’opposizione) del riconoscimento legittimità del debito fuori bilancio del Comune: il secondo punto affrontato, dopo la maxi-sosta decisa dal presidente Anzaldo per la questione procedurale sollevata, è stato quello della chiusura delle scuole. Mozione presentata dal consigliere di Svolta Civica Vittorio Nessi che ha elencato, punto su punto, le criticità sollevate anche da genitori ed insegnanti. Una su tutte: il Comune non ha ancora indicato cosa sarà di questi istituti (tra cui via Perti) che saranno chiusi. E poi Nessi ha criticato metodi e scelte dell’amministrazione cittadina. Replica del sindaco Rapinese prima del voto (si è andati avanti ad oltranza ndr):”La decisione è presa, non si torna indietro. Devo tenere conto anche dei costi e non si possono spendere soldi per strutture quasi vuote….”.
LEGGI ANCHE QUI