“Storie vere tra le righe” una rassegna letteraria a San Fermo

La rassegna comincerà mercoledì 2 ottobre alle 21 con “Sangue e fango” di Paolo Moretti. Gli altri libri sono di Vittorio Nessi, Cinzia Bellotti, Isabella Tosca, Sabrina Sigon e Mario Schiani
“Storie vere tra le righe” è la rassegna letteraria che inaugura la nuova stagione di presentazioni della biblioteca di San Fermo della Battaglia, che si svolgeranno tra la suggestiva villa Somaini, nata come residenza privata della famiglia Olginati nel 1700 e situata in via Somaini 5, e l’auditorium-area feste di via Lancini, sempre a San Fermo, e verranno comunicate volta per volta.
Un percorso letterario pensato per chi vuole addentrarsi in storie pubbliche e private, esplicite o raccontate in forma di romanzo, che mettono al centro temi importanti quali la legge, la giustizia, la comunicazione, la tutela della privacy, l’immigrazione, la speranza e il destino.

La rassegna comincerà mercoledì 2 ottobre alle 21 con “Sangue e fango” di Paolo Moretti, che dialogherà con il magistrato e scrittore Vittorio Nessi. Un libro che apre un nuovo e inedito sguardo su uno dei casi più seguiti degli ultimi vent’anni, quello passato alla storia come la strage di Erba.
In queste pagine, infatti, la narrazione è spostata sulla famiglia Castagna e, in particolare, su Pietro, fratello di Raffaella. È lui che, con la sua testimonianza dolorosa, ci apre la porta di casa: ci fa entrare sin dalla sera della tragedia quando, dopo lo choc delle ambulanze, dei vigili del fuoco, degli agenti, dopo aver saputo che “sono tutti morti”, la priorità, sua e del fratello Beppe, diventa quella di tutelare il padre.
Un’altra parte interessante è rappresentata proprio dal racconto di come ha avuto inizio ed è stata alimentata la macchina del fango contro Pietro e la sua famiglia. Ecco un altro motivo per leggere questo libro: l’aspetto della comunicazione, e il poter conoscere la vicenda al di là dell’effetto mediatico, dei processi, delle dirette tv, in uno scritto che restituisce la dimensione dell’uomo.
L’attività di Paolo Moretti comincia come cronista per Radio Popolare, poi corrispondente del Corriere della Sera per oltre undici anni prima di approdare al quotidiano La Provincia. Ha scritto romanzi e saggi sul tema della criminalità organizzata. Con il collega Stefano Ferrari ha scritto I trenta passi – la vera storia della strage ed è autore per La Provincia, con Martina Toppi, del podcast Anime nere.
Secondo appuntamento venerdì 18 ottobre alle 21, questa volta sarà Vittorio Nessi a parlare del suo romanzo “La vittima può uccidere” (Daniela Piazza editore).
Un romanzo ambientato in una remota cittadina siciliana affacciata sul mare africano, in cui il pubblico ministero Bruno Ferretti – già protagonista dei precedenti romanzi di Nessi – si muove attraverso un tema antico quanto attuale, la non semplice corrispondenza fra legge e giustizia, e il senso di impotenza della vittima che si trova nella situazione di farsi valere da sola.
La giustizia è un’aspirazione dell’uomo, la legge è la modalità tecnica con cui l’uomo organizza l’accertamento e la punizione dei reati, cioè quei comportamenti che colpiscono la collettività. Il tutto avviene nell’ambito di uno strumento tecnico che è il processo; questo è il vero problema dei processi, soprattutto quelli indiziari, dice Nessi. Ma il genere noir è anche quello dei grandi temi, specialmente la morte e l’amore. Nel caso di questo romanzo l’amore rifiutato, quello proibito e l’amore che rassicura.
Vittorio Nessi è nato a Como nel 1947. Ha pubblicato “Strani Amori, amore e morte in corte di assise” Robin Edizioni, 2013 e con Daniela Piazza Editore “In fuga dalla legge”, 2015, “Due Lune sono troppe”, 2017 e “Non sono io”, 2019. Questi ultimi due romanzi sono risultati finalisti nel V e nel VII Premio Internazionale di Letteratura Città di Como. Nel 2022 ha pubblicato “Fermate Kowalski”. Con i romanzi “Delitto al mercato dei fiori” 2021 e “La vittima può uccidere” 2024 ha vinto i premi letterari Rotary Bormio Contea, V e VIII edizione, per testi inediti rispettivamente nel 2020 e nel 2023.
Domenica 10 novembre alle 17 l’incontro sarà con Cinzia Bellotti e il suo “Nikita – io, non ti abbandono” (New Press editore).
La Lada 111, una compatta station wagon di colore grigio, li aspettava nel cortile. Dmitrij si accomodò come suo solito sul sedile anteriore di fianco all’autista. Svetlana, Margherita, Giorgio e Nikita presero posto nel retro, nonostante l’abitacolo non fosse particolarmente spazioso. A bordo si respirava un’atmosfera anni Ottanta grazie al design obsoleto della plancia e ai materiali delle finiture di pessima qualità.
I comandi sparsi per l’abitacolo e il volante sottile che sembrava sul punto di staccarsi attirarono subito l’attenzione del bambino. Non aveva mai visto l’interno di un’auto e sembrava un poco intimidito.
Inizia così il grande viaggio di Nikita, il bambino russo di sei anni adottato da una coppia italiana. È l’incontro di due mondi che, trovandosi sulla stessa traiettoria, rischiano di entrare in collisione. Le necessità degli uni non rispecchiano quelle dell’altro. Gli adulti vogliono dare, ma il bambino non sa ricevere. Si apre così una danza scoordinata tra i personaggi, che faticano a muoversi in armonia perché tutti ignorano i passi e il ritmo degli altri. La determinazione di Margherita e Giorgio di creare una famiglia sarà la chiave di volta attorno alla quale ruoteranno una serie di eventi drammatici che porteranno a un finale inaspettato.
Alla presentazione parteciperà anche il protagonista della storia.
Cinzia Bellotti, nata a Como, ha studiato e lavorato in Inghilterra, Canada, Spagna e Messico. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo libro Ti guardo e mi chiedo. Io, mamma e il terzo incomodo di nome Alzheimer, editore New Press.
Domenica 17 novembre ore 21 l’incontro sarà in musica, con Isabella Tosca voce, Claudio Tuma alla chitarra, Marco brioschi tromba e flicomo, in una performance che si snoda attraverso un fil rouge recitato che accompagnerà gli ascoltatori nel contesto in cui i brani sono stati composti.
Isabella Tosca, cantante di musica jazz e bossanova, svolge la propria attività in concerti, rassegne, trasmissioni televisive e in alcune produzioni discografiche e pubblicitarie. Da sempre affianca il canto alla grande passione della danza, disciplina con cui esprime la propria creatività in svariate produzioni teatrali di cui è autrice e interprete. Diplomata in musicoterapia. Svolge attività riabilitativa presso diverse strutture nel campo della disabilità, laboratori di espressività per le classi della scuola primaria e attività didattica del canto jazz presso alcune scuole di musica.
La rassegna continuerà nel 2025 con le presentazioni de “La terza Storia” di Sabrina Sigon (Castelvecchi editore) prevista per domenica 9 febbraio alle 17 e “Volevo diventare grande subito” di Mario Schiani (Dominioni editore) domenica 16 febbraio, sempre alle 17.
Due libri che hanno in comune il tema del viaggio: il primo attraverso il tunnel del Monte Bianco porterà i protagonisti a confrontarsi con i temi di destino e speranze disattese, per cercare di ritrovare il coraggio di andare avanti in seguito a un evento tragico; il secondo attraverso le vicissitudini di Ibu, al secolo Ibrahima Rana Di, un ragazzo che ha raccontato all’autore il suo viaggio durato dieci anni; anni di vicissitudini estreme, che da Conakry, capitale della Guinea, lo porteranno sulle coste della Libia, nell’Africa dello sfruttamento minorile e dell’assenza di tutele di chi rimane senza la famiglia di origine e non vuole sottomettersi a una vita all’insegna dell’ingiustizia.
Alla presentazione parteciperà anche il protagonista della storia.
Sabrina Sigon, nata a Milano, sposata con due figli e diplomata in lingue e psicomotricità, vive e lavora in provincia di Como. Ha pubblicato le raccolte di racconti “Numeri Imperfetti” e “Solo 12 minuti” (Emersioni) e, a luglio 2022, il romanzo “La Terza Storia” (Castelvecchi editore). Collabora con CiaoComo Radio con articoli e interviste.
Mario Schiani (Como, 1963) è giornalista professionista dal 1988.
Il suo esordio nella narrativa risale al 2009 con La banda delle Quattro Strade (Salani), finalista al premio nazionale di letteratura per ragazzi “Il gigante delle Langhe”. Nel 2020 un secondo romanzo, Quel dolce nome (Giovane Holden Edizioni). Nel 2021, Il fucile dietro la schiena (Dominioni Editore), scritto con il fratello Paolo e incentrato sul dramma degli internati militari nella Seconda guerra mondiale.