Tornano i Giovedì in Giallo a Cernobbio

Quattro libri, quattro scrittori, tanti delitti per i giovedì in biblioteca
Gialli sono quei romanzi in cui c’è di mezzo un crimine e le successive indagini per risalire ai colpevoli, solo in Italia questa letteratura di genere si chiama “gialla” da quando, negli anni ’30 del secolo scorso, Mondadori lanciò la collana Il Giallo Mondadori le cui copertine erano, appunto, gialle. Oggi si parla più di noir, thriller, legal, secondo le sfumature, e, genericamente, di crime story.
A noi piace sempre “Giallo” e anche agli amici della biblioteca comunale di Cernobbio che annunciano il ritorno dei Giovedì in giallo, un appuntamento imperdibile per gli amanti del mistero, con incontri esclusivi dedicati alla narrativa crime. Un’opportunità unica per approfondire il genere e scoprire nuovi talenti letterari.
Quattro incontri, ovviamente il giovedì, dal 10 ottobre al 7 novembre, quattro scrittori ognuno con le sue particolarità e i suoi personaggi.

Il 10 ottobre alle 18, Paolo Avanzi con “Lo specchio infranto” (Gruppo Albatros), ci trasporterà in un mondo oscuro, eppure è sul lago di Como che il cinquantenne Ivano Paltesi ha deciso di iniziare una nuova vita. Ha lasciato la compagna e il lavoro da impiegato per scoprire chi è davvero, oltre gli schemi di un’esistenza piatta e anonima. È il momento giusto per liberare la sua creatività, rimasta a lungo repressa, e dedicarsi alla stesura di un romanzo. L’ispirazione non gli mancherà di certo, visto che può scrivere dalla nuova casa acquistata nei pressi del lago: isolata, misteriosa, affascinante.
Ne è rimasto colpito fin dal primo sopralluogo, quando uno specchio rotto all’ingresso gli ha restituito il riflesso della propria immagine frammentata. Tuttavia quella casa, una volta preso possesso, gli trasmette inquietudine. Percepisce strane presenze, scopre disegni suggestionanti, ritrova lo specchio intatto e poi di nuovo in frantumi. Disorientato ma curioso, Ivano Paltesi indaga sul vecchio proprietario della dimora, un artista misteriosamente sparito insieme ai suoi quadri cinquant’anni prima. Grazie alla collaborazione di un ex poliziotto e di un’amica pittrice, Ivano cercherà di far luce sulla scomparsa. Così facendo ne ripercorrerà, come una postuma proiezione, la vita e le opere. Un cold case ambientato proprio nella casa dell’autore, che procede verso la sua inaspettata risoluzione.
Paolo Avanzi, che per inciso è anche un valido pittore le cui opere sono state esposte in mostre personali e collettive, è nato sessantasei anni fa in provincia di Rovigo e da tempo ha stabilito la sua base creativa nell’atelier di Dizzasco. Artista a tutto tondo con una laurea in psicologia, l’Avanzi scrittore ha pubblicato più di una decina di libri (romanzi, racconti, saggi e poesie). Attivo soprattutto con testi teatrali che hanno ricevuto significativi riconoscimenti da parte della critica. Come attore ha messo in scena i suoi testi sia con gruppi teatrali sia come monologhista. Svolge attività di promozione culturale presentando eventi e come speaker di radio web

Vitorio Nessi sarà protagonista dell’incontro di giovedì 17 ottobre, sempre alle 18, con il suo ultimo romanzo “La vittima può uccidere” (Daniela Piazza editore). Ambientato in una remota cittadina siciliana affacciata sul mare africano, il pubblico ministero Bruno Ferretti – già protagonista dei precedenti romanzi di Nessi – si trova a confrontarsi con un tema antico quanto attuale, che è quello dello Stato che non sempre riesce a tutelare le vittime, facendo nascere in loro il bisogno di difendersi da sole. Il genere del romanzo noir, infatti, non è organizzato secondo lo schema omicidio e individuazione del responsabile tipico del giallo, ma è la scusa per parlare dei grandi temi della vita.
Dietro a questi romanzi c’è l’analisi di aspetti, principalmente due, riconducibili alla morte e all’amore. Nel caso de “La vittima può uccidere” l’amore rifiutato, quello proibito e l’amore che rassicura. Come riuscirà il protagonista a orientarsi in questi luoghi affascinanti della Sicilia, dove ragione e incantesimo si fondono con maestria, costituisce il percorso di una storia che unisce le difficoltà del singolo a quelle di legge e giustizia.
Vittorio Nessi è nato a Como nel 1947. Ha pubblicato “Strani Amori, amore e morte in corte di assise” Robin Edizioni, 2013 e con Daniela Piazza Editore “In fuga dalla legge”, 2015, “Due Lune sono troppe”, 2017 e “Non sono io”, 2019. Questi ultimi due romanzi sono risultati finalisti nel V e nel VII Premio Internazionale di Letteratura Città di Como. Nel 2022 ha pubblicato “Fermate Kowalski”. Con i romanzi “Delitto al mercato dei fiori” 2021 e “La vittima può uccidere” 2024 ha vinto i premi letterari Rotary Bormio Contea, V e VIII edizione, per testi inediti rispettivamente nel 2020 e nel 2023.

Il 24 ottobre sarà Riccardo Landini a raccontare una storia gialla che si svolge in un contesto famigliare in “L’ingannevole fascino del passato” (Laurana editore). Protagonista è Brenno Sandrelli, un perito assicurativo. Per far fronte ai debiti da cui è sommerso, si è inventato un secondo lavoro, quello di investigatore privato rigorosamente in nero e senza licenza. Quando Manlio, il fratello che lo ha abbandonato ancora bambino in un istituto, ricompare dopo trent’anni, Brenno fatica ad accettarne la presenza. Ad aggravare la situazione ecco un nuovo imprevisto: il maresciallo dei carabinieri De Vita, sostenendo di avere prove schiaccianti su un suo crimine passato, ricatta Brenno, chiedendogli di accompagnare in macchina una persona fino al porto di Genova senza fare domande e senza farsi notare. Nell’apparente tentativo di farsi perdonare, Manlio si offre di andare al posto del fratello, il quale accetta. Da questo momento gli eventi precipitano inesorabilmente: De Vita muore, forse suicida, e anche Manlio sparisce, lasciando Brenno nei guai. Davvero il carabiniere si è tolto la vita? Cosa si nasconde nel passato di Manlio e quali sono i motivi del suo ritorno in città? Niente è come sembra e il finale sarà devastante per tutti.
Riccardo Landini, nato in Emilia ma d’origine romagnola, ha alle spalle studi classici e nel cuore una grande passione per Piero Chiara e il cinema italiano degli anni Settanta. Nel 2009 ha esordito nella narrativa con il romanzo “E verrà la morte seconda”, a cui è seguita, per Cento Autori, la quadrilogia “Il primo inganno”, “Non si ingannano i morti”, “Ingannando si impara” e “Senza trucco, senza inganno”. Nel 2013 ha vinto il premio Giallo Stresa. La Newton Compton ha pubblicato “Il giallo di via San Giorgio”, dove per la prima volta è comparso il personaggio di Astore Rossi, “Il giallo della villa abbandonata”, “Il giallo del paese maledetto” e “La strana morte di Alessandro Cellini”. È il Direttore Artistico di Taro Noir, rassegna di scrittori del genere giallo, da lui creata per il Comune di Borgo Val di Taro.

Infine, il 7 novembre, a fare accapponare la pelle ci pensa Umberto Montin e il suo “Il sangue dei randagi” (Robin edizioni). Fare i conti con la propria gioventù spesso significa farli anche con la propria generazione. Nel caso del vicequestore della Polizia di Stato della questura di Como Martino Ribaud, significa rivedere il proprio controverso passato nelle file dei ribelli degli anni settanta; quelli, per intenderci, che amavano indossare il vecchio eskimo, e lo indossano ancora.
Come tutti i gialli che si rispettano, la vicenda parte con un omicidio: una signora della Ferrara bene, barbaramente uccisa in un appartamento disabitato di Bologna. Nella sua borsa un biglietto, su cui è scritto il nome del vicequestore. Da qui comincia l’indagine che lo porterà tra Como, il lago e Milano, nel Veneto e in Emilia con un interessante coinvolgimento di Parigi e della Francia in generale.
Il crimine intorno a cui è costruito il romanzo ha come ambiente la ricostruzione storica di avvenimenti reali di quegli anni; perché quelle che scrive Umberto Montin sono vicende che si svolgono su più livelli, e raccontano anche di come la società, dagli anni settanta a oggi, sia cambiata in modo così profondo, e noi con lei.
Umberto Montin ha un passato da giornalista professionista a Il Gazzettino di Venezia e poi, per oltre 30 anni, al quotidiano La Provincia di Como. Ora, felicemente in pensione e in continuo viaggio tra Como e il suo Polesine d’origine, si dedica alla passione di sempre: i romanzi gialli/noir. Nel 2020 è uscito “A muso duro” (Robin edizioni); il nuovo romanzo “Il sangue dei randagi” (Robin edizioni) è da pochissimo in libreria.
Giovedì in Giallo
GIOVEDÌ 10 OTTOBRE PAOLO AVANZI con LO SPECCHIO INFRANTO
GIOVEDÌ 17 OTTOBRE VITTORIO NESSI con LA VITTIMA PUÒ UCCIDERE
GIOVEDÌ 24 OTTOBRE RICCARDO LANDINI con L’INGANNEVOLE FASCINO DEL PASSATO
GIOVEDÌ 7 NOVEMBRE UMBERTO MONTIN con IL SANGUE DEI RANDAGI
Tutti gli incontri si svolgeranno alle ore 18:00 presso la biblioteca comunale in via Cinque Giornate 2. Ingresso gratuito senza necessità di prenotazione.
Per informazioni contattare la biblioteca comunale: 031-3347225 / biblioteca@comune.cernobbio.co.it