L’eredità di Plinio nelle carte geografiche del ‘500. Una mostra al Museo del Paesaggio del Lago di Como

14 ottobre 2024 | 12:30
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L’esposizione affronta, attraverso la produzione del cartografo e geografo fiammingo Abramo Ortelio, il debito contratto dalle nuove conoscenze geografiche del Rinascimento con gli studi di Plinio il Vecchio

Gli eventi organizzati a Como e in altri luoghi per le celebrazioni del Bimillenario Pliniano ci lasceranno la consapevolezza dell’influenza che Plinio il Vecchio e la sua Naturalis Historiae hanno avuto su studiosi, filosofi e artisti nei secoli seguenti alla morte del grande naturalista latino. Ultimo esempio è la mostra “Un Nuovo Orizzonte: Plinio, Ortelio e il Rinascimento geografico”, in corso fino al 3 novembre al Museo del Paesaggio del Lago di Como a Tremezzina. Le carte geografiche cinquecentesche di Abramo Ortelio (Abraham Ortel, Anversa 1527-1598), autore del primo atlante moderno della storia, devono molto alla visione pliniana del mondo, tanto che nell’introduzione all’atlante il geografo ha voluto citare un lungo passo della “Storia Naturale”. Un debito contratto dalle nuove conoscenze geografiche del Rinascimento con i 37 libri del trattato scritto da Plinio nel I secolo d.C. un’enciclopedia universale capace di influenzare profondamente persino intellettuali del XIV, XV e XVI secolo. Fra questi, Petrarca, Boccaccio e, più tardi, Ortelio stesso, che cercò di riannodare il dialogo tra antichi e moderni, innovando gli studi geografici attraverso una quanto più approfondita consapevolezza storica.

La mostra, che rientra nelle celebrazioni del bimillenario pliniano (2023-2024), è curata da Massimiliano Mondelli e Francesco Trippini. Organizzata dal Comune di Tremezzina, da Accademia Pliniana e dall’Associazione Roberto Almagià e patrocinata dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei duemila anni dalla nascita di Plinio il Vecchio.

Nel video Massimiliano Mondelli ci introduce alla mostra 

mostra “Un Nuovo Orizzonte: Plinio, Ortelio e il Rinascimento geografico”

Ortelio, ricordato per aver creato il primo atlante moderno della storia, Theatrum Orbis Terrarum (1570), e il primo atlante storico, Parergon (1579),si nutrì costantemente della lezione pliniana, e nelle sue opere si riscontra la stessa visione universalistica ed ecumenica che aveva caratterizzato Plinio.

Forte è l’approccio umanistico-rinascimentale, in cui la conoscenza del passato è fondamentale per comprendere il presente e immaginare il futuro, e la geografia non è solo rappresentazione accurata del mondo, ma strumento per comprendere la storia e il destino dell’umanità, espressione di un ideale di armonia universale, nonché esortazione a regnanti e politici a perseguire la pace.

Esposte al Museo del Paesaggio del Lago di Como 25 straordinarie carte originali del Paregron più 2 del Theatrum realizzate da Ortelio per restituire un orizzonte geografico del mondo antico il più preciso possibile, oltre ad alcune grandi tempere di Antonio Coppola presentate nell’aprile del 1893 a Napoli per l’esposizione “Pompei vivente. Pompei di diciotto secoli fa, Pompei attuale” in occasione della visita di Umberto I e Margherita di Savoia.

mostra “Un Nuovo Orizzonte: Plinio, Ortelio e il Rinascimento geografico”

Un nuovo orizzonte. Plinio, Ortelio e il Rinascimento geografico
Museo del Paesaggio del Lago di Como
Villa Mainona, via Regina 22, Località Tremezzo
Tremezzina (Como)
5 ottobre – 3 novembre 2024
Per informazioni: museodelpaesaggio@comune.tremezzina.co.it