“Che poi domani piove (ancora)”, storia di una rapina al San Teodoro

22 ottobre 2024 | 16:30
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“Che poi domani piove (ancora)”, storia di una rapina al San Teodoro
“Che poi domani piove (ancora)”, storia di una rapina al San Teodoro
“Che poi domani piove (ancora)”, storia di una rapina al San Teodoro
“Che poi domani piove (ancora)”, storia di una rapina al San Teodoro

Il 25 e il 26 ottobre andrà in scena lo spettacolo “Che poi domani piove (ancora)”, una produzione Linguaggicreativi e Teatro San Teodoro

Venerdì 25 e sabato 26 ottobre, alle 21, il Teatro Comunale San Teodoro di via Corbetta 7 a Cantù ospiterà lo spettacolo dal titolo Che poi domani piove (ancora), una produzione Linguaggicreativi e Teatro San Teodoro con il sostegno di Industria Scenica, drammaturgia originale, regia e sonorizzazione di Paolo Trotti, trattto da un’idea di Michele Agrifoglio e Simona Migliori, interpretata da Stefano Annoni, Gabriele Genovese e Simona Migliori, aiuto regia di Caterina Piotti, scene e costumi di Chiara Cavazzo.

 san teodoro che poi domani piove ancora

SINOSSI DELLO SPETTACOLO

Due fratelli si ritrovano dopo anni per fare una rapina, hanno bisogno di soldi per liberare il padre in prigione. Una piccola banca dell’hinterland è l’obiettivo del colpo. Facile, poca gente in giro, rischio basso. La rapina riesce ed è proprio allora che l’ingranaggio perfetto comincia a scricchiolare.
Una donna si insinua tra i fratelli. A questo punto si scatena il caos. Le alleanze nascono e muoiono nel giro di poche ore. Vecchi rancori familiari tornano alla luce. Tutti sono traditori di tutti. Non ci sono innocenti. E fuori c’è qualcuno che aspetta…

Che poi domani piove (ancora) ha un ritmo accelerato, che lavora sullo stereotipo del film di rapina, allo scopo di indagare il senso di colpa, il tradimento, proprio di ogni nucleo familiare e umano giocando con gli estremi comici e drammatici tipici del genere.

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«Lo spettacolo Che poi domani piove (ancora) gioca sia con gli stereotipi del genere “di Rapina” che con il tempo dell’azione – si legge nelle note di regia di Paolo TrottiGli svelamenti sono affidati a un continuo salto temporale che porta ad approfondire sia le azioni che il carattere dei personaggi. Il tutto è agito e raccontato dai protagonisti attraverso un gioco meta-teatrale: gli attori sono sia portatori dell’azione agita che dell’azione raccontata dalle note del testo. Non a caso finiscono a rifugiarsi nel retro di unteatro, perché tutto ciò che accade è puramente illusorio, uno scarto d’esistenza che non porta da alcuna parte. E il tradimento è il punto verso cui tutto converge. Come nella vita. Come nel teatro».

Biglietti disponibili cliccando qui