BookCity Como inizia con “Primordiale bellezza” di Lucia Valcepina

La biografia romanzata della pittrice comasca Carla Badiali scritta da Lucia Valcepina è il primo degli incontri letterari della prima edizione di BookCity a Como
La prima cosa da fare è scegliere i materiali: la tela, i colori e i pennelli. Meglio, per questi ultimi, che abbiano dimensioni diverse, in modo da creare texture varie e interessanti. I colori acrilici sono più facili da stendere, mentre quelli a olio sono ideali per la tecnica della stratificazione, dove si applicano più strati di colore per dare profondità. Pianificare il disegno è sempre utile, ma anche lasciarsi ispirare dalla natura e dalla musica, senza controllare troppo il processo, lascia emergere emozioni e stati d’animo che si riflettono nell’opera.
La scrittrice Lucia Valcepina dà l’impressione di aver seguito questo percorso per realizzare la biografia romanzata di Carla Badiali, non su tela ma attraverso una prosa che pare un dipinto.
A partire dall’incipit, in cui vastità, caratteri sinuosi, confini, superficie, vapori, estremità, cima, creste, geometrie confuse, linee curve, non sono solo parole per descrivere, ma strati di pittura che preparano la tela.
La biografia di Carla Badiali prende vita in questo modo, attraverso un romanzo che, pagina dopo pagina, riesce a trasportare il lettore dentro la storia di una delle figure di spicco dell’astrattismo italiano del secolo scorso.
Il libro “Primordiale bellezza” (Dominioni editore), di Lucia Valcepina, apre BookCity a Como lunedì 11 novembre alle ore 18 alla libreria Feltrinelli di Como via Cesare Cantù. Con l’autrice dialoga Sabrina Sigon

Nata a Novedrate nel 1907, cresciuta sulla Loira dove “la guerra era stata sufficientemente lontana dalla porta di casa, come gli orchi delle fiabe che si aggiravano di notte pronti a rapirti ma che potevano essere sconfitti dalla tenerezza”, poi tornata in Italia, a Como, dove trascorre la maggior parte della vita.
Carla Badiali fu una pittrice astrattista; titolare di uno studio tessile, divenne famosa per la capacità di combinare arte e design, abilità che le permise da una parte di collaborare con importanti case di moda come Chanel, Givenchy e Dior, e dall’altra di essere apprezzata per le sue opere pittoriche – partecipò a mostre quali la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma – caratterizzate da forme geometriche e colori vivaci.
Colori utilizzati dalla stessa Lucia Valcepina nella stesura del libro.
Il rosso, che rappresenta forza e determinazione, ma specialmente il coraggio che Carla dimostrò durante la Seconda Guerra Mondiale, partecipando alla resistenza antifascista. Le pagine dedicate a questo periodo possiedono la capacità di far immedesimare il lettore in uno dei momenti più oscuri della storia del nostro paese.
“Milano era un palcoscenico sul quale si avvicendavano il teatro degli orrori e le voci della Resistenza”.
L’arancione, il colore della vitalità, l’armonia e la creatività. Una passione per l’innovazione che si manifestava nella sperimentazione di nuove tecniche, nella perenne ricerca di sondare i confini dell’arte astratta.
Il verde, colore della perseveranza e della tenacia, espresse non solo attraverso le sue composizioni geometriche precise e ben strutturate, ma nella capacità di superare avversità fuori dal comune. E nella forza interiore che esce dalle pagine di questo romanzo, illuminandoci.
La collaborazione di Carla Badiali con il pittore Manlio Rho, l’amicizia con l’architetto Giuseppe Terragni, l’incontro con Fernanda Wittgens, storica dell’arte e prima direttrice della Pinacoteca di Brera, la vicinanza con la scrittrice Carla Porta Musa e il club Soroptimist, le sofferenze patite a Mauthausen da Alessandro Nahmias, marito e compagno di una vita, sono una parte dei molti episodi che si trovano in un libro che ricostruisce la Storia attraverso le vicende dei protagonisti.
In una combinazione di “pieni e vuoti” che nel disegno tessile, come nella scrittura, giocano un ruolo fondamentale per creare equilibrio e armonia, Valcepina ci restituisce una delle figure più interessanti della sua epoca, le cui opere ancora oggi sono apprezzate per la loro bellezza e per quanto comunicano sia dell’artista sia del periodo in cui sono state realizzate.
“Non era così, in fondo, anche la vita? Una griglia ordinata di eventi che, a un tratto, si scombina per importi un cambio di prospettiva”.
E un insegnamento ancora valido per tutte noi, donne che abitano il nuovo millennio: “Osa, sbaglia, fa ciò che credi, ma non lasciarti intimorire. Non te lo puoi permettere”.
Con il procedere della lettura si percepisce una crescente immedesimazione dell’autrice nella vicenda e nel personaggio tanto che, a un certo punto, il fatto che sia scritto in terza persona viene dimenticato. “Da un anno a questa parte, mi confronto con Carla Badiali. Cammino con lei, parlo con lei, mi muovo tra i suoi dipinti, mi perdo tra i suoi collage”, scrive l’autrice.
Dal suo lavoro è nato un romanzo dinamico e, al tempo stesso, estremamente approfondito; nel quale perdersi, dimenticarsi e poi riemergere con nuova forza, quella che sanno trasmettere le grandi figure della storia attraverso una penna capace di raccontarle.
“Carla assaggiò la schiuma bianca, si sporcò le labbra come faceva da bambina. Poi si asciugò la bocca, sorrise con un po’ di malinconia: «Questo cappuccino è buonissimo. Ma era molto meglio lottare per la libertà»”.
Lucia Valcepina, autrice e performer, scrive per gli inserti culturali del quotidiano La Provincia di Como, Lecco e Sondrio; ha pubblicato reportage, saggi di storia del teatro per la rivista Comunicazioni Sociali (Vita e Pensiero), il racconto lungo Alfred e Jack, con Lux Bradanini (Fabbrica dei Segni editore) e condotto laboratori di scrittura creativa. Collabora con i gruppi di improvvisazione Caravan Social Band e Mopso Project. Nel 2019 ha scritto e portato in scena il monologo teatrale Precari, con Alessandro Castelli. Del 2022 Il paradosso dell’ossigeno, per Dominioni, vincitore del Premio Microeditoria di Qualità.
“Primordiale bellezza”, di Lucia Valcepina – Dominioni editore.
Prima presentazione lunedì 11 novembre alle ore 18 presso la Feltrinelli di Como.
Evento Book City