Luciano Ligabue al Teatro Sociale “Dedicato a noi”

Biglietti esauriti da mesi per “Dedicato a noi” il tour di Ligabue al Teatro Sociale di Como

ATTO PRIMO
Correggio: la patria dell’amatissimo PierVittorio Tondelli, che ha saputo descrivere le nebbie e le malinconie, ma anche la “disperata vitalità” della sua gente, che costruisce portici per salvarsi dalla pioggia, ma non ha riparo di fronte alla nostalgia.
Correggio è la patria di Luciano Ligabue, che dal suo esordio nel lontano 1990, ha saputo raccontare le ansie e l’energia di chi voleva, o forse vuole ancora, sciogliere i nodi di un’esistenza solo apparentemente marginale. E Correggio, nel suo teatro – bomboniera, il Teatro Asioli, accoglie l’anteprima del tour Ligabue nei teatri – Dedicato a noi, l’ultima sfida del rocker emiliano, posto esattamente dopo quelli nei club e nei palazzetti, e prima del 21 giugno, quando ci sarà spazio solo per la grande festa del Campovolo, a trent’anni dall’uscita di Buon compleanno Elvis, e a venti dal primo evento nella celebre area di Reggio Emilia.
Intanto, nei teatri, i fortunati che sono riusciti ad accaparrarsi un biglietto – tutte e 31 le date sono sold out da tempo – ascolteranno ogni sera più di venti canzoni tra le oltre cinquanta provate, riarrangiate, pronte per illuminare la scatola dei ricordi di Ligabue, e anche quella di moltissimi fan, perché, come lui stesso ha affermato nel corso della conferenza stampa successiva all’evento (svoltasi proprio all’interno dell’Autogrill di Fiorenzuola, in omaggio a Certe Notti), “ognuno àncora un ricordo a una frase del testo, ed è bello sapere che quello che ho scritto fa compagnia a qualcun altro”.
Il lavoro di arrangiamento e cura dei dettagli, per questo tour già sold out, è stato minuzioso, teso a esaltare non solo la forza dei testi di brani ancora attuali, ma anche la melodia e la bravura dei componenti la band. Oltre a Capitan FedericoPoggipollini, a suo totale agio, oltre che alla seconda voce, anche tra banjo, chitarre, slide e mandolini vari (e che ci delizia con un intro alla Dire Straits in Certe Notti), sul palco anche il precisissimo Luciano Luisi alle tastiere, l’eclettico Davide Pezzin al contrabbasso e basso, e, per la prima volta con lui, il figlio Lorenzo Lenny Ligabue, che riesce a donare il giusto ritmo e grande freschezza all’impianto complessivo del set.
Davanti a un pubblico caldissimo, composto non solo da giornalisti, ma anche da familiari, amici di una vita, perfino compagni dell’ITIS di Correggio – con cui non sono mai stati persi i contatti – , il rocker ha proposto un percorso entusiasmante attraverso la propria vita musicale, dal primo album Ligabue (da cui ha tratto ben cinque brani) fino all’ultimo Dedicato a noi, prediligendo, con quattro canzoni, quel Buon compleanno Elvis che il prossimo anno compirà trent’anni. Insolitamente seduto su una sedia, suonando chitarra, bouzouki (su Piccola stella senza cielo) e armonica, Ligabue è emozionato, concentrato, perché, come dirà nella conferenza stampa, “un concerto in un teatro è un impegno che richiede una massima cura dei dettagli”. Questa situazione però gli permette di proporre letture tratte da quella Una storia. Autobiografia, scritta durante il lockdown, (“quando non puoi guardare avanti, e allora ti volti a guardare indietro”, dirà poi in conferenza stampa), che aiutano il pubblico a concentrarsi ulteriormente e a legare quanto ascolta alla canzone che seguirà.
Momenti riflessivi, come l’intensa Leggero in apertura, o Il giorno di dolore che uno ha, con immancabile dedica all’amico giornalista Stefano Ronzani, si alternano ad altri in cui la band esprime tutto il suo potenziale rock, come Vivo Morto o X, o Quella che non sei, con una reprise molto Hot Chili Peppers, fino al bis Urlando contro il cielo, che fa alzare tutti in piedi. Sulla caustica e giocosa Taca Banda, che Ligabue canta staccandosi finalmente dalla sedia e andando verso il pubblico, seguito, uno a uno, dalla band, si conclude una “prima della prima” davvero entusiasmante, per impasto sonoro, solidità strutturale e omogeneità dell’ispirazione.