Una settimana di incontri per il “Festival A due voci”





Intorno all’opera lirica, ma anche rock e cinema tra gli incontri in programma ogni sera fino al weel end conclusivo del festival
Grande interesse per i primi incontri dell’edizione 2024 del “Festival A due voci – Dialoghi di Musica e Filosofia” che quest’anno inizia un percorso intorno all’opera lirica. Tra sabato e domenica si sono alternati incontri con illustri conferenzieri come i filosofi Carlo Serra e Florinda Cambria, il compositore Marco Tutino, lo studioso di cinema Alberto Cano e laboratori aperti al pubblico. Questa sera all’Ostello Bello, la counselor filosofica Katia Trinca Colonel animerà il primo dei due Cafè Philo in programma per il festival. Quest’anno la cornice della riflessione sarà sul senso dell’ereditare e sull’arte quale pratica generativa di cambiamento. Lo scopo dei Cafè Philo è dare una suggestione che stimoli la libera discussione, senza alcun obbligo di arrivare a una conclusione, con la possibilità per tutti di mettere in circolo dubbi, riflessioni, critiche ed emozioni. Prossimo incontro giovedì 28 novembre, alle 18.30 sempre presso l’Ostello Bello di Viale Fratelli Rosselli 9. Prenotazione a questo link

Il Festival però non si ferma, in attesa del prossimo weekend sono molti gli appuntamenti anche in settimana. Tutti gli incontri sono gratuiti e la prenotazione non è obbligatoria ma gradita
Martedì 26 novembre alle 20.30 appuntamento con l’opera rock per un viaggio alla scoperta della sua storia, che abbraccia più di mezzo secolo di musica: dai primi tentativi di Small Faces, Pretty Things e Kinks al classico Tommy dei The Who, fino a The wall dei Pink Floyd e oltre. A guidare in questo percorso sarà il giornalista e critico musicale Alessio Brunialti. Prenotazioni a questo link
Mercoledì 27 novembre in Pinacoteca alle 17, la storica della musica Simonetta Chiappini condurrà un incontro dedicato alla figura di Giuseppe Mazzini in relazione alla sua produzione in campo filosofico, con particolare riferimento al suo saggio “Filosofia della musica” del 1836.
Giuseppe Mazzini scrive la Filosofia della musica in Svizzera, in esilio, dopo il fallimento dei moti mazziniani del 1833. Il tono profetico ed idealizzante da lui usato nell’ opuscoletto non deve farci sottovalutare la profondità della sua lettura dell’ arte musicale, delle sue funzioni e della sua essenza. Attraverso un excursus storico Mazzini ne sottolinea soprattutto le valenze educative e trasformative, sia a livello sociale che individuale; valenze a quel tempo non ancora giunte a pieno compimento, data la mancanza di musicisti francamente “progressivi”, capaci cioè di interpretare ed esprimere autorevolmente il nuovo che si affacciava all’orizzonte. Mazzini nutre una fede
entusiastica nelle potenzialità comunicative del dramma in musica, intravede cioè la possibilità che la popolarità dell’opera possa coagulare ed indirizzare gli ideali patriottici dei giovani e le istanze politiche risorgimentali. Nel momento drammatico in cui scrive, quando la riscossa nazionale sembrava ancora lontana, il dramma in musica avrebbe potuto costituire il tessuto connettivo tra l’auspicata musica “progressiva”e il sentire della nuova generazione, imbevuta di ideali risorgimentali; avrebbe potuto preparare i giovani alla consapevolezza della necessità di costruire l’ identità nazionale attraverso la lotta e il sacrificio personale. Prenotazioni a questo link
Sempre mercoledì alle 20.30 e sempre in Pinacoteca, la proiezione del docu-film “Pazze per l’Opera” di Rosa von Praunheim, che indaga il rapporto tra omosessualità e opera lirica attraverso il racconto della folle e giocosa relazione che unisce alcune dive dell’opera ai loro ammiratori. Il film sarà introdotto da un intervento dello studioso di cinema Alberto Cano. Prenotazioni a questo link
Venerdì 29 novembre un evento davvero imperdibile: alle 20.00 presso la Pinacoteca Civica sarà con noi Adriana Cavarero una delle più importanti filosofe italiane, per la prima volta ospite a Como. Nel suo incontro dal titolo “La Regina della notte e il potere del canto” indagherà l’essenza comunicativa della voce, in particolare in relazione all’opera mozartiana, attraverso alcuni interrogativi fondamentali: nel parlare, nel comunicare, la voce è mero strumento? Davvero la voce non comunica?
Comunica innanzitutto la singolarità incarnata di ogni voce, diversa da ogni altra voce. Certo, comunica anche stati d’animo, sentimenti, desideri, passioni. Ma comunica, prima ancora, quel piacere della vocalità che ha a sua massima espressione nel canto. Nell’Opera il piacere vocalico e quello uditivo raggiungono l’apice, soprattutto là dove, nel canto, il potere della voce vince sul potere delle parole. E’ quello che succede alla Regina della Notte nel Flauto Magico di Mozart. Nella sua famosa ‘aria’ la Regina, all’inizio, canta parole comprensibili, che via via vengono però dissolte nel flusso di puri gorgheggi spinti al parossismo della tecnica vocale e dell’emozione uditiva. Forse noi non capiamo le parole fin dall’inizio perché non sappiamo il tedesco, ma non è la lingua a contare. Spesso ridicolo perché scritto in una lingua desueta, il libretto è all’Opera per servire la voce canora e sacrificarsi alla di lei irresistibile vittoria. L’Opera provoca il godimento post-linguistico insito nel potere del canto. Prenotazioni a questo link
A seguire, alle 21.30, vi invitiamo a partecipare con noi ad un’altra interessantissima iniziativa, il concerto del Coro Femminile Hildegard von Bingen “Ildegarda e Lucifero. Contro il soffio dell’antico serpente”, organizzato nel contesto del Festival Stramonio, che debutta quest’anno in città con la sua prima edizione. Il concerto si svolgerà presso la Chiesa di San Donnino, proprio di fronte dunque alla Pinacoteca Civica.

Nel week end conclusivo il programma prevede
Sabato 30 novembre
Incontri realizzati in collaborazione con il Conservatorio “G. Verdi” di Como
Domenica 1 dicembre
Incontro realizzato in collaborazione con il Conservatorio “G. Verdi” di Como
Incontro realizzato in collaborazione con Nerolidio – Music Factory