Gretel, circo e danza in scena al Teatro San Teodoro

Domenica 1 dicembre, per la Stagione Teatro Ragazzi, è in programma “Gretel”, una produzione Quattrox4 Circo ETS, di e con Clara Storti
Domenica 1 dicembre, alle 16.30, il Teatro Comunale San Teodoro di via Corbetta 7 a Cantù, in collaborazione con il Festival L’Arte della Terra, ospiterà lo spettacolo, adatto a tutte le età, intitolato Gretel, prodotto da Quattrox4 Circo ETS, scritto e interpretato da Clara Storti, con la scenografia e l’attrezzeria di Maddalena Oppici e della stessa Clara Storti, il light design di Luca Carbone, il sound design di Andrea Ferrario, la tecnica audio e luci di Flavio Cortese, i costumi di Rosa Mariotti, lo sguardo esterno di Nadia Milani e Ulisse Romanò, l’aiuto alla creazione di Gaia Vimercati e la direzione di produzione di Filippo Malerba.

SINOSSI
Un quadrato, tanti piccoli oggetti: un vassoio, una teiera, un prato all’inglese, un comodino. E poi Fritz e Oscar, silenziosi coinquilini in una minuscola casa. Gretel si muove nel suo microcosmo di piccole cose, sbadata e rigorosa, caotica e attentissima a tenere vivo l’ordine bizzarro dei suoi oggetti fuori scala e fuori posto.
Poi, ad un tratto, la catastrofe. Cosa vuol dire casa? Con l’immediatezza di narrazione della fiaba, Gretel percorre sola i sentieri dell’esistenza, tra circo contemporaneo, danza e manipolazione di oggetti. Un inno alla migrazione, un’ode alla tenacia del sapersi reinventare, nonostante tutto. Una riflessione delicata e profonda sul chi va e chi resta, sul resistere sempre. Anche quando tutto crolla.

«La relazione con gli oggetti è il motore del lavoro fisico, che si sviluppa al fine di trovare una scrittura autentica, dettagliata e assurda della corporeità. Questa ricerca parte da terra per amplificarsi e modificarsi attraverso l’utilizzo della corda aerea e degli equilibri, spostando l’elemento in/con cui si muove il mio corpo e ponendo così chiari limiti e nuove possibilità.
Il cuore del progetto è la commistione, consapevole e articolata, tra corpo e oggetti scenici e la capacità che questa unione ha di costruire immagini metaforiche, inaspettate e poetiche. Gli oggetti vivono al pari del mio corpo e sono in costante dialogo con esso. Gretel è per me l’espressione di un linguaggio ibrido (visivo e fisico) in cui scenografia, universo visivo, e circo siano in stretto contatto».

(Foto dal sito di Quattrox4 Circo ETSe di Alessandro Villa)