“Orditi, Ico al Baradello” torna a casa. L’evento di Colombo Industrie Tessili per la Settimana della Cultura d’Impresa

10 dicembre 2024 | 14:00
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“Orditi, Ico al Baradello” torna a casa. L’evento di Colombo Industrie Tessili per la Settimana della Cultura d’Impresa
“Orditi, Ico al Baradello” torna a casa. L’evento di Colombo Industrie Tessili per la Settimana della Cultura d’Impresa
“Orditi, Ico al Baradello” torna a casa. L’evento di Colombo Industrie Tessili per la Settimana della Cultura d’Impresa

Chiusa l’esposizione al castello “Orditi, Ico al baradello” prosegue nella sede di Colombo Industrie Tessili

La  XXIII Settimana della Cultura d’Impresa è terminata il 28 settembre con più di 100 le iniziative organizzate dagli archivi e nei musei d’impresa italiani diffusi in tutto il territorio nazionale, ma alcuni eventi continuano anche in questo mese di dicembre, tra questi, in provincia di Como, segnaliamo l’evento di Colombo Industrie Tessili il 13 dicembre “Orditi, Ico al Baradello” torna a casa che è un modo simpatico per chiamare il finissage della mostra che si è tenuta al Castello Baradello a partire dal 14 settembre scorso.

La mostra “Orditi, Ico al Baradello è nata per un luogo specifico ossia il castello simbolo della città di Como. A promuoverla l’azienda tessile storica nata in territorio comasco nel 1962 legata da grande passione per questi luoghi.Visto il grande entusiasmo riscosso la mostra si sposta presso lo spazio espositivo di Fino Mornasco in Colombo Industrie Tessili e, a chiusura di questo bellissimo percorso di promozione culturale, l’invito è per un brindisi serale venerdì 13 dicembre dalle ore 18:00 alle ore 20:00 in Via Guanzasca, 6.

Le prenotazioni, per ragioni organizzative, vanno segnalate all’ indirizzo mail info@colombogroup.it
Successivamente la mostra sarà visitabile su prenotazione dal 18 novembre 2024 al 20 dicembre 2024.

La mostra

Nel momento in cui ci siamo trovati di fronte alla possibilità di allestire una mostra all’interno di una cornice così suggestiva come il Castel Baradello è sorto spontaneo il desiderio di raccontare la tessitura sotto una luce diversa. Non si tratta solo di un lavoro, ma di un’arte che ha fatto della zona comasca un distretto tessile rinomato nel mondo. Quindi per raccontare l’arte di un territorio era necessario capire quale fosse il linguaggio più adatto, ed è stata la figura di Ico Parisi a ispirare il nostro racconto. Domenico, detto Ico, Parisi fu un comasco “adottato”, l’architetto di origini Palermitane fece di Como la sua ispirazione e luogo dove realizzare la sua creatività. Gli schizzi e le fotografie di Ico Parisi sono un patrimonio incredibile ed è stato un onore per noi poter riprodurre l’arte di questa grande figura attraverso il nostro lavoro di tessitori. Con la mostra Orditi abbiamo voluto creare un connubio di elementi il cui incastro risulta perfetto. Il Castello, simbolo del nostro territorio, la manifattura tessile del distretto comasco e la bellezza dell’arte di Ico Parisi che raffigura questi luoghi in maniera estremamente attuale. Questa attualità risulta evidente grazie all’intervento del video mapping operato sulle opere Varenna e Colico, realizzate nel 1947 risultano così simili a ciò che è il lungo lago di Como oggi nel momento in cui le proiezioni colorano le linee scure dello schizzo riportandole magicamente ai giorni nostri. Un intervento di proiezione possibile grazie alla ricostruzione del paesaggio operata dall’intelligenza artificiale.

Abbiamo quindi deciso di riportare la mostra dove è nata, nell’azienda dove è stata ideata e realizzata per festeggiarne la conclusione.

mostra orditi ico al baradello

COLOMBO INDUSTRIE TESSILI

“Orditi, Ico al Baradello” torna a casa – mostra

venerdì 13 dicembre

ore 18.00 – 20.00

(Via Guanzasca, 6 Fino Mornasco, CO)

L’ingresso è libero e la prenotazione è consigliata.

SETTIMANA DELLA CULTURA D’IMPRESA la rassegna di eventi promossa da Confindustria e Museimpresa. Un ricco e articolato programma di iniziative per scoprire l’immenso patrimonio culturale custodito all’interno di grandi, medie e piccole imprese italiane.

Il tema di quest’anno “Mani che pensano. Intelligenza artificiale, arte e cultura per il rilancio dell’impresa” mette in evidenza il ruolo delle imprese italiane, non solo motori economici, ma anche soggetti sociali e culturali, protagonisti delle trasformazioni dettate dalla digital economy e dall’Intelligenza Artificiale. Con una capacità, tutta italiana, di tenere insieme la consapevolezza delle proprie radici storiche con una forte inclinazione all’innovazione, nel senso più ampio del termine. Una vera e propria originale cultura politecnica.
Per il Presidente di Museimpresa, Antonio Calabrò: “Le imprese, nel corso del tempo, si sono radicalmente trasformate ed è proprio questa trasformazione a sollecitare un nuovo racconto, una diversa e più pertinente rappresentazione dell’impresa stessa.
Le imprese devono imparare ad aprirsi e a essere trasparenti. A caratterizzarsi, nelle neofabbriche ad alta tecnologia, come “mani che pensano”. A vivere una nuova stagione produttiva con evidenti connotazioni culturali e a costruire virtuose ipotesi di crescita che leghino la memoria con il futuro, la consapevolezza della propria storia con i valori dell’innovazione continua. L’innovazione, così, si caratterizza come un percorso a tutto tondo, soprattutto adesso che si entra nel vivo delle nuove sfide”.
“La cultura d’impresa è un valore fondamentale per il tessuto economico e sociale di un Paese. Un “motore immateriale” che genera innovazione, crescita e sviluppo, che per noi significa anche progresso e responsabilità verso gli stakeholder. È un capitolo del mio programma che mi sta a cuore – ha detto il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. Il tema di quest’anno della XXIII Settimana della Cultura d’Impresa – con un focus sull’Intelligenza artificiale – è un’esortazione a valorizzare a 360° l’inventiva italiana insieme all’innovazione tecnologica, un binomio che può dare una spinta propulsiva anche ai settori dell’arte e della cultura, con l’obiettivo di una diffusione sempre più capillare”.