all'uci montano lucino |
Como
/
Cultura e spettacoli
/

A 10 anni dalla scomparsa di Pino Daniele ecco il film “Nero a metà”

4 gennaio 2025 | 13:30
Share0

A 10 anni dalla scomparsa del cantautore napoletano, il film che racconta la sua passione per la musica: dai sogni di ragazzo al diventare una star senza mai smettere di studiare

Era la mattina del 4 gennaio del 2015 quando radio e televisioni diedero la triste notizia della scomparsa di Pino Daniele. Nel giorno del decimo anniversario, esce nei cinema un ritratto che racconta la passione del giovanissimo ragazzo amante della musica che poi, con studio, talento e dedizione, diventa una vera star.

All’UCI Cinemas Montano Lucino, solo per tre giorni da oggi all’Epifania, “Pino Daniele – Nero a metà” è il film di Marco Spagnoli e Stefano Senardi che si concentra su una parte precisa della vita di Pino Daniele, quella della formazione e della sua affermazione seguendo il filo dei racconti e delle emozioni racchiuse in uno dei suoi album più rappresentativi, “Nero a metà” del 1980.

“I Say I sto cca’”, “A me me piace o’ blues”, “Quando chiove”, “Voglio di più”: sono solo alcune delle tracce di “Nero a metà” titolo che riflette la riuscita fusione linguistica e musicale tra la cultura afroamericana e le armonie incastonate nel dialetto di Partenope. Molte belle immagini d’archivio, soprattutto dei live televisivi, fanno da controcanto alle testimonianze contemporanee di un nutrito coro di musicisti e sodali, a ricordare Pino Daniele

pino daniele film

Il docufilm, però, parte dai vicoli del quartiere dove il musicista era nato, per incontrare chi gli è stato vicino e strappare un ricordo. Primo di sei fratelli, la passione per la chitarra nata da bambino, il diploma di ragioneria preso per i genitori e l’ammirazione per James Senese, a cui chiede di entrare nel super Group Napoli Centrale, ma adeguandosi a stare al basso, per imparare a masticare le basi di quel sound, tra rock, blues e jazz. Di lì a poco, l’esordio passato in sordina, “Terra mia”, uscito quando aveva solo ventidue anni. Una dichiarazione di intenti che manterrà per tutta la carriera: cantare di Napoli, raccontare le storie di un popolo che sopravvive, sperando in un cambiamento che non arriva.