L’artista comasco Matteo Galvano espone a New York
E’ un evento straordinario l’esposizione delle opere di Matteo Galvano presso la prestigiosa galleria LoyLuo Space, situata nel cuore di Tribeca. E’ lo stesso Matteo a raccontarlo per Ciaocomo
Cambiano i presidenti, si susseguono le crisi economiche e anche il prestigio internazionale non è più quello di un tempo, ma l’America resta la terra delle opportunità e New York è il luogo migliore per coglierle. Ci vuole talento, coraggio e…beh anche un po’ di quello che non si può scrivere, ma ci siamo capiti. Matteo Galvano, artista comasco con un bel curriculum nel nostro Paese, ha, sicuramente, il talento e il coraggio necessari per non lasciarsi scappare un treno che potrebbe dare una svolta internazionale alla sua carriera, il 10 gennaio inaugurerà, nel cuore della Grande Mela, la sua prima mostra americana.
Tutto è successo come nei più classici film sul “sogno americano”. Durante un recente viaggio a New York di Matteo e la sua compagna Roberta Macchia con l’intenzione di godere la città vestita per le feste natalizie, si è presentata l’occasione di conoscere galleristi e operatori nel campo dell’arte, da qui l’invito ad esporre le opere di Galvano presso la prestigiosa galleria LoyLuo Space, situata nel cuore di Tribeca, al 101 di Lafayette Street insieme ad altri due artisti. Un’opportunità da cogliere al volo.

Il 10 gennaio, pochi giorni dopo dal rientro dell’artista in Italia, aprirà la mostra, dal titolo evocativo “BODY THEATRE: il corpo è un teatro che contiene storie di vita infinite”. La sua realizzazione ha richiesto un impegno immediato e straordinario di Galvano poiché non aveva con sé alcun lavoro pronto per l’esposizione. Come in un film Matteo e Roberta hanno deciso di agire immediatamente: 1 acquisto di materiali artistici in un negozio specializzato, 2 trasformare la stanza d’albergo in un laboratorio, 3 arrangiarsi con quel che avevano a disposizione.
Così, mentre molti festeggiavano la notte di Capodanno, Galvano ha lavorato chiuso in stanza per realizzare le sue creazioni. Dopo una lunga nottata di lavoro il 1° gennaio le opere sono state consegnate alla galleria che ora allestirà l’esposizione.

“BODY THEATRE: il corpo è un teatro che contiene storie di vita infinite”
Il corpo è un contenitore dei contenuti più disparati; è un veicolo per emozioni che non sempre possiamo dominare. Spesso ci viene chiesto di correggere quella parte di noi più ribelle, di rallentare perché il mondo corre troppo veloce, ma la vita è fatta di momenti: proprio come il TEATRO si svolge ATTO dopo ATTO, SCENA dopo SCENA, senza scrivere prima le PARTI.
Non tutto accade grazie a un COPIONE: la vita sorprende, aprendosi improvvisamente con il sipario.
La presenza di Matteo Galvano a questo evento è una prova di questo, grazie alla trasmissione di buone energie tra i vari ATTORI di una scena. In ognuna delle sue opere, le persone interagiscono con architetture di fama mondiale, creando una storia inedita su figure che ci appaiono quotidianamente come standardizzate. Chi avrebbe mai pensato che il “Guggenheim” potesse diventare una console da DJ? E “L’Uovo,” la culla di una nuova vita? (dall’introduzione alla mostra)

Matteo Galvano, già noto in Italia e in Europa, ha così conquistato il suo sogno americano, con la speranza che questo rappresenti solo il primo passo di una carriera artistica sempre più internazionale.
Per la mostra “BODY THEATRE” Galvano presenta cinque opere che raccontano storie di interazione tra i corpi e le architetture famose di tutto il mondo, un tema che da sempre caratterizza il suo percorso artistico. Nato a Como il 3 gennaio 1983, Matteo Galvano si è diplomato presso l’Istituto d’Arte di Cantù, dove ha approfondito le tecniche artistiche tradizionali e sviluppato un interesse unico per l’uso della penna biro, uno strumento inventato da László József Bíró nel 1938, un anno che casualmente contiene le stesse cifre della data di nascita dell’artista.
Nel 2010, un primo viaggio a New York ha segnato una svolta decisiva nella sua ricerca artistica. Da allora, Galvano ha iniziato a considerare le architetture non solo come espressione dell’intelligenza umana, ma anche come custodi di storie uniche, lasciando agli osservatori la libertà di immaginare i loro significati più profondi.
Le opere di Matteo Galvano hanno ricevuto importanti riconoscimenti da critici d’arte e giornalisti specializzati, e la sua collaborazione come testimonial per l’azienda PaperMate testimonia il suo talento e la sua capacità di innovare. Questa esposizione a New York non è solo un punto d’arrivo, ma anche un nuovo inizio. Il viaggio di Matteo Galvano continua, rappresentando un’avventura artistica straordinaria.