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Bruna Martini presenta “Roots-Radici”, mostra e graphic novel sulle orme dell’emigrazione italiana in Argentina

9 gennaio 2025 | 18:30
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Gracco Cernelio Rondalli, bisnonno di Bruna, emigrato in Argentina nel secolo scorso, è il protagonista dell’evento di Cernobbio in collaborazione con Italea. Un appuntamento per tutti coloro che desiderano riscoprire il valore delle proprie radici e riflettere su un tema ancora oggi di grande attualità.

Inaugurata oggi a Villa Bernasconi di Cernobbio la mostra di Bruna Martini “Roots-Radici” , e la, concomitante, presentazione della graphic novel con lo stesso titolo. Attraverso la sua penan e, soprattutto, le sue matite, Bruna racconta un viaggio tra memoria, identità e legami famigliari. L’esposizione che si articola attraverso le tavole originali della graphic novel insieme a cimeli e materiali d’archivio, sarà visitabile fino al 10 febbraio, ed è compresa nel biglietto d’ingresso al museo. Ad organizzarla è Italea Lombardia in collaborazione con il Comune di Cernobbio.

bruna munari roots radici

L’evento è parte del progetto dedicato all’Anno delle Radici Italiane nel Mondo, iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per celebrare il legame tra gli italiani all’estero e i loro luoghi d’origine. In “Roots-Radici”, Bruna Martini racconta la storia del suo avo, Gracco Cornelio Rondalli, emigrato da Calolzio, allora provincia di Como, in Argentina nel 1915. Con il piglio di un’investigatrice, Bruna ha ricostruito la vita del trisavolo attraverso documenti storici, oggetti di famiglia e ricerche condotte tra Italia e Sud America. Quella che lei, illustratrice professionista, ha trasformato in una graphic novel, è una narrazione che unisce il personale al collettivo, raccontando le vicende dell’avo racconta l’emigrazione di milioni di italiani che hanno lasciato la loro terra per cercare fortuna altrove.

Il graphic memoir di Bruna Martini si distingue per il suo approccio autentico e biografico con una narrazione coinvolgente e visivamente ricca. Attraverso colori caldi e tratti evocativi, guida il lettore alla scoperta di Gracco Cornelio Rondalli di Calolziocorte, le ipotesi sulle cause della sua improvvisa partenza, la donna misteriosa con la quale è salito a bordo del piroscafo Plata e mai sbarcata, la sua nuova vita in Sud America prima da maestro poi da agricoltore, la famiglia con la giovane moglie argentina, i tanti figli e le tante disavventure finaziarie. L’emigrazione di Gracco diventa il simbolo di un popolo che ha dovuto affrontare sradicamento e integrazione, cercando una nuova identità. Ma “Roots-Radici” racconta, parallelamente alla storia dell’emigrante, anche l’elaborata ricerca intrapresa da Bruna, partita dalla lettura di un vecchio documento nel quale compare un Rondalli il cui ricordo era stato cancellato dalla memoria familiare, e finito con un viaggio in Argentina e l’incontro con i discendenti di Gracco. Una storia intrisa di passione e gusto della scoperta che invita a riflettere sull’eredità culturale e sui legami con i luoghi di origine.

bruna munari roots radici

Villa Bernasconi, con il suo invito “Vieni a trovarmi, ho delle storie da raccontare”, è la cornice ideale per accogliere “Roots-Radici” che intreccia storia e identità. Il museo cernobbiese, definito una “casa parlante”, diventa uno spazio di riflessione sul fenomeno migratorio e sul valore delle radici, accogliendo il pubblico in un percorso che attraversa passato, presente e futuro.

Come detto sopra, la mostra è parte del programma Italea, volto a promuovere i “viaggi delle radici”. Questo progetto, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, invita gli oltre ottanta milioni di oriundi italiani e italiani all’estero a scoprire i luoghi dei propri avi, offrendo supporto nella ricerca genealogica e nell’organizzazione di esperienze personalizzate in Italia. Italea propone laboratori dedicati a tradizioni, mestieri antichi, cucina e dialetti, valorizzando l’eredità culturale italiana.

L’esposizione, arricchita da fotografie e documenti originali, è un’occasione imperdibile per immergersi nella storia di una famiglia e, al contempo, nella memoria di una nazione. Gli oggetti esposti, frutto di anni di ricerche, raccontano la storia di Gracco e di tanti altri italiani che, come lui, hanno cercato una nuova vita oltre oceano.

La mostra “Roots-Radici” sarà visitabile negli orari di apertura del museo fino al 10 febbraio 2025.

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