intervista al curatore Luigi Cavadini |
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“Geometria e poesia”, apre a Milano un’ampia retrospettiva sull’opera di Carla Badiali

15 gennaio 2025 | 08:00
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L’esposizione ripercorre l’intera carriera di una delle rappresentanti più accreditate dell’astrattismo italiano, attraverso oltre 50 opere, tra dipinti, disegni e collage.

“Carla Badiali  è una delle poche artiste d’avanguardia italiane.” Inizia con questa. precisa, affermazione, la chiacchierata con Luigi Cavadini, storico e critico d’arte e curatore della mostra dedicata all’artista comasca scomparsa nel 1992, Geometria e poesia che inaugurerà lunedì 20 gennaio alla galleria M77 di Milano.

Del resto opere di Carla Badiali vennero esposte nel 1980 a Palazzo Reale di Milano per la storica mostra “L’altra metà dell’avanguardia 1910 – 1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche” voluta dalla curatrice Lea Vergine per  sottolineando l’apporto dato dalle donne all’evoluzione della pittura italiana nella prima metà del secolo scorso.

mostra carla badiali geometria e posia

A Carla Badiali. nata a Novedrate nel 1907, protagonista dell’Astrattismo comasco, la galleria M77 di Milano dedica, dal 20 gennaio al 15 marzo 2025, un’ampia retrospettiva, organizzata in collaborazione con gli eredi dell’artista. Sotto il titolo Geometria e poesiala rassegna ripercorre l’intera carriera didell’artista, lungo ben sei decenni di attività, dalla prima metà degli anni venti fino alla fine degli anni ottanta, attraverso oltre cinquanta, tra dipinti, disegni e collage. Il curatore Luigi Cavadini, è uno dei massimi conoscitori dell’arte di Carla Badiali di cui ha curato il Catalogo generale delle opere.

Il percorso espositivo si apre con la fase legata alla figura, riconducibile a un breve arco temporale, all’incirca tra il 1925 e il 1932, tra cui spicca il delicato Autoritratto (1926), un pastello colorato su carta e prosegue con il suo ingresso nell’ambito dell’arte astratta, tra il 1932 e il 1934, benché come lei stessa ha più volte sostenuto “non sono mai passata da un periodo figurativo a uno astratto. Ho cominciato subito con le composizioni astratte”.

mostra carla badiali geometria e posia

Carla Badiali fu, fin da subito, dentro all’esperienza di quel cenacolo di artisti, passato alle cronache come “Gruppo Como”, contribuendo al dibattito artistico e di confronto con gli astrattisti milanesi riuniti attorno alla Galleria del Milione, in un momento in cui alle donne non veniva dato molto credito, ma forte del sostegno e degli stimoli a percorrere la strada dell’astrazione di Manlio Rho, una delle figure di riferimento, assieme a Mario Radice, dell’avventura astratta sorta sulle rive del Lario. Esemplari di quegli anni, a cavallo tra gli anni trenta e quaranta, sono le Composizioni, dove elementi di libera geometria, esaltati da una attenta e precisa scelta di colori, s’inseriscono in uno spazio virtuale.

Parallelamente alla sua ricerca geometrica, le opere di Carla Badiali assumono un valore lirico e musicale di grande rilevanza. È il caso della serie Le vent se léve, ben documentata in mostra, in cui le forme essenziali fluttuano sulla tela o sulla carta, che l’avvicinano al lirismo di Osvaldo Licini o, ancor di più, a Vassily Kandinsky, riletto in assoluta originalità, a dimostrazione di una ormai raggiunta autonomia linguistica. È questo il periodo – siamo agli inizi degli anni quaranta – che segna la sua prima affermazione sul palcoscenico dell’arte pubblica, dapprima con l’adesione al gruppo Valori Primordiali, che nasce dall’entusiasmo della omonima rivista fondata da Franco Ciliberti, quindi al Gruppo Primordiali Futuristi, assieme a Cesare Cattaneo, Pietro Lingeri, Marcello Nizzoli, Mario Radice, Manlio Rho, Osvaldo Licini, Giuseppe Terragni e Alberto Sartoris, che portò alla formulazione del manifesto e alla denominazione definitiva di Gruppo Primordiali Futuristi Sant’Elia.

L’entrata nell’orbita di Marinetti fu di grande importanza per gli astrattisti comaschi, cui venne riservata un’intera sala alla Biennale di Venezia del 1942, nella quale Carla Badiali espose tre opere, e concesse loro l’opportunità di essere presenti alla Quadriennale di Roma del 1943.

mostra carla badiali geometria e posia

In virtù degli strascichi dolorosi della guerra e del rinnovato impegno nel dare nuova vita al suo studio di disegno tessile che ebbe straordinaria fortuna in Italia e all’estero, con le collaborazioni, tra gli altri, con Hubert de Givenchy e con Pierre Balmain, gli anni cinquanta e i primi anni sessanta passarono sotto silenzio. Fu la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1966 a dare slancio alla sua ricerca artistica.

mostra carla badiali geometria e posia

La rassegna dà inoltre ampio riscontro dell’uso della tecnica del collage, luogo di sperimentazione e di scansione spaziale e plastica, ma che Carla Badiali considerava lo strumento più immediato, forse più efficace del disegno, per assegnare alle forme la loro giusta collocazione, ideale base progettuale per futuri lavori e che ha accompagnato la sua ricerca fino nel pieno degli anni ottanta.

La mostra, a trentacinque anni dall’antologica tenuta Como nel 1990, si chiude con un rapido excursus sull’astrattismo comasco e sui suoi esponenti che per tutta la vista hanno continuato una ricerca in ambito astratto, da Manlio Rho aMario Radice, da Aldo Galli a Carla Prina ad Alvaro Molteni.

mostra carla badiali geometria e posia

CARLA BADIALI. Geometria e poesia

Milano, M77 Gallery (via Mecenate 77)

20 gennaio – 15 marzo 2025

Orari di apertura:

dal martedì al sabato, dalle 11.00 alle 19.00

Ingresso libero

Informazioni: 02 84571243 Sito internet: M77gallery.com

carla badiali opera

Carla Badiali nasce a Novedrate il 9 novembre 1907. Dopo pochi anni, si trasferisce con la famiglia in Francia a Saint-Étienne, dove si dedica alla musica e all’arte. Tornata in Italia, a Como, prosegue i suoi studi presso l’Istituto Nazionale di Setificio. Dopo le prime opere degli anni venti, raffiguranti paesaggi e nature morte, l’artista si avvicina all’astrattismo tra il 1933 e il 1934. Nel frattempo, si dedica all’arte applicata nel campo del tessile, organizzando e gestendo un importante laboratorio. Nel 1938 aderisce al gruppo Valori Primordiali, di cui fanno parte anche Terragni e Lingeri e due anni dopo sottoscrive il Manifesto del Gruppo primordiali futuristi Sant’Elia. Partecipa a una serie di prestigiose esposizioni, tra cui la XXIII Biennale di Venezia nel 1942 e la IV Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma nel 1943. La produzione artistica di Carla Badiali s’interrompe a causa del secondo conflitto mondiale, ma riprende a esporre già nel 1951; da questo momento in poi, l’attività prosegue fino alla sua morte, avvenuta a Como nel 1992.