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World Pizza Day, oggi si celebra una passione senza tempo

17 gennaio 2025 | 12:34
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World Pizza Day, oggi si celebra una passione senza tempo

Ricorre oggi il World Pizza Day, il prodotto amato da milioni di persone ed entrato a far parte della tradizione culinaria mondiale

Oggi celebra il World Pizza Day, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, protettore dei fornai e dei pizzaioli. Fu Raffaele Esposito, nel 1889, a inventare e sfornare la prima pizza Margherita in onore di Margherita di Savoia, allora Regina d’Italia. Gli ingredienti scelti, basilico, mozzarella e pomodoro, simboleggiano i colori della bandiera italiana: verde, bianco e rosso. Dal 2017, l’arte del pizzaiolo napoletano è riconosciuta come patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO. Si parla di Effetto Pizza, un fenomeno per cui una tradizione locale viene valorizzata all’estero per poi tornare nel luogo d’origine. La pizza Pepperoni, versione non appartenente alla tradizione italiana ma amatissima negli Stati Uniti e spesso paragonata alla nostra Pizza Diavola, la Pepperoni viene venduta in formato “by the slice” (al trancio) e domina le classifiche come pizza più ordinata al mondo. Viene preparata con pomodoro, mozzarella e una varietà di salame piccante e affumicato chiamato “pepperoni“, creato a fine Ottocento dagli immigrati italoamericani. Durante la cottura, il grasso del salame si scioglie, rendendo la pizza ancora più saporita.

World Pizza Day 2025

ALTRE CURIOSITÀ

La pizza ha raggiunto anche lo spazio: nel 2001, Pizza Hut ha consegnato una pizza all’astronauta russo Yuri Usachov, pagando un milione di dollari per questa missione. Generalmente, gli astronauti consumano cibi a lunga conservazione, e per evitare problemi in microgravità, si usano alimenti che non si sgretolano. La “pizza spaziale” ha una base simile a un taco, spalmata di pomodoro, per evitare briciole. La NASA, che vieta collaborazioni commerciali, ha sviluppato una stampante 3D capace di preparare pizze per gli astronauti. Questo dispositivo crea la pizza strato per strato, utilizzando salse e ingredienti in polvere miscelati con acqua, pronti in soli 70 secondi. In sostituzione della mozzarella si usa una salsa di formaggio, mentre al posto del pomodoro si impiega ketchup. L’ingegnere Anjan Contractor ha progettato questa tecnologia per permettere anche agli astronauti di godersi una pizza nello spazio.

La passione degli italiani per la pizza è così radicata che in quattro famiglie su dieci si prepara in casa, magari ricorrendo all’uso di farine speciali o di ingredienti gourmet. È quanto emerge da un’indagine “Coldiretti-Ixe” diffusa in occasione della Giornata internazionale della pizza che si celebra oggi, 17 gennaio. Un simbolo dell’Italia a tavola conosciuto in tutto il mondo, per un fatturato globale in costante crescita, tanto da aver raggiunto nel 2024 il valore record di circa 160 miliardi di euro, secondo un’elaborazione Coldiretti su dati Vpa Research.

World Pizza Day 2025

La preparazione fai da te risponde peraltro alle nuove tendenze di mercato verso le pizze gourmet e artigianali che sta influenzando i comportamenti d’acquisto, con i consumatori che preferiscono sapori unici e ingredienti di alta qualità. Un esempio è l’impiego di farine di grani antichi salvati dall’estinzione grazie al lavoro degli agricoltori che li coltivano anche nelle province lariane, ma anche l’aggiunta di prodotti a Denominazione di origine o a chilometro zero, da aggiungere a salsa di pomodoro e mozzarella. La pizza in casa risolve, peraltro, anche il problema dell’originalità degli ingredienti in un’Italia dove quasi due pizze su tre servite sono preparate con prodotti provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori, come mozzarella lituana, concentrato di pomodoro cinese, olio tunisino o farina da grano ungherese.

La passione per la pizza, nata a Napoli, è comunque ormai un fenomeno globale, con gli Stati Uniti che detengono il primato dei consumatori, con 13 chili pro capite all’anno, mentre in Europa sono gli italiani a guidare la classifica, con 7,8 chili annui. Seguono gli spagnoli con 4,3 chili, i francesi e i tedeschi con 4,2, i britannici con 4, i belgi con 3,8, i portoghesi con 3,6 e gli austriaci, che con 3,3 chili annui, chiudono la classifica. Non a caso, nel dicembre 2017, l’“Arte dei Pizzaiuoli napoletani” è stata inserita nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco, riconoscendo così il legame profondo tra questa tradizione e la cultura italiana.

Tesei Edoardo

Foto di kyung jin Kim da Pixabay

Foto di StockSnap da Pixabay