Teatro Lugano: il dialogo immaginario tra Liliana Segre e Primo Levi ne “Il grande nulla”



Lo spettacolo che debutta a Lugano ha una mise-en-scene evocativa che intreccia biografie, sogni e il profondo legame con l’umanità spezzata.
In occasione dell’ottantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento, il giovane regista Romeo Gasparini prende libero spunto da un’inedita corrispondenza tra la Senatrice Liliana Segre e lo scrittore Primo Levi portando in scena le conseguenze del Dopoguerra e i suoi contemporanei dubbi sul ruolo dei giovani davanti a un mondo tutto da ricostruire. Tra memoria e speranza “Il grande nulla. O quel che ci spetta” è uno spettacolo intenso, poetico e surreale che sarà rappresentato tre volte sul palco del Teatro Foce, martedì 28 gennaio alle 20.30 e mercoledì 29 alle 18. e 20.30.
Gasparini dà vita a un dialogo immaginario tra la Segre e Primo Levi, esplorando il peso del passato e i dubbi sul futuro immaginando il loro scambio epistolare come un dialogo avvenuto nel viaggio di ritorno in Italia, tragitto che di fatto intrapresero a sole poche settimane di distanza da appena adolescenti.
“Liliana, cara amica mia: per noi non c’è niente da fare, siamo tutti sommersi da quello che ci è successo e non c’è spranza per nessuno.” Con queste parole Primo Levi stroncò un breve ed inedito scambio epistolare iniziato da Liliana dopo la pubblicazione de “I sommersi e i salvati” (1986). L’esperienza del lager aveva chiaramente avuto sui due sopravvissuti un effetto diametralmente opposto, maturando nell’uno un colto pessimismo e nell’altra un’infaticabile speranza. “Il grande nulla” esplora lo scontro di questi ideali, ripercorrendo episodicamente, attraverso la metafora del sogno, alcuni tratti della biografia della Senatrice nella fase più delicata della sua adolescenza, ovvero il viaggio ritorno a casa dopo la guerra.
Lo spettacolo ha una mise-en-scene radicalmente evocativa, sviluppandosi secondo meccanismi del sogno ricorrente descritto da tanti sopravvissuti per cui, anche se tornati a casa, non hanno mai creduto di aver abbandonato veramente il lager. prendendo ispirazione dallo spaventoso immaginario marittimo prodotto da Primo Levi, che colpì Liliana a tal punto da scrivergli, la narrativa si sviluppa su un’isola nel mezzo di una distesa nera, costantemente minacciata da flutti e mostri marini. Su questa improvvisata zattera di Medusa, i personaggi del dramma si confrontano con la prospettiva di non riuscire mai ad essere liberi dal loro passato, prigionieri per sempre della loro interrotta giovinezza, nella pancia di un invisibile e morente leviatano.
Lo spettacolo debutta a Lugano, dopo un’anteprima giovani a Locarno, in occasione del Giorno della Memoria grazie al supporto della Città di Lugano, la Repubblica de Canton Ticino, ASI Ticino e UBP. Priduttore Studio MIRA e regista ringraziano la famiglia Segre, nella persona di Alberto Segre Belli Paci, per l’entusiasta benestare nell’aver permesso di portare in scena la storia della loro famiglia.

Il grande nulla
testo e regia Romeo Gasparini
con Anna Manella, Alberto Marcello, Matteo Banfi, Romeo Gasparini
scene Marina Basso
costumi Romeo Gasparini
produzione Studio MIRA
martedì 28 gennaio ore 20.30
mercoledì 29 gennaio ore 18 e 20.30
Teatro Foce Lugano
Via Foce 1
Prezzo Intero
CHF 25.-
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