18 anni dopo l’abbattimento della Ticosa: progetto pubblico-privato ancora fermo, opposizione all’attacco



Piovono critiche sull’operato del sindaco e dalla partnership con Acinque. Un anno fa la presentazione del piano con impianti fotovoltaici, verde e maxi parcheggio
Sono passati esattamente 18 anni dal giorno dell’abbattimento con tanto di fuochi d’artificio. Un lasso di tempo enorme che, all’atto pratico, non ha portato a nulla di concreto. L’area Ticosa resta la grande incompiuta di Como. E ad un anno dalla presentazione del progetto pubblico-privato (ACinque e comune di Como) la pratica non ha fatto grandi passi in avanti: progetto di riqualificazione da 27 milioni di euro con la trasformazione dell’area in un maxi parcheggio da quasi mille posti con spazi commerciali, verde e un impianto fotovoltaico. Dalla società, per ora, non arrivano aggiornamenti significativi mentre il sindaco Alessandro Rapinese ha assicurato che si sta procedendo e che il progetto sarà completato.

In queste ore sono le opposizioni in Comune a Como a farsi sentire. “E’ passato un anno e ora Rapinese non ha più fretta di fare i 1.000 posti – dice Vittorio Nessi, Svolta Civica – La verità è che a parte essersi inserito in progetti avviati dai suoi predecessori, per ora non ha fatto praticamente nulla di importante per il futuro della città”. “Si sa… se uno si sente Napoleone, la ritirata fa male. Rapinese, quasi un anno fa, annunciava con squilli di trombe il progetto, poi arenatosi, per il futuro dell’area della Ticosa. Un progetto che non abbiamo mai condiviso, sbagliato, limitato, senza prospettive di vero sviluppo: un bluff, che in ogni caso non ha visto la luce. E se la presentazione era stata tanto energica, la ritirata è almeno altrettanto imbarazzante. A nulla serve ordinare ai comaschi di pensare ad altro, come vorrebbe fare il sindaco. Dopo un anno, cosa resta ai cittadini? Solo l’aumento delle tariffe dei parcheggi” così Daniele Valsecchi – Segretario PD cittadino ed Alessandro Rossi, Segretario circolo PD Como Convalle