Esodo: un omaggio all’Istria e alla Memoria misconosciuta della gente di quella terra

Al teatro di Mariano l’incredibile storia di Rudi e dell’Istria tra bombe, zanzare, preti partigiani e Alida Valli, fino all’Esodo.
Si intitola “Esodo” lo spettacolo di sabato 1 febbraio a Mariano Comense ed è, ancora, uno spettacolo legato al Giorno della Memoria, si, perchè dobbiamo sempre ricordare l’orrore che la storia dell’umanità è stata capace di generare e anche perchè Memoria non è solo la Shoah, nel secondo conflitto mondiale e subito dopo l’orrore si è trasferito nella vicina Istria e a farne le spese sono stati diverse migliaia di italiani e, per questo, è stato istituito il Giorno del Ricordo il 10 febbraio di ogni anno, al fine di non dimenticare tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre.
“Esodo” è l’incredibile storia di Rudi e dell’Istria del dopoguerra ed è una parte del pentateuco “ESODO” di Diego Runco, vincitore del Concorso Nazionale di Drammaturgia Civile “Giuseppe Bertolucci”, che racconta in 5 spettacoli 5 migrazioni umane che prendono spunto dai primi 5 libri della Bibbia. Quello rappresentato al Teatro San Carlo di Mariano Comense è il secondo capitolo , e il suo protagonista è Rudi. Rudi non è mai emigrato, ma tanti ne ha visti partire, sul Toscana, il piroscafo che portava gli esuli in Italia. Rudi è un istriano di Pola, come il bambino di dieci anni cui decide di raccontare la sua storia. Una storia rocambolesca fatta di bombe, di zanzare, di barche e di Alida Valli.
A fare da cornice alla storia, due date simbolo: il 25 giugno 1991, giorno dell’Indipendenza della Croazia, e il 18 agosto 1946, giorno in cui una bomba sulla spiaggia di Vergarolla segna simbolicamente l’inizio dell’Esodo. Una bomba che uccide
più di sessanta persone, ma che non viene rivendicata da nessuno. Sono passati più di settant’anni e ancora non si conoscono i nomi dei colpevoli.

Diego Runco è istriano. Di quelli che hanno nel sangue nazionalità diverse, popoli diversi, diverse lingue. Se va un po’ indietro con la memoria, ne ricorda almeno quattro. La sua famiglia non ha partecipato all’esodo post-bellico, anzi in Istria è rimasta e, in parte, tuttora vive.
L’Istria è sempre stata una terra di confine, una zona in cui tracciare una separazione netta tra italiani, croati e sloveni è pressoché impossibile. Gli istriani sono stati, e sono tuttora, abituati ad accogliere piuttosto che a respingere, e gli stati a cui questa terra, negli anni, è appartenuta, hanno sempre cercato di far prevalere la propria nazionalità.
Oggi, se si viaggia dall’Italia verso la Croazia, subito oltre il confine c’è un cartello, un cartello che recita le parole “Istra – zemlja dobrih ljudi. Istria – terra di brava gente”. Di questa gente, e anche per questa gente, lo spettacolo vuole parlare.

produzione Aida / dramma italiano-hnk ivan pl. zajc
di Diego Runco, Chiara Boscaro, Marco di Stefano
con Diego Runco
drammaturgia Chiara Boscaro
regia Marco di Stefano
biglietti da 5 a 10 euro in vendita QUI
Teatro San Carlo
Mariano Comense,Via Emanuele D’Adda 17