Letti abbandonati all’ex S.Anna di via Napoleona, la replica dell’assessore Bertolaso contro i giornalisti

L’assessore al Welfare Guido Bertolaso, rispondendo oggi all’interrogazione del consigliere regionale comasco del Partito Democratico Angelo Orsenigo, ha definito ridicola la situazione che lo ha portato a rispondere al Consiglio Regionale attaccando, tanto per cambiare, la stampa ed il suo lavoro fatto. “Trovo che sia una presa di posizione grave e irrispettosa della stampa che svolge il suo lavoro e lo fa bene, scoperchiando quello di cui Regione non parla” afferma Angelo Orsenigo. L’assessore ha citato una sentenza del 2023 in merito a questi letti stoccati nei padiglioni dell’ex ospedale Sant’Anna di Como,in quanto non omologati. “Peccato che in assenza dell’inchiesta giornalistica de La Provincia i cittadini non avrebbero mai saputo di questa grave imperizia di Regione Lombardia…” afferma ancora il consigliere.

La sentenza ha previsto che questi letti avrebbero dovuto essere ritirarti dal fornitore indiano, ma dal 2023 a oggi non c’è stato nessun seguito. Infatti, ora questi letti che non appartengono più legalmente a Regione Lombardia pare ora verranno mandati in Ucraina, stato extra europeo, per essere utilizzati come presidi di emergenza. “Quindi non più a Gallarate?” domanda Orsenigo. “L’assessore Bertolaso, non senza arroganza e supponenza – aggiunge il consigliere –  ha sottolineato come Aria sia l’unico centro di  acquisti regionale. A questo punto viene da chiedersi con quali competenze vengano valutati i fornitori, come sia possibile commettere un acquisto di tale rilevanza senza aver la certezza dell’affidabilità di un fornitore che, come dichiarato dallo stesso assessore, si trova in India e quindi non facile da raggiungere per una contestazione”.

“Non ho nessuna intenzione di far cadere la vicenda e soprattutto vorrò capire meglio cosa ha in mente l’assessore Bertolaso per quanto riguarda l’utilizzo degli spazi del nostro S.Anna di via Napoleona, sempre più sottoutilizzato: da ospedale, a casa di comunità e ora finito ad essere un magazzino per gli scarti di Regione Lombardia” conclude Orsenigo.