Castelmarte, la discoteca chiusa dopo un esposto del Sindacato lavoratori spettacolo:”Abusivi mai…”

A una settimana dalla sua chiusura, i ringraziamenti alle forze dell’ordine del Presidente Filippo Regis per la celerità d’intervento:”Mi piacerebbe leggere altre notizie, ma non si può tollerare……”
È stato un esposto del Sindacato Italiano Lavoratori dello Spettacolo (Sils) a dare il via al blitz della scorsa settimana che ha portato alla chiusura del New Jimmy Club di Castelmarte, con la contestazione di numerose irregolarità. L’associazione di categoria maggiormente rappresentativa che accorpa i professionisti (Dj, Vocalist, PR e performer) del night-entertainment da sempre schierato nella diffusione della cultura della legalità nel settore del pubblico spettacolo, non è nuovo all’inoltro di esposti finalizzati a denunciare episodi di abusivismo e, anche in questo caso, sono emerse numerose irregolarità che vanno dalla mancanza di licenza al quasi totale inquadramento del personale, non solo artistico.
Il Presidente del SILS Filippo Regis ha ringraziato le Forze dell’Ordine, l’Ispettorato del Lavoro e gli Organi intervenuti per la celerità con la quale hanno dato seguito all’esposto:”Premesso che vorrei, in cuor mio, che ogni segnalazione che facciamo finisse nel modo diametralmente opposto all’interruzione dell’attività perchè quando leggiamo di provvedimenti così drastici il pensiero va immediatamente a tutti coloro resteranno senza la propria fonte di reddito, anche se irregolare, sicuramente importante nel bilancio famigliare di chi lavora di notte; sia che che lo faccia per passione o necessità, è anche vero, però, che l’abusivismo va combattuto senza se e senza ma proprio nel rispetto di chi lavora e opera secondo le regole e che spesso si trova a dover combattere con una concorrenza sleale fatta da improvvisati che poco o nulla hanno da perdere: l’intrattenimento e il pubblico spettacolo sono attività serie, fatte di professionisti seri, che investono tempo, denaro ed energie in un settore che è uscito massacrato dal periodo pandemico per essere stato quello maggiormente colpito dalle restrizioni e, contestualmente, lasciato privo di misure di sostegno adeguate e che faticosamente sta cercando di ricostruirsi un futuro. Mi piacerebbe leggere sempre di più notizie che parlano, ad ogni latitudine del Paese, di locali che hanno riaperto perchè hanno sanato le irregolarità assumendo il personale con contratti regolari ed in linea non solo del mercato ma, soprattutto, della dignità umana ancor prima che professionale”.
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