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Centrodestra in Provincia, passa la mozione contro il pedaggio sulla Milano-Meda:”Ingiusta per il territorio”

7 febbraio 2025 | 16:32
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Centrodestra in Provincia, passa la mozione contro il pedaggio sulla Milano-Meda:”Ingiusta per il territorio”

Nella seduta di ieri, il Consiglio Provinciale di Como ha discusso e approvato una mozione congiunta presentata dai gruppi consiliari “Democratici e Civici per la Provincia di Como” e “Centro Destra in Provincia” per esprimere la ferma contrarietà all’introduzione del pedaggio sulla tratta B2 della Milano-Meda. Questa iniziativa nasce dalla preoccupazione per le pesanti ricadute economiche e sociali che questa misura comporterebbe sui cittadini della provincia e sull’intero sistema viabilistico locale.

Le ragioni della contrarietà

Il progetto viabilistico finanziato da Regione Lombardia prevede la realizzazione delle tratte autostradali B2 e C del Sistema Viabilistico Pedemontano Lombardo. Tuttavia, la tratta B2, che si sovrappone all’attuale Superstrada SP 35 (Milano-Meda-Lentate), comporterà l’introduzione di un pedaggio su un’arteria attualmente gratuita e percorsa da circa 80.000 veicoli al giorno.

“Questa decisione rischia di trasformarsi in un pesante balzello per i pendolari comaschi,” afferma Claudio Ghislanzoni, capogruppo del Centrodestra in Provincia e consigliere provinciale di Fratelli d’Italia. “Oltre 135.000 residenti della nostra provincia, che ogni giorno utilizzano questa arteria per motivi lavorativi, vedranno aumentare i costi di trasporto fino a 120 euro mensili, senza alcuna alternativa valida in termini di trasporto pubblico.”

Impatto viabilistico e ambientale

Oltre all’aggravio economico, l’introduzione del pedaggio potrebbe causare uno spostamento massiccio del traffico verso altre arterie gratuite come la SS36 (Valassina) e la SP 32 Novedratese, già fortemente congestionate. Questo non solo allungherà i tempi di percorrenza, ma avrà anche un impatto ambientale significativo, con l’aumento delle emissioni inquinanti e dell’inquinamento acustico, oltre a un probabile incremento dell’incidentalità stradale.

“La mancanza di uno studio viabilistico aggiornato che valuti le conseguenze di questa misura è inaccettabile,” aggiunge Ghislanzoni. “Non possiamo permettere che decisioni di questa portata vengano prese senza una chiara comprensione delle loro ricadute sul territorio.”

Gli impegni richiesti dal Consiglio Provinciale

Con questa mozione, il Consiglio Provinciale di Como impegna il Presidente della Provincia a:

1. Richiedere l’eliminazione del pedaggio o l’attuazione di strategie di sconto a favore dei pendolari comaschi presso Regione Lombardia, in linea con quanto già deliberato dal Consiglio Regionale della Lombardia.
2. Acquisire uno studio viabilistico aggiornato che analizzi le ricadute del pedaggio sul traffico locale e intercomunale.
3. Includere la Provincia di Como tra i destinatari delle opere di mitigazione e delle compensazioni per i danni derivanti dalla realizzazione del progetto.
4. Partecipare attivamente ai tavoli di lavoro regionali, coinvolgendo i Comuni interessati e le istituzioni competenti.
5. Garantire finanziamenti per la riqualificazione della SP ex SS35 nel tratto tra Bovisio Masciago e Paderno Dugnano.
6. Trasmettere il presente atto a tutte le istituzioni competenti, inclusi i Comuni della Provincia di Como, Regione Lombardia, il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, i Consiglieri Regionali e i Parlamentari eletti nel territorio.

Una battaglia per il territorio

“Il nostro obiettivo è proteggere i cittadini della Provincia di Como da una decisione che penalizzerebbe ingiustamente chi ogni giorno si sposta per lavoro,” conclude Ghislanzoni. “Ci batteremo affinché questa misura venga rivista e affinché si trovi una soluzione che non gravi sulle tasche dei cittadini e non comprometta la viabilità del nostro territorio.”

I consiglieri provinciali del Centrodestra, Monica Colacicco, Francesco Cavadini, Giovanni Alberti, Umberto Cappelletti, Piera Antonella Mazza e Agostino Grisoni, sostengono compattamente questa posizione, ribadendo l’importanza di difendere gli interessi dei cittadini comaschi contro una misura che rischia di danneggiare pesantemente il territorio.

Nei mesi scorsi anche il Pd – con i suoi esponenti di spicco a livello provinciale e regionale – si era attivato per chiedere il no a questa proposta: raccolte migliaia di firme che sono già state depositate in Regione a Milano.