Christian Leotta riparte da Cantù con la tournèe delle “Sonate per pianoforte di Beethoven”

Il pianista comasco presenta un nuovo e più ampio catalogo delle Sonate per pianoforte del maestro di Bonn e le porta in tour sul Lago di Como. La tournée di concerti riparte il 14 febbraio a Cantù, presso la Sala Convegni Zampese, in Corso Unità d’Italia, 11
Il Maestro Christian Leotta, pianista comasco di fama internazionale, è pronto a ripartire con la seconda parte della tournèe dedicata alle Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven, una vera maratona di oltre 14 ore complessive di musica metà della quale proposta in sei concerti tra luglio e novembre 2024. Leotta ha eseguito 22 volte l’integrale delle Sonate in più parti del mondo, la prima volta in Canada a Montréal nel 2002, a Como in due occasioni, al Carducci e al Teatro Sociale, ottenendo, ovunque, grandissimo successo di pubblico e di critica.
Questa tournèe, però, è da considerare come una prima assoluta in quanto alle 32 note Sonate ne sono state aggiunte 7 non numerate che entrano nel catalogo beethoveniano dopo una ricerca di Leotta. In ogniuno dei concerti proposti a partire dal 14 febbraio, il Maestro includera alcune delle nuove Sonate.
Insieme alla straordinaria musica di Beethoven e alla bravura di Leotta, anche il territorio torna protagonista di un evento unico. Come nella prima parte le location dei recital varieranno ogni volta, da Cantù il 14 febbraio, si passa ad Albavilla il 28, in marzo concerto a Nesso in aprile a Torno, il mese di maggio si chiuderà la tournèe con il recital del 2 a Limido Comasco e del 22 a Mariano Comense.
Intanto il 2025 è iniziato per Leotta nel migliore dei modi, con RAI 5 che ha trasmesso per la quinta volta il film del suo recital con ultime tre Sonate per pianoforte Op. 109, 110 e 111 di Beethoven. In attesa di una imminente tournée in America Latina (nell’ambito della quale completerà l’esecuzione dei 5 Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven per il prestigioso Ciclo Sinfonico della “Sociedad Filarmonica de Lima”), il pianista lariano , affrontando un repertorio con cui si sono cimentati solo un numero ristretto di grandi star del pianismo, ma senza presentare se non in casi sporadici il ciclo nella sua interezza. Leotta, invece, lo ha già fatto decine di volte. Ma ora il grande interprete propone questo capitolo fondamentale del repertorio del genio di Bonn con una novità assoluta, destinata a fare epoca sia da un punto di vista della storia del pianoforte, sia filologico.
La seconda parte dello straordinario e inedito viaggio musicale, dopo il grande successo del recital inaugurale del tour nella Basilica di Sant’Abbondio a Como e delle successive tappe sul Lario e in Brianza, eventi che hanno visto la partecipazione di centinaia di spettatori che hanno calorosamente ringraziato il M° Leotta con standing ovation e diversi minuti di applausi, inizia venerdì 14 febbraio 2025, alle ore 18.30 a Cantù, nella Sala Convegni G. Zampese, in Corso Unità d’Italia, 11.
“Se è vero, come è vero, che la musica unisce e che la cooperazione rafforza ogni tipo di unione – afferma il Presidente della BCC di Cantù Angelo Porro – possiamo dire che la nostra BCC – Banca di Credito Cooperativo – sostenendo questo impegnativo progetto del Maestro Christian Leotta, realizza appieno uno degli scopi fissati dall’articolo 2 dello Statuto sociale, cioè “perseguire il miglioramento delle condizioni morali e culturali” delle Comunità nelle quali opera”. “È per Cantù una grande gioia e un profondo motivo di orgoglio accogliere nuovamente il Maestro Christian Leotta, artista che con il suo talento ha calcato i palcoscenici più prestigiosi del mondo – dice il Sindaco di Cantù Alice Galbiati in merito al concerto inaugurale della seconda parte della tournée – Questa serata ci offre un’opportunità davvero unica: ascoltare, oltre le celebri 32 Sonate di Beethoven, anche le sette Sonate non numerate, opere di rara esecuzione che ci permettono di scoprire un aspetto meno conosciuto del genio creativo di Beethoven. Un programma così completo rappresenta un’occasione irripetibile per avvicinarsi in modo più profondo alla visione di uno dei più grandi compositori della storia. Grazie al talento del Maestro Leotta, ci avventureremo in un viaggio profondo nell’animo umano. Le Sonate di Beethoven raccontano le ombre della disperazione e la gioia più luminosa, la resilienza di fronte alle avversità e l’aspirazione verso qualcosa di più alto. Rappresentano la perfezione formale trasformata in straordinaria capacità evocativa, un linguaggio che attraversa i secoli e parla di speranza, emozione e bellezza. Al Maestro Leotta va la nostra più sincera gratitudine per il contributo che offre alla cultura e alla nostra comunità. Auguro a tutti voi una serata ricca di emozioni, con la musica che ci unisce e ci ricorda quanto sia potente il linguaggio dell’arte”.
Ludwig van Beethoven è una delle icone universali della musica, simbolo insieme a pochi altri del genio assoluto. Sono oltre vent’anni che Leotta si cimenta praticamente con la totalità della sua monumentale e sconfinata opera per tastiera. Mai però prima d’ora un pianista aveva avuto l’idea di eseguire un ciclo dedicato all’integrale delle Sonate per pianoforte di Beethoven che includesse sia le Sonate pubblicate con un numero d’opera, sia le Sonate pubblicate senza un numero d’opera, sia le Sonate “postume”, sia le Sonatine. Il numero totale delle “Sonate” di Beethoven individuato da Leotta sale così dalle tradizionali 32 a 39 brani, di cui l’interprete propone anche una nuova catalogazione compilata seguendo il loro ordine cronologico di composizione. Il tutto in prima assoluta in un ciclo di 12 concerti, 6 nel 2024 e 6 nel 2025, che tocca diverse località del territorio lariano.
Assolutamente innovativo dal punto di vista musicologico, il progetto di Christian Leotta è originale anche nella sua dimensione territoriale. Presenta infatti in numerose località composizioni universalmente celebri e simboli del genio beethoveniano abbinate a sue opere di rarissimo ascolto, rendendo così per la prima volta accessibile in forma completa (i concerti sono tutti a ingresso gratuito), anche per un pubblico che non è solito frequentare le sale da concerto, uno dei corpus musicali più importanti e profondi di tutta la storia della musica: un evento culturale da fare invidia alle più importanti capitali internazionali della musica.
I Comuni che ospitano la “Parte II 2025” della tournée sono Albavilla, Cantù, Limido Comasco, Mariano Comense, Nesso e Torno.
In ogni concerto verrà eseguita da Christian Leotta almeno una delle sette Sonate non incluse nel tradizionale e noto catalogo delle “32”.
La tournée è organizzata dall’Associazione Melos con il sostegno della BCC di Cantù, il contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, il contributo e la collaborazione dei Comuni di Albavilla, Cantù, Limido Comasco, Mariano Comense, Nesso e Torno.

PROGRAMMA TOUR “PARTE II 2025”
Recital I
Venerdì 14 febbraio 2025, ore 18.30
Cantù, Sala G. Zampese, Corso Unità d’Italia, 11
Ingresso gratuito con prenotazione registrandosi al seguente link:
https://www.cracantu.it/questionari/default.asp?i_menuID=75506
Programma:
Sonata per pianoforte L 14 in Do maggiore (WoO 51 del catalogo Kinsky-Halm)
Sonata per pianoforte L 9 (ex n. 4) in Mi bemolle maggiore, Op. 7
Sonata per pianoforte L 4 in Fa maggiore (WoO 50 del catalogo Kinsky-Halm)
Sonata per pianoforte L 30 (ex n. 23) in Fa minore, Op. 57 “Appassionata”
Recital II
Venerdì 28 febbraio 2025, ore 18:30
Albavilla, Cine-Teatro della Rosa, Via Patrizi 6
Ingresso gratuito con prenotazione registrandosi al seguente link:
https://forms.gle/ZSXr3FoKaSLmhn7EA
Info e prenotazioni: 031/3354353
Programma:
Sonata per pianoforte L 22 (ex n. 15) in Re maggiore, Op. 28 “Pastorale”
Sonata per pianoforte L 31 (ex n. 24) in Fa diesis maggiore, Op. 78
Sonata per pianoforte L 2 in Fa minore (WoO 47 n. 2 del catalogo Kinsky-Halm)
Sonata per pianoforte L 27 (ex n. 21) in Do maggiore, Op. 53 “Waldstein”
Recital III
Sabato 22 marzo 2024, ore 21:00
Nesso, Salone Oratorio Parrocchiale, via Pietro Binda
Ingresso gratuito con prenotazione
Info e prenotazioni: info@comune.nesso.co.it
Programma:
Sonata per pianoforte L 6 (ex n. 2) in La maggiore, Op. 2 n. 2
Sonata per pianoforte L 16 (ex n. 9) in Mi maggiore, Op. 14 n. 1
Sonata per pianoforte L 3 in Re maggiore (WoO 47 n. 3 del catalogo Kinsky-Halm)
Sonata per pianoforte L 21 (ex n. 14) in Do diesis minore, Op. 27 n. 2 “Al chiaro di luna”
Recital IV
Sabato 12 aprile 2024, ore 21:00
Torno, Chiesa di S Giovanni, Via Vittorio Veneto 8
Ingresso gratuito senza prenotazione
Info: info@comune.torno.co.it, Tel. 328/1516345
Programma:
Sonata per pianoforte L 14 in Do maggiore (WoO 51 del catalogo Kinsky-Halm)
Sonata per pianoforte L 11 (ex n. 5) in Do minore, Op. 10 n. 1
Sonata per pianoforte L 20 (ex n. 13) in Mi maggiore, Op. 27 n. 1
Sonata per pianoforte L 34 (ex n. 27) in Mi minore, Op. 90
Sonata per pianoforte L 35 (ex n. 28) in La maggiore, Op. 101
Recital V
Venerdì 2 maggio 2025, ore 21:00
Limido Comasco, Chiesa di S. Abbondio
Ingresso gratuito con prenotazione
Info e prenotazioni: info@comune.limidocomasco.co.it
Programma:
Sonata per pianoforte L 8 (ex n. 20) in Sol maggiore, Op. 49 n. 2
Sonata per pianoforte L 23 (ex n. 16) in Sol maggiore, Op. 31 n. 1
Sonata per pianoforte L 18 (ex n. 11) in Si bemolle maggiore, Op. 22
Sonata per pianoforte L 33 (ex n. 26) in Mi bemolle maggiore, Op. 81a “Gli Addii”
Recital VI
Giovedì 22 maggio 2025, ore 21:00
Mariano Comense, Villa Sormani, Via Palestro 2
Ingresso gratuito con prenotazione
Info e prenotazioni: tel. 031/757268 – Email: manifestazioni@comune.mariano-comense.co.it
Programma:
Sonata per pianoforte L 14 in Do maggiore (WoO 51 del catalogo Kinsky-Halm)
Sonata per pianoforte L 19 (ex n. 12) in La bemolle maggiore, Op. 26
Sonata per pianoforte 12 (ex n. 6) in Fa maggiore, Op. 10 n. 2
Sonata per pianoforte L 24 (ex n. 17) in Re minore, Op. 31 n. 2 “La Tempesta”
IL PRIMO CONCERTO
Cantù, venerdì 14 febbraio 2025, ore 18.30
Sala G. Zampese, Via G. Carcano 13
Ingresso gratuito registrandosi al seguente link:
https://www.cracantu.it/questionari/default.asp?i_menuID=75506
Programma:
Sonata per pianoforte L 14 in Do maggiore (WoO 51 del catalogo Kinsky-Halm)
Titolo edizione originale: “Sonate pour le Pianoforte”
Sonata per pianoforte L 9 (ex n. 4) in Mi bemolle maggiore, Op. 7
Titolo edizione originale: “Grande Sonate pour le Clavecin ou Piano-Forte”
Intervallo
Sonata per pianoforte L 4 in Fa maggiore (WoO 50 del catalogo Kinsky-Halm)
Titolo edizione originale: “Sonatensatz und Allegretto”
Sonata per pianoforte L 30 (ex n. 23) in Fa minore, op. 57 “Appassionata”
Titolo edizione originale: “LIVme Sonate composé pour le Pianoforte”
LA PAROLA AL MAESTRO
Sonata per pianoforte in Do maggiore L 14 (WoO 51), “Sonate pour le Pianoforte”
Pubblicata postuma nel 1830 con il titolo di “Sonate pour le Pianoforte” dall’editore Dunst di Francoforte sul Meno, questa Sonata in due tempi rappresenta certamente l’opera di Beethoven concepita in tale forma che più a torto è stata esclusa dal catalogo “ufficiale” delle Sonate per pianoforte, venendo così “dimenticata”, ingiustamente, anche dagli interpreti beethoveniani più coscienti. Se infatti ciascuna delle 32 Sonate costituisce un “unicum” a sé, rappresentando oltre che un opera d’arte nuova e mai ripetitiva di soluzioni precedentemente utilizzate anche un’occasione per sperimentare nuove possibilità formali ed espressive, la Sonata in Do maggiore L 14 è certamente quell’opera dove Beethoven ha utilizzato più che in qualsiasi altra Sonata per pianoforte l’arpeggio come suo elemento strutturale principale, riproponendo tale scelta compositiva anche nel secondo movimento di questo incantevole brano. Come avvenuto per la Sonata L 4 (WoO 50), anche in questo caso il manoscritto non riporta alcun titolo; non vi è tuttavia alcun dubbio che si tratti di una Sonata a tutti gli effetti. Dedicata ad Eleonore von Breuning, moglie dell’amico fraterno Gerhard Wegeler (a sua volta dedicatario della Sonata L 4, WoO 50), si ritiene che quest’opera possa essere stata in origine concepita per orfica, anziché per pianoforte. In una lettera del 23 dicembre del 1827 (quindi dopo la morte di Beethoven) Gerhard Wegeler scriveva ad Anton Schindler di “due piccoli pezzi per orfica che Beethoven ha composto per mia moglie”, riferendosi a questa Sonata. L’orfica era uno strumento a tastiera di modeste dimensioni, una sorta di pianoforte portatile, la cui tastiera aveva un’estensione massima di sole quattro ottave. L’utilizzo di numerosi arpeggi in entrambe le mani di estensione limitata all’ottava o poco più quale elemento strutturale ed espressivo principale di questa Sonata, contribuirebbe a mio avviso a validare tale ipotesi, non potendo l’orfica contare né sulla potenza di suono (le dinamiche principali utilizzate sono qui infatti il “piano” e il “pianissimo”), né su un’ampia estensione della tastiera. Il primo tempo, un Allegro, apre questa Sonata con una serie di arpeggi che si alternano in moto contrario in entrambe le mani, introdotti da trilli alla mano destra, creando un’atmosfera di tranquillità, successivamente ritrovata anche nel secondo tema, anch’esso costruito su di una figura melodica alla mano sinistra riconducibile ancora una volta ad un arpeggio. Ma il vero centro espressivo della Sonata è sicuramente lo splendido Adagio che segue, fra i movimenti più belli di tutte le Sonate per pianoforte di Beethoven. Ad un primo tema melodico marcato “dolce”, segue un misterioso e teso secondo tema in tonalità minore, che presenta nuovamente una serie di arpeggi alla mano destra, elemento strutturale ed espressivo principale di tutta la Sonata, riproposto nuovamente nella successiva “codetta” che ci condurrà alla ripresa del tema principale di questo splendido movimento per troppo tempo dimenticato.
Sonata per pianoforte L 9 (ex n. 4) in Mi bemolle maggiore, Op. 7, “Grande Sonate pour le Clavecin ou Piano-Forte”
Scritta a cavallo fra il 1796 e il 1797, la Sonata Op. 7 è la prima “Grande Sonata” del catalogo beethoveniano, cui faranno seguito altre sei Sonate che verranno pubblicate con tale appellativo: la Sonata Op. 13, la Sonata Op. 22, la Sonata Op. 26, la Sonata Op. 28, la Sonata Op. 53 e la Sonata Op. 106. Per dimensioni seconda soltanto alla monumentale “Hammerklavier”, l’Op. 7 rappresenta un ulteriore passo avanti rispetto alle precedenti Sonate dell’Op. 2 (senza contare, naturalmente, anche la Sonata L 4 WoO 50 “Sonatensatz und Allegretto”, la Sonata L 8, ex n. 20, Op. 49 n. 2 e le tre Sonate L 1, L 2 ed L3 WoO 47, che la precedono). Il primo movimento, un “Allegro molto e con brio” dal carattere solare, è molto ambizioso da un punto di vista esecutivo. Scritto seguendo il classico schema della forma-sonata, presenta una “coda” conclusiva molto sviluppata. L’ampiezza dell’esposizione è compensata da uno sviluppo di dimensioni più contenute. Notevoli le nuove soluzioni timbriche e pianistiche qui sperimentate per la prima da Beethoven, grazie all’utilizzo di rapidi passaggi di ottave spezzate, di ottave legate da eseguire in “pianissimo”, di rapidissime scale e di ampi salti. Il secondo movimento, uno splendido “Largo, con gran espressione” è scritto in forma ternaria “A-B-A” e presenta straordinari contrasti dinamici (dal “pianissimo” al “fortissimo”), come pure di tocco (dal “legato” allo “staccato”). Fantastica la coda conclusiva. Il terzo movimento è marcato “Allegro” e, anche se non esplicitamente scritto, è naturalmente un “Minuetto” con relativo “Trio”. La scrittura polifonica del Minuetto è in contrasto con quella del Trio, assai virtuosistica a condotta essenzialmente a due voci. Il successivo “Rondo” reca l’indicazione agogica di “Poco Allegretto e grazioso”. Il tema principale, assai amabile, è in forte contrasto con la sezione centrale del movimento, in tonalità minore con ampi passaggi virtuosisti di arpeggi e accordi staccati in fortissimo. Una coda conclusiva, che fonde mirabilmente il tema principale del Rondo con la contrastante sezione centrale, concluderà in punta di piedi in “pianissimo” questa straordinaria Sonata, senza dubbio fra le opere più importanti di tutto il catalogo beethoveniano.
Seconda Parte:
Sonata per pianoforte in Fa maggiore l 4 (WoO 50) “Sonatensatz und Allegretto”
Composta fra il 1790 e il 1792, questa incantevole Sonata rappresenta una delle ultime composizioni di Beethoven scritte a Bonn prima della sua partenza per Vienna, avvenuta nel 1792, città nella quale rimase tutta la vita. Assieme alla Sonata WoO 51, si tratta di una delle due uniche Sonate “postume” di Beethoven; sono presenti due differenti edizioni originali: una dell’editore Henle a Monaco di Baviera e a Duisburg del 1950 (recante il titolo di “Sonatensatz und Allegretto”) e una dell’editore Pelikan di Zurigo del 1949 (pubblicata sempre con tale titolo). Il manoscritto non reca né un titolo che ne specifichi la forma, né l’autografo di Beethoven; tuttavia, non è mai stato sollevato alcun dubbio sulla sua autenticità; l’opera è certamente riconducibile al ben noto schema della forma-sonata. La Sonata L 4 è dedicata a uno dei migliori amici del compositore, il medico Franz Gerhard Wegeler, marito di Eleonore von Breuning, conosciuta anch’essa da Beethoven sin dall’infanzia. Quest’opera rappresenta una vera e propria “miniatura” della forma-sonata, sintetizzando mirabilmente in poche misure tutti i suoi elementi formali essenziali. Con una durata complessiva inferiore ai tre minuti, si tratta in assoluto della più breve delle 39 Sonate. Interessante notare che la quasi totalità del primo tempo rechi le diteggiature originali dello stesso Beethoven (nessun’altra Sonata riporterà una diteggiatura così completa). L’opera non era evidentemente destinata alla pubblicazione, ma costituiva un omaggio personale all’amico fraterno Wegeler. Mi piace immaginare questa Sonata come una conversazione intima fra amici “paritetici”, venendo così a conoscere un Beethoven più disteso e spensierato che nella maggior parte delle sue composizioni. Il primo movimento (non recante alcuna indicazione agogica) apre amabilmente con un tema melodico e solare, accompagnato da un semplicissimo “basso albertino” alla mano sinistra. Il secondo tempo, un Allegretto di sole ventisei misure, differentemente dal primo tempo mostra alla mano destra una scrittura polifonica a due voci mantenuta dall’inizio sino alla fine, confermando il clima dolce e melodico del precedente movimento. Contrariamente alla Sonata Op. 49 n. 2, ritengo che la genesi di questa Sonata non sia stata di natura espressamente pedagogica: trovare il giusto equilibrio fra le due voci della mano destra nel secondo tempo, è infatti tecnicamente impresa tutt’altro che semplice.
Sonata per pianoforte L 30 (ex n. 23) in Fa minore, Op. 57 “Appassionata”
Scritta fra il 1804 e la prima metà del 1806, la Sonata Op. 57 rappresenta assieme alla Quinta Sinfonia l’archetipo dello stile eroico di Beethoven. Il titolo “Appassionata”, con il quale tutti identificano l’Op. 57, non è di Beethoven, essendole stato conferito dall’editore Cranz solo nel 1838 (quindi ben undici anni dopo la morte del compositore), ed è peraltro apparso su una versione per pianoforte a quattro mani dell’opera. L’Op. 57 è stata per molto tempo la Sonata preferita di Beethoven. Il primo movimento, dal carattere tragico più che appassionato, è un “Allegro assai” scritto nel non comune tempo di dodici ottavi. Il primo tema, misterioso e in “pianissimo” è presto sconvolto da una serie di accordi in fortissimo, che irrompono su tutta la tastiera. È la prima volta che Beethoven prescrive contrasti così straordinari nelle sue Sonate in modo così ravvicinato, raggiungendo una potenza drammatica ed espressiva mai viste prima d’ora. L’esposizione è così sviluppata che Beethoven non ne prevede la consueta ripetizione, passando direttamente allo sviluppo, anch’esso di ampie proporzioni e di straordinaria potenza drammatica. La successiva ripresa ci condurrà a una coda marcata “Più Allegro”, che dopo una serie di accordi alternati fra le due mani in fortissimo farà dissolvere questo straordinario movimento in un accordo di sole tre note marcato “più che pianissimo” (ppp) un’indicazione dinamica di rarissimo utilizzo nelle Sonate per pianoforte di Beethoven. Il secondo movimento ci porta dalla tonalità d’impianto della Sonata di Fa minore a un luminoso Re bemolle maggiore. Si tratta di un “Andante con moto” scritto in forma di tema con variazioni, anche se non vi è alcuna menzione di ciò sullo spartito. L’indicazione iniziale di “piano e dolce” ci conduce immediatamente in un atmosfera di grande tranquillità e tenerezza, in grande contrasto con la tragicità del primo tempo. Ognuna delle variazioni presenta il tema in un registro superiore ed è più rapida da un punto di vista ritmico della precedente. L’ultima di esse ci riconduce al registro e al ritmo iniziali. Tutto ciò è presto interrotto bruscamente da un accordo di settimana diminuita, ripetuto eccezionalmente per ben dodici volte e in fortissimo, che apre improvvisamente l’ultimo movimento, un “Allegro ma non troppo” nella tonalità d’impianto della Sonata di Fa minore. Si tratta in massima parte di uno straordinario moto perpetuo, di grande potenza espressiva, che ci riporterà nell’atmosfera tragica del primo movimento. Scritto in forma-sonata con elementi di Rondò, Beethoven ne prescrive per la prima volta la ripetizione dello sviluppo e della ripresa, senza richiederne quella dell’esposizione. Un’ampia coda, marcata “Presto” concluderà questa magnifica opera, considerata da tutti come uno dei massimi capolavori di tutta la storia della musica.Christian Leotta