Riorganizzazione del pronto soccorso del Sant’Anna: telecamere, pulsante anti-violenti e Oss all’ingresso
14 febbraio 2025 | 16:25




Da qualche giorno in funzione il collegamento diretto con la sala operativa della Questura. E poi l’operatrice che al triage spiega tempi e cure a chi entra ed ai familiari.
Da qualche giorno è in vigore la riorganizzazione del pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo: lo scopo è fornire sicurezza al personale sanitario in servizio giorno e notte (in particolare), ma anche dare maggiore vicinanza ai pazienti ed ai loro familiari che spesso li accompagnano. Insomma, un cambiamento nel segno di sicurezza e trasparenza. Non solo le telecamere installate (e che riprendono quello che avviene in sala di attesa e locali limitrofi), ma anche il pulsante rosso anti-aggressioni che è già stato attivato: linea diretta con la centrale operativa della Questura per un allertamento veloce in caso di situazioni critiche. E purtroppo qui aggressioni – fisiche e verbali – e inteperanze dei pazienti sono all’ordine del giorno.

Ma da inizio settimana al pronto soccorso è stata introdotta una figura dedicata alla 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 e alla 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 tra l’ospedale, il paziente e i familiari. La direzione aziendale delle professioni sanitarie e socio sanitarie (Dapss) ha individuato e formato alcuni operatori sociosanitari (OSS) che presteranno servizio a partire da oggi per sette giorni alla settimana, dalle ore 7 alle 21.
“𝘓’𝘢𝘵𝘵𝘦𝘴𝘢 𝘦̀ 𝘶𝘯 𝘱𝘦𝘳𝘪𝘰𝘥𝘰 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘦̀ 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘨𝘦𝘴𝘵𝘪𝘳𝘭𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘰𝘥𝘰 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘳𝘦. 𝘚𝘦 𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘷𝘦𝘯𝘨𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘶𝘭 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘢𝘻𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘪 𝘢𝘧𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘢 𝘮𝘦𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘦 𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘷𝘢𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘱𝘢𝘻𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘶𝘳𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘭’𝘢𝘵𝘵𝘦𝘴𝘢 𝘩𝘢 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪𝘵𝘢̀, 𝘥𝘢𝘭 𝘤𝘢𝘳𝘪𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘵𝘦𝘭𝘦𝘧𝘰𝘯𝘰 𝘢𝘭 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘪 𝘧𝘢𝘮𝘪𝘭𝘪𝘢𝘳𝘪. 𝘈 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘦 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪𝘵𝘢̀ 𝘪 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘤𝘪 𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘪𝘯𝘧𝘦𝘳𝘮𝘪𝘦𝘳𝘪 𝘪𝘮𝘱𝘦𝘨𝘯𝘢𝘵𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘷𝘪𝘴𝘪𝘵𝘦 𝘦 𝘯𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘦𝘳𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘤𝘦𝘳𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘦. 𝘈𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪𝘵𝘢̀ 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘤𝘶𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘦𝘥 𝘦̀ 𝘥𝘰𝘷𝘦𝘳𝘰𝘴𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘧𝘢𝘮𝘪𝘭𝘪𝘢𝘳𝘪 𝘦 𝘱𝘢𝘻𝘪𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘢𝘯𝘰 𝘢𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘱𝘶𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘳𝘪𝘧𝘦𝘳𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘢𝘧𝘧𝘪𝘥𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘦 𝘳𝘢𝘴𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘢𝘯𝘵𝘦”, osserva la dirigente della Dapss di Asst Lariana Manuela Soncin.
I primi riscontri dei pazienti sono decisamente positivi anche se ogni suggerimento è ancora utile per poter migliorare il servizio. Comunque un passo in avanti significativo rispetto ai mesi scorsi: la figura dell’Oss in triage (zona accoglienza per i codici non gravi ovviamente) non ha evitato tensioni e proteste per i tempi di attesa, ma ora i pazienti ed i loro accompagnatori possono avere un riferimento diretto, cosa che non avveniva in precedenza.
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