“Aspettando Parolario” con la sincerità della scrittura raccontata da Gianfranco Brevetto

Secondo appuntamento della rassegna invernale di Parolario, dopo le “Ragazze di convitto” di Yvonne Pesenti, giovedì 20 febbraio alle 18 presso la Libreria Feltrinelli di via Cesare Cantù 17 a Como sarà la volta di una storia legata alla parola, quella del filologo Facundo.
A scriverne Gianfranco Brevetto, giornalista laureato in sociologia che, con questo libro, descrive alcuni momenti della vita del protagonista mentre “si scontra con l’assurdo che lo circonda, un mondo apparentemente pieno di norme che non sono più in grado di regolare una realtà sempre più artificiosa, complessa e lontana da quello che siamo o che, legittimamente, vorremmo essere”.
La trama si svolge intorno a un saggio sul “provvisorio” che il protagonista, Facundo, uomo oramai in là con gli anni, redige durante le molte notti insonni, affidandosi esclusivamente a un dizionario elementare di etimologia. Le sue giornate, apparentemente monotone e fatte di poche cose essenziali, si riempiono, improvvisamente, della presenza di due donne. Maria, conosciuta tanti anni addietro e V., donna misteriosa che abita nell’appartamento sovrastante. Sullo sfondo di un intrigo dal sapore filosofico, e al termine di alcune vicissitudini di stampo surreale, Facundo decide di ribellarsi violentemente alle norme di un condominio che è divenuto a lui sempre più ostile.
“Lo scrivere – continua l’autore – tracciare segni sul foglio davanti a sé, diventa allora un’arma potente, solitaria e solidale, di costruzione e di decostruzione del senso”.
Scienza che studia l’origine e la struttura di una lingua, non è facile dare una definizione univoca di ciò che è la filologia, perché si tratta di una disciplina dai molteplici aspetti che ha assunto significati e scopi differenti presso i singoli studiosi, dall’antichità a oggi.
La postfazione del libro, a cura di Gianfranco Pecchinenda, analizza il senso della sincerità della scrittura presente in questo libro, la capacità di analisi e l’attitudine del protagonista nel “cercare il significato delle parole prima che possano essere interpretate da qualcuno:coloro che le ascoltano, le decodificano e le attribuiscono un senso. Impresa assurda, appunto, ai limiti del verosimile. Ciò non sembra tuttavia impedirgli di provarci, di confrontarsi con il vuoto che avvolge l’assenza di contenuto, un niente sempre in agguato prima e dopo la comparsa dell’Altro”.

La scrittura di Brevetto è caratterizzata da un approccio filosofico e introspettivo con un tocco di surrealismo, e indaga i temi dell’esperienza umana, come le dinamiche familiari, l’adolescenza e le relazioni sociali, attraverso una narrazione ricca di riflessioni e immaginazione.
Facundo è il nome lasciatomi in eredità da un mio avo che avrebbe voluto emigrare in Argentina. Era uno a cui piaceva guardare lontano e, per evitare ai posteri possibili problemi di integrazione, lasciò scritto, nel suo testamento, d’imporre questo nome a un nipote. Credo che il mio avo sapesse già, in cuor suo, che in Argentina non ci sarebbe mai arrivato. Decise comunque di lasciare, il nome in questione, come buon auspicio ai figli e ai nipoti. Chi si trovò in mano il lascito oneroso ha ben creduto di adeguarsi solo in parte, preferendo concedere, agli altri che sono seguiti in queste poche generazioni che mi distanziano da lui, l’onore. Mio padre volle, però, essere fedele al comune antenato: all’anagrafe mi registrò come Facundo. Ho scoperto, con gli anni, che Facundo significa colui che parla bene. E, per poter ricambiare la cortesia a chi mi ha preceduto, optai da subito per un piccolo irrispettoso tradimento: invece di misurarmi nel parlato, scrivo. Lo faccio da sempre.
Gianfranco Brevetto, giornalista laureato in sociologia, ha ricoperto incarichi per attività didattiche presso le università di Napoli e Pisa. Al suo attivo ha numerose pubblicazioni. È stato ideatore e curatore dei volumi Albert Camus. Mediterraneo e conoscenza (2003) e Georges Brassens. Una cattiva reputazione (2007). Ha tradotto dal francese: Maurice Halbwachs, I quadri sociali della memoria (1997), Pascal Bruckner, La tentazione dell’innocenza (2001), Emmanuel Bove, La Coalizione (2011) ed Emmanuel Bove, Il Presentimento (2012). Ha curato la prefazione del volume di P. Fisogni, Into the Void. The experience of emptiness between the Real and the Digital (2020). Dirige, dal 2016, la rivista “Exagere” (www.exagere.it).
L’appuntamento con Gianfranco Brevetto è giovedì 20 gennaio alle 18 presso la Libreria Feltrinelli in via Cesare Cantù 17 a Como, per la presentazione di Facundo(o del provvisorio), Oligo editore. Con l’autore dialogheranno la giornalista Vera Fisogni e la scrittrice Anna Danielon.
La rassegna “Aspettando Parolario” continuerà giovedì 27 febbraio ore 18 presso la Libreria Feltrinelli di Como con lo scrittore Raul Montanari che presenterà “L’amore non è un arrocco”, Baldini+Castoldi, in dialogo con Rachele Marchegiani, mentre mercoledì 5 marzo ore 18, sempre alla Feltrinelli, Emilio Magni presenterà “Il rapimento Cristina Mazzotti. Una buca, 5 centimetri d’aria”, Mursia, in dialogo con Mario Schiani
Eventi a ingresso libero
Sabrina Sigon