L’orrore degli anziani della Rsa di Dizzasco: mani sul volto per proteggersi, lasciati al freddo, picchiati ed umiliati
Il quadro che emerge è tremendo. Accuse circostanziate e precise per i sette fermati. Attesa per i loro interrogatori. Probabile anche la richiesta di risarcimento danno per una struttura apprezzata in tutto il territorio.
Il merito – per aver deciso di scoperchiare una quotidianità fatta di abusi, insulti, violenze sistematiche e crudeltà alla Rsa Sacro Cuore di Dizzasco – è di un ex dipendente. Che ad agosto scorso ha deciso di dire basta e di presentarsi dai carabinieri di Centro Valle Intelvi dove ha raccontato tutto: i maltrattamenti, le vessazioni, le sberle ripetute ai danni di anziani spesso a letto, in qualche caso malati: pugni sulle ginocchia e cuscini premuti sul volto le cose che avvenivano spesso tra i reparti. L’ex dipendente ha fornito un quadro orrendo ai militari. E loro hanno fatto il resto: il risultato dell’indagine è ancora più sconvolgente. Terribile.
Ieri la svolta con i sette arresti di coloro che – in questi mesi di verifiche (filmate e non) – sono risultati avere grandi responsabilità. I militari hanno documentato tutto: episodi ripetuti, responsabilità precise. Cinque di loro sono sospesi dall’incarico ed ai domiciliari, due in carcere. Attesa per gli interrogatori in queste ore. Il quadro accusatorio verso di loro, da quanto confermano i militari, è schiacciante, netto, impietoso. Inchiodati alle loro responsabilità.
Le immagini delle telecamere nascoste, infatti, hanno rivelato anche altro: spesso gli anziani, terrorizzati, si coprivano il viso con le mani al passaggio degli arrestati, temendo nuove violenze. Un orrore secondo i militari: alcuni degenti venivano lasciati al freddo, altri umiliati con insulti e derisioni. Ovviamente la svolta ha sorpreso anche i vertici della casa di riposo, la più grande del territorio con i suoi oltre 200 pazienti. Finora mai nessuna macchia, struttura conosciuta e stimata da molti. E per questo non è escluso – ma siamo nel campo delle ipotesi – che la Rsa di Dizzasco possa anche chiedere il risarciento del danno – oltre al quasi certo allontanamento dall’incarico – per i sette fermati dai militari. Il loro comportamento, inqualificabile, rischia di gettare ombre e dubbi su chi onestamente ha sempre svolto – e bene – il lavoro alle persone ricoverate.
GLI ARRESTATI
Due operatori sociosanitari (E.A. 44enne di Centro Valle Intelvi e F.B. 50enne di Corrido),accusati delle condotte più gravi, sono in carcere. Altri cinque dipendenti sono agli arresti domiciliari: G.B., 53 anni, di Argegno; P.G., 48 anni di Moltrasio; S.C., 44 anni di Schignano; M.F., 51 anni di Centro Valle Intelvi e F.F., 44 anni, di Dizzasco. Nessuno ha mai sospettato nulla all’esterno.