TSC Club, in concerto il trio Fandujo, con Quagliata e Biondini

25 febbraio 2025 | 09:30
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TSC Club, in concerto il trio Fandujo, con Quagliata e Biondini

Il 27 febbraio, il Trio Fandujo, con Paola Quagliata e Luciano Biondini, portano sul palcoscenico brani che ricordano il mare

Giovedì 27 febbraio, alle 20.30, nell’ambito del secondo appuntamento della nuova rassegna di concerti del Teatro Sociale di Como, TSC CLUB, a cui il pubblico assisterà in palcoscenico con la possibilità di sorseggiare un drink durante la performance, come un vero music club, ma all’interno della magica atmosfera di un teatro dell’800, è in programma Il mare unisce i paesi che separa, che vedrà protagonisti Paola Quagliata, Luciano Biondini e il Trio Fandujo. 

Il trio Fandujo, ensemble costituito da sax (Fruzsina Lázsló), chitarra (Pierpaolo Palazzo) e cajòn (Germán Montes de Oca) che negli anni si è specializzato nel repertorio balcanico, collabora dal 2021 con Paola Quagliata, cantante che ha fatto dell’eclettismo la sua forza. Quagliata ha portato nel gruppo la sua passione per la musica greca e turca, proponendo cosi con il loro personalissimo stile ispirato al jazz, al pop, al folk, brani originali e affascinanti musiche di tradizione sefardita, arbëreshë, del Sud Italia e di tutto il bacino del Mediterraneo.

Trio Fandujo, con Paola Quagliata e Luciano Biondini al Sociale per TSC Club

Quagliata e Fandujo si arricchiscono della fisarmonica di Luciano Biondini, musicista richiesto dai più grandi esponenti del jazz italiano perché in grado di inserirsi in contesti musicali eterogenei e per la sua grande passionalità ed abilità nel creare interplay con i suoi interlocutori. Il titolo dello spettacolo Il mare unisce i paesi che separa è stato ispirato dal verso di una lirica del poeta inglese Alexander Pope in quanto sembra racchiudere in sé tutte le tematiche care ai musicisti di questo progetto.

Trio Fandujo, con Paola Quagliata e Luciano Biondini al Sociale per TSC Club

Ritorna più volte il concetto del mare come separatore e riunificatore, che sovrintende agli allontanamenti e ai ricongiungimenti, che porta con sé i sospiri e i ricordi di chi ha dovuto lasciare la propria terra per le guerre o le invasioni ma che permette altresì di approdare a nuove spiagge e a nuove possibilità.

Quelli presentati sono brani che vanno dal XVI al XX secolo, ninna nanne, canzoni d’amore, talune struggenti, talaltre dal ritmo forsennato. Evocano profumi di spezie, visioni notturne di spiagge illuminate dalla luna, di navi, di lettere che arrivano da lontano, di feste e di danze, parlano delle radici di tutti noi e sono tutte reinterpretate con lo stile del gruppo ispirato al jazz, al folk, alla musica popolare e alle musiche del mondo.

Biglietti disponibili online oppure presso la biglietteria del Teatro