Per Mondovisioni all’Astra “Black Box Diaries”, sul caso di stupro che ha scosso l’opinione pubblica

Al cinema Astra una serata per comprendere meglio le sfide affrontate dalle vittime di violenza sessuale e l’importanza del coraggio individuale nel promuovere cambiamenti sociali significativi.
L’ultima inquadratura di Black Box Diaries— un documentario incisivo diretto dalla sua stessa protagonista, Shiori Itō— sembra, a prima vista, piuttosto ordinaria. È un semplice fotogramma di Itō circondata da altri giornalisti, che scrivono freneticamente durante una conferenza stampa a Tokyo, dove un personaggio pubblico è stato appena riconosciuto responsabile di cattiva condotta sessuale. Ma, come scena finale del documentario, questo ritratto ha un peso enorme. L’uomo che sta rilasciando la dichiarazione, Noriyuki Yamaguchi, di fatto accusa Itō di essere una bugiarda davanti ai suoi colleghi della stampa. Lei è la donna che è riuscita a citarlo in giudizio con successo, dopo quasi cinque anni trascorsi a cercare giustizia per la sua denuncia secondo cui Yamaguchi l’avrebbe violentata in una stanza d’albergo.
Black Box Diaries della giornalista Shiori Itō, affronta numerosi temi di grande rilevanza sociale, politica e culturale, questa sera. giovedì 6 marzo, al cinema Astra Como verranno affrontati, dopo la proiezione, con il collettivo giornalistico Fuori Fuoco, che ha scelto questo documentario per la rassegna “Mondovisioni all’Astra” in concomitanza con l’8 marzo Giornata Internazionale delle Donne. Appuntamento alle ore 20.45, tariffe abituali.
Black Box Diaries è uscito nel 2024. Il caso di Shiori Itō ha contribuito a far emergere il movimento #MeToo in Giappone, un paese tradizionalmente conservatore su questi temi. Il film è un’indagine personale sull’aggressione sessuale subita nel 2015 da parte di un influente collega, Noriyuki Yamaguchi, e la successiva lotta di Shiori per la giustizia in un sistema legale giapponese spesso criticato per le sue carenze nel trattare casi di violenza sessuale. Il documentario ha ricevuto ampi consensi a livello internazionale, è stato proiettato in oltre 50 festival cinematografici e ha ottenuto una nomination agli Oscar nella categoria Miglior Documentario. Tuttavia, nonostante il suo successo globale, il film non è ancora stato distribuito in Giappone, il che ha sollevato dibattiti sulla libertà di espressione e sulla necessità di affrontare temi delicati come la violenza sessuale nel paese.
Gran parte dei temi che Black Box Diaries solleva sono un messaggio di empowerment per le vittime di violenza sessuale e, in generale, per le donne in tutto il mondo: denuncia le lacune del sistema giuridico giapponese, ma anche di altri paesi, che rende difficile perseguire i crimini sessuali e ottenere condanne per stupro. Sottolinea la cultura del silenzio e della vergogna che circonda le vittime di violenza sessuale. Analizza il ruolo dei media giapponesi, spesso schierati dalla parte del potere e riluttanti a dare spazio alle accuse di violenza sessuale, specialmente quando coinvolgono figure influenti. Le campagne di diffamazione, minacce di morte e cyberbullismo di cui Itō è stata vittima sui social sia da parte di utenti anonimi che di personaggi pubblici. La resilienza e lotta per il cambiamento nel portare avanti la sua battaglia, nonostante gli ostacoli.
Il titolo, Black Box Diaries, si riferisce sia al diario personale di Itō, in cui documenta il suo percorso, sia alla metafora della “scatola nera” della giustizia giapponese, che nasconde e soffoca le voci delle vittime, ma richiama anche il concetto di blackout della memoria comune a molte donne che non riescono a ricordare chiaramente l’aggressione, suggerendo l’uso di sostanze per drogare le vittime. In definitiva, Black Box Diaries è un documentario che va oltre il racconto personale di Shiori Itō: è una denuncia contro un sistema che protegge i colpevoli e isola le vittime, ma anche un simbolo di resistenza e cambiamento.

In occasione della rassegna “Mondovisioni all’Astra”, organizzata in collaborazione con il collettivo giornalistico Fuori Fuoco, il documentario sarà proiettato con sottotitoli in italiano. Dopo la proiezione, interverranno Stefano Uboldi dell’associazione culturale giapponese Miciscirube e, in collegamento online, Roberta Cavaglià, giornalista di IrpiMedia, per approfondire le tematiche trattate nel film e discutere delle implicazioni sociali e legali della vicenda di Shiori Itō.
La partecipazione a questo evento rappresenta un’opportunità per comprendere meglio le sfide affrontate dalle vittime di violenza sessuale, non solo in Giappone, e l’importanza del coraggio individuale nel promuovere cambiamenti sociali significativi.