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Quel Milan-Como 0-2 con gli “scarpini” speciali di Hansi Muller: “gelati” Hateley, Wilkins e mister Liedholm

13 marzo 2025 | 18:42
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13 gennaio 1985: una partita che sarà ricordata come quella degli “scarpini anti-neve” suggeriti da Muller

Alla vigilia della partita di campionato Milan Como che si giocherà a San Siro sabato 15 marzo, ricordiamo un episodio leggendario accaduto tanti anni fa, e ancora oggi ricordato dai tifosi lariani più anziani.  Occorre tornare a quell’irreale 13 gennaio 1985 in cui si giocò un Milan-Como glaciale, in tutti i sensi.

Il Milan era quello degli inglesi Hateley e Wilkins, in panchina tornava Nils Liedholm dopo gli anni trionfali a Roma. Era il Milan pre-Berlusconi con la presidenza di Giussi Farina, retrocessa due volte in B, una società media della serie A  senza particolari ambizioni da primato. Il Como una neo promossa nella massima serie con alla guida Ottavio Bianchi, nonostante la promozione conquistata con Tarcisio Burgnich in panchina. Como e Milan rispettano più o meno fedelmente le consegne di inizio campionato: i lariani giocano un buon calcio e sono implacabili in casa dove non perdono mai e dove non prendono nemmeno gol, mentre i rossoneri veleggiano a metà classifica puntando alla qualificazione in Coppa Uefa che non sembra però così semplice da raggiungere.

Il 13 gennaio 1985 va in scena l’ultima giornata del girone d’andata e a San Siro si gioca Milan-Como, con un freddo pungente che sta attraversando tutta la Lombardia.

Il Como è reduce dal pareggio di Avellino e dallo 0-0 di due settimane prima in casa contro la capolista Verona (che quell’anno vincerà uno storico scudetto), mentre il Milan ha vinto in casa della Lazio in una partita rinviata di un giorno a causa della neve, proprio quella stessa neve che si sta per abbattere su Milano in quel 13 gennaio con temperature polari. Lo stadio milanese si presenta gelato, i calciatori si riscaldano le mani soffiandoci sopra nel pre partita, il pubblico si reca allo stadio con tutte le precauzioni possibili, dai cappotti pesanti ai cappelli, dalle sciarpe alle coperte in cui avvolgersi nelle due ore che passeranno a San Siro.

milan-como 1985

A dire il vero, il pubblico non è moltissimo, Milan-Como non è una sfida d’alta classifica e la giornata consiglia di starsene chiusi in casa al calduccio, ascoltando le partite alla radio prima di vederne i riflessi filmati a Novantesimo Minuto. La gara ha inizio e sin dal principio si intuisce che il Como ha qualcosa in più: gli azzurri corrono il doppio del Milan, fraseggiano a centrocampo ed arrivano facilmente al tiro, mentre i rossoneri sono fermi e giungono sempre secondi sul pallone, oltre a scivolare paurosamente su un campo che col passare del tempo si fa sempre più scivoloso perchè la temperatura si avvicina pericolosamente al di là dello zero e il ghiaccio rende l’erba insidiosissima. Nessuno fra i milanisti sta in piedi, al contrario di un Como che gioca come se fosse primavera inoltrata; al 26′, poi, una conclusione spettacolare al volo di Matteoli dal limite dell’area di rigore si insacca a fil di palo portando meritatamente in vantaggio gli uomini di Bianchi. Gianfranco Matteoli è il cervello della squadra lariana, è il regista che dirige il gioco, imposta le azioni e detta i tempi della compagine azzurra. Prima dell’intervallo, inoltre, il Como realizza anche il 2-0 grazie ad uno stacco da centravanti puro di Pasquale Bruno, che di mestiere fa il difensore. ma che è in libera uscita nell’attacco comasco approfittando dell’immobilismo della retroguardia milanista che si muove con cautela per non cadere. Milan-Como 0-2 al 45′.

Nel secondo tempo succede poco o nulla, il tempo peggiora, il Milan attacca a fatica e il Como si difende con ordine senza rischiare praticamente niente. Finisce così, col successo dei lariani a San Siro su un campo ormai completamente bianco e nella sorpresa generale; a fine gara, Ottavio Bianchi elogia i suoi ragazzi, dice che seppur giovani, si allenano con costanza e serietà. Il tecnico lariano dice pure che il ritmo è stata la caratteristica migliore del suo Como nella splendida giornata milanese che da fredda e gelida si è trasformata in caldissima. La Gazzetta dello Sport titola il giorno dopo: “Il Como dà lezione e boccia il Milan a San Siro”. In 40 minuti la squadra di Ottavio Bianchi aveva fatto l’impresa, sbancando il Meazza per la prima e unica volta nella sua storia.

milan-como 1985

Qualcuno, però, inizia a sospettare che dietro quel successo sorprendente ci sia dell’altro: il Milan cadeva e scivolava ad ogni azione, il Como correva e saltellava come se nulla fosse; com’è stato possibile? Nasce così, riguardando le immagini alla televisione, la leggenda secondo cui i lariani calzassero ai piedi scarpette magiche, dotate di tacchetti dalla miglior presa sul terreno e, chissà, magari irregolari. Il Como ha vinto a San Siro grazie alle scarpe miracolose, scriverà qualcuno sui giornali nella settimana che consacra gli azzurri ed il proprio allenatore; al campo di allenamento della squadra vengono spediti giornalisti e reporter, i calciatori lombardi un po’ se la ridono giocando sull’ipotesi miracolosa ed un po’ si infastidiscono perchè temono che la loro vittoria possa essere messa in discussione o ridimensionata.

Scarpini particolari? Matteoli spiegò chiaramente di cosa si trattava: “Nessuna magia, abbiamo usato una suola di gomma senza tacchetti d’alluminio. Sono delle normali scarpe da ginnastica, alcune hanno la suola zigrinata, altre hanno una cinquantina di piccoli tacchetti di gomma”. E concluse: “Ma ce le avevano anche Hateley, Wilkins e Di Bartolomei”. Ne venne fuori un caso mediatico. Nei giorni seguenti si scoprì che il Como, in vista della gara, aveva ordinato delle specifiche scarpe con le ventose direttamente dalla Germania, sfruttando lo sponsor di Hansi Muller, centrocampista tedesco arrivato sul lago in estate dall’Inter. Lo stesso aveva provato a fare il Milan, anche se con troppo ritardo per averle in tempo.

hansi muller

Negli anni comaschi Hansi Muller è stato grande amico di Ciaocomo che all’epoca si chiamava Como Radio City, insieme a Massimo Mascetti ha condotto la rubrica calcistica del lunedì dove quel Gianfranco Matteoli, autore del goal capolavoro al Milan, era ospite fisso.

video e immagini dal sito www.museodelcomo.it