Giardini a lago Como, cantiere fermo: resa dei conti con il Comune, verso la revoca dell’impresa per completare i lavori
Oggi la decisione sul futuro dell’opera. Probabile un intervento deciso del Comune per rimettere in moto i lavori. Il Pd all’attacco dell’assessore al verde Bodero Maccabeo
La giornata senza ritorno era oggi, 7 aprile. L’ha indicata il sindaco Rapinese he oggi ha confermato un provvedimento in arrivo – all’albo Pretorio del Comune a firma Antonio Ferro, uno dei dirigenti del Comune. Oggetto la possibile revoca – in attesa di una comunicazione ufficiale in queste ore – dell’azienda siciliana (di Favara) che si è aggiudicata l’appalto per i giardini a lago di Como. Azienda che, per la cronaca, il Comune aveva inizialmente estromesso per carenza di documentazione presentata, poi riammessa e vincitrice dell’appalto su decisione del Tar (“E noi non possiamo fare niente a fronte di un provvedimento simile se non prendere atto…..” precisa il sindaco).

Di fatto oggi la giornata decisiva per decidere che fare. Sindaco e dirigente si sono confrontati, Ferro ha chiamato anche i vertici dell’impresa. La decisione – oggi nessuno presente in cantiere – potrebbe essere quella della revoca con danni da pagare al Comune (la restituzione della somma già incassata). Ma la determina è attesa a ora all’Albo Pretorio.
Sopra la nostra presa diretta di oggi dal cantiere dei giardini: tutto fermo, Battery solo “accennata” e niente operai.
IL PD ALL’ATTACCO DELL’ASSESSORE. LA NOTA IN REDAZIONE
“I lavori sono ancora tristemente fermi, in una cartolina che, ovviamente, non rende giustizia alla nostra città – dichiarano il segretario del circolo PD di Como Convalle Alessandro Rossi e la capogruppo in Consiglio comunale Patrizia Lissi – L’ottantesimo anniversario della Liberazione è alle porte e il monumento alla Resistenza europea, voluto da Spallino, campeggia tristemente in mezzo al cantiere abbandonato. L’estate è alle porte e cittadini e turisti non potranno godersi una delle aree più belle di Como. E anche se il sindaco si sente Superman, fino ad ora sembra più un cosplay mal interpretato”.
“Da questa vicenda emerge chiaramente – aggiungono – l’incapacità dell’assessore competente – Chiara Bodero Maccabeo – nel valutare la situazione. Oltre che un fallimento dell’Amministrazione, che millanta di riuscire a tenere tutto nelle proprie mani, salvo poi dimostrare i propri evidenti limiti. È giunto il momento – concludono – che l’assessore si prenda le proprie responsabilità e dia le dimissioni”.
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