A Torno il nuovo recital della tournée di Christian Leotta

La tournée di 12 concerti delle 39 Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven continua con il IV Recital della “Parte II 2025”, sabato 12 aprile alle ore 21 a Torno nella chiesa di San Giovanni
Le magiche note della musica di Beethoven tornano a suonare sul Lago di Como grazie al talento del pianista di fama internazionale Christian Leotta, che prosegue la sua maratona prediletta – oltre 14 ore complessive di musica – dedicata alle Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven, ciclo che ha presentato per la prima volta in Canada a Montréal nel 2002, eseguendolo ad oggi per ben ventidue volte in quattro continenti con grandissimo successo di pubblico e di critica. Un evento straordinario, con una novità quest’anno destinata a fare epoca nella moderna musicologia beethoveniana e nella storia del pianoforte.
Ludwig van Beethoven è una delle icone universali della musica, simbolo insieme a pochi altri del genio assoluto. Sono oltre vent’anni che Leotta si cimenta pressoché con la totalità della sua monumentale e sconfinata opera per tastiera. Mai però prima d’ora un pianista aveva avuto l’idea di eseguire un ciclo dedicato all’integrale delle Sonate per pianoforte di Beethoven che includesse sia le Sonate pubblicate con un numero d’opera, sia le Sonate pubblicate senza un numero d’opera, sia le Sonate postume, sia le Sonatine. Il numero totale delle “Sonate” di Beethoven individuato da Leotta sale così dalle tradizionali 32 a 39 brani, di cui l’interprete propone anche una nuova catalogazione compilata seguendo il loro ordine cronologico di composizione. Il tutto in prima assoluta in un ciclo di 12 concerti, 6 nel 2024 e 6 nel 2025, che toccherà altrettanti Comuni del territorio lariano.
Dopo Cantù, Albavilla e Nesso, l’attesa quarta tappa della seconda parte di questo straordinario e inedito viaggio musicale sarà sabato 12 aprilealle 21nella Chiesa di San Giovanni a Torno in via Vittorio Veneto 8, dove aveva già avuto luogo con successo, uno dei recital della prima parte del tour lariano. Ingresso libero senza prenotazione, informazioni al numero di telefono 328.1516345, mail info@comune.torno.co.it.

Assolutamente innovativo dal punto di vista musicologico, il progetto di Christian Leotta presenta composizioni universalmente celebri e simboli del genio beethoveniano abbinate a opere di rarissimo ascolto, rendendo così, per la prima volta, accessibile in forma completa, uno dei corpus musicali più importanti e profondi di tutta la storia della musica. Un evento culturale da fare invidia alle più importanti capitali internazionali della musica e godibile anche da un pubblico che non è solito frequentare le sale da concerto. Il tour è originale anche nella sua dimensione territoriale con molti comuni nei quali il Maestro Leotta porta la bellezza della musica classica.
I Comuni che ospitano la “Parte II 2025” della tournée sono Albavilla, Cantù, Limido Comasco, Mariano Comense, Nesso e Torno. La tournée è organizzata dall’Associazione Melos con il sostegno della BCC di Cantù, il contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, il contributo e la collaborazione dei Comuni.
In ogni concerto della tournée verrà eseguita da Christian Leotta almeno una delle sette Sonate non incluse nel tradizionale e noto catalogo delle “32”.
IL QUARTO CONCERTO
Torno sabato 12 aprile ore 21
Chiesa di San Giovanni, via Vittorio Veneto 8
Ingresso gratuito, senza prenotazione.
Programma:
Prima parte:
Sonata per pianoforte L 11 (ex n. 5) in Do minore, op. 10 n. 1
Titolo edizione originale: “Trois Sonates pour le Clavecin ou Piano Forte”
Sonata per pianoforte L 3 (WoO 47 n. 3) in Re maggiore
Titolo edizione originale: “Drei Sonaten fürs Klavier”
Seconda parte:
Sonata per pianoforte L 34 (ex n. 27) in Mi minore, op. 90
Titolo edizione originale: “Sonate für das Piano-Forte”
Sonata per pianoforte L 35 (ex n. 28) in La maggiore, op. 101
Titolo edizione originale: Sonate pour le Piano Forte – Für das Hammerklavier”

Il Maestro Leotta introduce il concerto
La Sonata per pianoforte L 11 (ex n. 5) in Do minore, composta fra il 1795 e il 1798, è la prima del gruppo di tre Sonate che formano l’Opera 10. Come la Sonata Op. 13 “Patetica” e la Sonata Op. 111, è scritta nella tonalità assai cara a Beethoven di Do minore, fra tutte quella “tragica” per eccellenza. Il primo tempo, un “Allegro molto e con brio”, segue i canoni classici della “forma-sonata”, presentando un primo tema assai drammatico in contrasto con il secondo, più espressivo e melodico. Il secondo movimento è un “Adagio molto”, scritto nella tonalità luminosa di La bemolle maggiore. Si tratta di una splendida pagina che mostra un incantevole esempio del giovane Beethoven più lirico e cantabile. L’ultimo tempo, un “Finale” marcato “Prestissimo”, ci riporta nell’atmosfera drammatica del primo movimento, chiudendo questa Sonata con una mirabile “coda”, che fonde il primo e il secondo tema dell’ultimo movimento facendoli dissolvere in un misterioso e sorprendente “decrescendo” dinamico ed emotivo.
La Sonata per pianoforte L 3 in Re maggiore (WoO 47 n. 3 del catalogo Kinky-Halm), è l’ultima del trittico che compone le prime tre Sonate per pianoforte scritte da Beethoven fra i dodici e i tredici anni d’età, dimostrando già una straordinaria maturità e padronanza della scrittura, venendo pubblicate nel 1783 dall’editore Bossler di Spira. Il clima generale è di nuovo sereno dopo il carattere assai drammatico della precedente Sonata L 2 (WoO 47 n. 2). Il primo movimento è un “Allegro”, che presenta un’esposizione assai sviluppata (sono presenti addirittura tre temi e una coda!). Come nelle precedenti Sonate L 1 ed L 2, si nota una cura e una precisione straordinarie di Beethoven nella scelta delle articolazioni di ciascun passaggio in entrambe le mani. Virtualmente, troviamo prescrizioni dell’autore su come eseguire ogni nota (nelle successive Sonate dell’Op. 2, la scrittura beethoveniana diverrà molto più “fluida”, concentrandosi maggiormente sulla ricerca formale ed espressiva, dando meno risalto allo studio di tutte le possibili combinazioni di articolazioni utilizzabili). Il secondo movimento è un idilliaco “Menuetto”, scritto in forma di tema con sei variazioni. La Sonata si concluderà con “Allegro, ma non troppo” (denominato “Scherzando”), dal carattere solare e dalla scrittura brillante.
La Sonata per pianoforte L 34 (ex n. 27) in Mi minore Op. 90, è stata composta da Beethoven nel 1814, ed è una vera rarità nelle sale da concerto. E’ formata da soli due movimenti, fortemente contrastanti per carattere. Se il primo tempo, marcato “Con vivacità ma sempre con sentimento ed espressione”, fin dalle prime batture vuole esprimere tensione e drammaticità, tutto l’opposto è il secondo, marcato “Non tanto mosso e molto cantabile”, riconciliante, dove lo stesso compositore prescrive a più riprese un tono “dolce”, e anche il “teneramente”, indicazioni che ben delineano l’amabilità e distensione di questa pagina.
La Sonata per pianoforte L 35 (ex n. 28) in La maggiore Op. 101, composta fra il 1815 e il 1817, apre l’ultimo periodo creativo del genio di Bonn dedicato allo strumento prediletto, racchiudendo in sé un’infinita gamma di espressioni e sentimenti, potendosi a pieno titolo considerare quale una delle più importanti in assoluto fra le 39 Sonate per pianoforte. Il primo tempo, di grande espressività e profondità, è dominato da un tono cantabile. Il secondo tema non è qui, come spesso avviene nella forma-sonata, in antitesi con il primo, ma piuttosto una sua naturale evoluzione espressiva. Il secondo tempo, un “Vivace alla Marcia” dal carattere brillante, è fortemente in contrasto con la cantabilità espressiva del primo tempo. Nel successivo terzo tempo, un “Adagio, ma non troppo, con affetto”, Beethoven esplora sonorità inedite dello strumento, misteriose e sognanti. Inaspettatamente, riappare quindi come per incanto il primo tema del primo movimento, seguito da una lunga serie di trilli, che introducono il magnifico quarto tempo, un “Allegro” in forma-sonata con una straordinaria Fuga a quattro voci nello sviluppo, certamente da annoverare fra i movimenti più virtuosistici e brillanti di tutte le 39 Sonate per pianoforte.
I programmi dei concerti riportano sia la nuova numerazione delle 39 Sonate proposta da Christian Leotta (preceduta dalla lettera “L”, ovvero l’iniziale del suo cognome) sia, fra parentesi, quella precedente riferita al catalogo delle 32 Sonate, se in esso incluse.