fino al 31 agosto |
Cultura e spettacoli
/
Lago
/

“Elogio del Lago”, apre la mostra a Tremezzina

16 aprile 2025 | 08:00
Share0
“Elogio del Lago”, apre la mostra a Tremezzina

Dopo il Broletto, “Elogio del Lago” sarà al Museo del Paesaggio del Lago di Como dal 17 aprile al 31 agosto

Il Museo del Paesaggio del Lago di Como a Villa Mainona, Tremezzina ospiterà, a partire da giovedì 17 aprile, una raffinata mostra dal titolo Elogio del Lago. Viaggio alla riscoperta del Lario nella Collezione Bordoli Crivelli Visconti, in cui sarà presentata una selezione di stampe di autori italiani e stranieri, provenienti dalla collezione Bordoli Crivelli Visconti, che consentono di riscoprire il territorio del lago attraverso le immagini delle diverse località disposte lungo le sponde.

La mostra, curata da Francesco Trippini, è stata realizzata su iniziativa degli eredi per ricordare la figura di Giorgio Bordoli Crivelli Visconti, economista per formazione e dottore commercialista di professione, grande studioso di storia, iconografia e letteratura che, nell’arco della sua carriera, ha costruito un’estesa raccolta di stampe del Lario dal XVI al XIX secolo composta da oltre ottocento pezzi.

Dopo una prima esposizione al Broletto di Como, l’allestimento in Villa Mainona consente di dare ulteriore slancio alla mostra integrando il percorso di visita con le stampe della collezione permanente del museo esposte al piano superiore, anch’esse provenienti dalla collezione di Giorgio Bordoli Crivelli Visconti e generosamente concesse in comodato dagli eredi al Comune di Tremezzina.

Elogio del Lago è un racconto del territorio scritto dalle immagini realizzate dal vero da artisti che, nel corso del tempo, inizialmente spinti dalla ricerca del sublime e del pittoresco, si sono addentrati alla scoperta dei luoghi del territorio. Questi scorci, tradotti a stampa da abili incisori, rappresentano nel concreto il sottile legame tra l’intramontabile passato e l’effimero presente. Le incisioni, unico modo di diretta comunicazione visiva, nate per commissione, o per essere offerte sul mercato dell’arte, pubblicate singolarmente o per essere inserite in un testo dando riscontro alla descrizione del luogo, o ancora, singole raffigurazioni di un evento d’attualità, ai nostri occhi diventano imprescindibili testimonianze storiche custodi di preziose informazioni veicolate dalle immagini.
Partendo dalla città di Como, di cui vengono proposte le stampe più significative, lungo un arco temporale di quattro secoli, il viaggio continua seguendo le tappe della navigazione intrapresa dallo storico Paolo Giovio che percorse l’intero giro del lago nell’arco di sei giorni, accompagnato dall’amico Niccolò Boldoni, medico bellanese.
In questo itinerario, che si svolge in un periodo compreso tra la fine del XVI secolo e il XIX secolo, si può apprezzare l’evoluzione iconografica del territorio e cogliere le trasformazioni avvenute nel corso del tempo.
In un territorio come il Lago di Como così dinamicamente votato al turismo, queste opere accompagnano il pubblico in un viaggio esperienziale allo scopo di rafforzare o, nel caso delle giovani generazioni, creare, una coscienza paesaggistica che sia spunto per la riscoperta dell’autenticità dei luoghi e guida per le sfide future.

Elogio del Lago Peter Birmann

Fra gli autori italiani delle vedute si segnalano Girolamo Mantelli, artista attivo fra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo, di cui sono esposte due immagini dedicate al porto di Como e al Balbiano, Giuseppe Bisi, che fu docente di pittura di paesaggio all’Accademia di Brera, e Giuseppe Elena, pittore e incisore.
Particolarmente folta la schiera degli artisti stranieri che comprende i coniugi Carolina e Federico Lose, di origine tedesca e a lungo attivi in Lombardia, l’austriaco Joseph Rebell, lo svedese Carl Johan Billmark, gli svizzeri Johan Jakob Wetzel, Louis Cherbuin e Johan Jakob Falkeisen.
In mostra sono esposte anche diverse vedute delle località lungo la sponda orientale del lago realizzate da un altro artista svizzero, Johan Jakob Meyer, dopo l’apertura della strada militare che consentiva di raggiungere il Passo dello Spluga.

Nelle immagini si possono osservare scorci di diverse località (Como, Cernobbio, Urio, Ossuccio, Tremezzina, Menaggio, Gravedona, Domaso, Colico, Dervio, Bellano, Varenna, Mandello del Lario, Lecco, Malgrate, Bellagio, Nesso, Torno, Blevio) e alcune delle residenze affacciate lungo le sponde, come Villa Olmo a Como, Villa d’Este a Cernobbio, Villa Balbiano a Ossuccio, Villa del Balbianello a Lenno, Palazzo Gallio a Gravedona, Villa Melzi a Bellagio e Villa Pliniana a Torno.
Alcune vedute sono invece dedicate alle curiosità naturali come Fiume Latte e l’Orrido di Nesso, che rappresentavano una delle principali mete per i viaggiatori dell’epoca.
Il percorso lungo le sponde del Lario può proseguire con la visita alla collezione permanente del museo che comprende altre immagini del ramo occidentale da Como a Tremezzina e una sala interamente dedicata a Villa Carlotta.

Elogio del Lago Peter Birmann

La mostra, affiancata da un catalogo, curato da Francesco Trippini, pubblicato da Larim editore e disponibile presso il bookshop del museo, è compresa nel biglietto d’ingresso del museo (5 euro) e sarà visitabile fino al 31 agosto, dal giovedì alla domenica, negli orari di apertura 10-12 e 14-18.