Lunedì del Cinema: la prima parte della rassegna si chiude su “La stanza delle meraviglie”




La stanza delle meraviglie (Wonderstruck, 2017) è il settimo lungometraggio del regista di Los Angeles Todd Haynes e il 17 dicembre chiuderà la prima parte dei Lunedì del Cinema allo Spazio Gloria. Definito un “film-diorama”, è appagante e commovente, una specie di fiaba malinconica raccontata in modo delicato e raffinato. Il regista Todd Haynes è famoso per creare atmosfere particolari e per la sua capacità di trasmetterle. Tanto per citare due suoi film “Carol” del 2015, con Cate Blanchett e Mara Rooney, che è impregnato di un’atmosfera di grande sensualità, e “Lontano dal paradiso” del 2002, con la sua attrice-musa Julianne Moore,
Anche ne La stanza delle meraviglie c’è la Moore, qui veste i panni dell’attrice Lillian Mayhew, idolo dell’adolescente Rose, protagonista della storia come Ben, entrambi in viaggio verso New York. Ben e Rose: due infanzie in due epoche diverse, due fughe e due ricerche, due percorsi in apparenza paralleli, ma destinati a incrociarsi. Da un romanzo per ragazzi Todd Haynes trae un film che non si limita a riprodurre il senso di meraviglia della letteratura di settore, ma va oltre
1977, Minnesota. Il dodicenne Ben è preda di un incubo ricorrente in cui viene inseguito da un branco di lupi. Una notte, cercando tra gli oggetti della madre, trova il vecchio catalogo di una mostra newyorkese sulle origini dei musei: i cosiddetti gabinetti delle meraviglie. C’è anche un biglietto, dentro, con l’indicazione di una libreria. E poi c’è un fulmine, che entra dal cavo del telefono e cambia la vita di Ben. 1927, New Jersey. Rose è una ragazzina che vive sola con il padre, isolata per via della sua sordità. La anima una grande passione per un’attrice, una diva del muto, di cui colleziona ogni notizia. Ben e Rose, a distanza di tempo, compieranno lo stesso avventuroso viaggio attraverso New York, guidati dal comune bisogno di conoscere il loro posto nel mondo.

Tratto dall’omonima graphic novel di Brian Selznick, che firma anche la sceneggiatura, il film traduce la diversità letteraria tra pagine scritte e disegnate alternando il bianco e nero muto per le scene nel 1927 e il colore parlato per quelle nel 1977 che a un certo momento troveranno il modo di intrecciarsi. Intanto vale la pena sottolineare come questa apparente storia per bambini – ‘spielberghiana’ verrebbe da dire – non tradisca le ambizioni autoriali di Todd Haynes: anche qui si parla di amori infelici (e in parte impossibili), si ritrova la stessa maniacale precisione nelle ricostruzioni d’ambiente, la stessa ambizione di usare il passato per parlare del presente e di distruggere la piatta logica narrativa. Con in più un omaggio al cinema come abilità artigianale, capace di affascinare senza far ricorso alla tecnologia digitale, risposta nemmeno tanto mascherata a chi si ostina a pensare solo a un cinema fatto di effetti speciali. (Mereghetti)
Spazio Gloria via Varesina – Como
17 dicembre ore 21
LA STANZA DELLE MERAVIGLIE
di Todd Haynes
Interpreti: Oakes Fegley, Millicent Simmonds, Michelle Williams, Julianne Moore, Jaden Michael
Orso d’Oro alla 67ª edizione del Festival di Berlino
USA 2017
———————————————
Le proiezioni sono riservate ai soci ARCI
Spazio Gloria via Varesina, 72