Como

Operai morti a Moltrasio, lo choc dei sindacati: domani presidio all’esterno della Prefettura

Convocato subito un incontro per chiedere attenzione e rispetto delle norme. Le parole di Raffaele Erba e di Chiara Braga.

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Morti sul lavoro di oggi nel comasco (i due di Moltrasio ed anche quello del trattore a Sormano). La nota del sindacato Cgil, con il suo segretario Umberto Colombo, arrivata poco fa in redazione

 

L’attivo provinciale dei delegati della Cgil di Como è stato sconvolto dalla notizia dei due operai morti a Moltrasio. Immediatamente, di concerto con Cisl e Uil, è stato organizzato per domattina un presidio davanti alla Prefettura dalle 10 alle 12. «Sarà l’occasione per incontrare il prefetto e rimarcare quanto sia urgente e determinante intervenire sulla questione della sicurezza – commenta Umberto Colombo, segretario della Cgil lariana – tutti i giorni, siamo impegnati per la prevenzione: non si può morire mentre si lavora, serve un vero rispetto delle regole. Parti sociali e imprese agiscano insieme».

Durante l’assemblea, tenuta al cineteatro oratorio di Cernobbio, si sono trattati i temi della correlazione fra emergenza energetica e lavoro sul nostro territorio. Inoltre, è stata l’occasione per lanciare le assemblee territoriali nei luoghi di lavoro in previsione della manifestazione dell’8 ottobre, a un anno dall’assalto fascista alla sede nazionale della Cgil. Un’occasione per discutere e illustrare la piattaforma programmatica alla base della protesta.
Oltre a Colombo, sono intervenuti il professor Andrea Di Stefano (editorialista e collaboratore di Radio Popolare, Il Fatto Quotidiano e Micromega) e Alessandro Pagano, segretario generale della Cgil Lombardia.

«Si tratta di un periodo molto critico e, per certi versi, inedito – spiega il segretario provinciale della Cgil – l’innalzamento spropositato delle tariffe energetiche e l’eccessiva spinta inflazionistica sono motivo di preoccupazione anche nel Comasco. Stanno portando, inoltre, in superficie, il problema salariale: una questione che il nostro territorio, forse per la prima volta, deve affrontare». Attraverso le categorie stanno arrivando messaggi molto preoccupati: «Bobbiamo scongiurare da subito l’esplosione di problemi occupazionali – aggiunge Colombo – servono ammortizzatori sociali, così come nel periodo della pandemia. Inoltre, il nuovo governo dovrà tassare gli extra profitti e mettere un tetto alle bollette. La crisi non deve ricadere solo sulle spalle dei lavoratori».

 

LE ALTRE REAZIONI ARRIVATE IN REDAZIONE IN QUESTE ORE

Raffaele Erba (M5S Lombardia): “Esprimo la mia vicinanza ai familiari e agli amici delle vittime. Sul nostro territorio continuano a verificarsi con sempre più frequenza eventi tragici sui luoghi di lavoro, è inaccettabile. Una vera e propria emergenza e deve essere affrontata con decisione e risolutezza. Così come per la sanità, Regione Lombardia ha un ruolo chiave nella prevenzione e salute nei luoghi di lavoro, serve pertanto accelerare, quanto prima, sul principale strumento che abbiamo a disposizione per affrontare tale situazione: il Piano Regionale della Sicurezza sul Lavoro. Il Piano deve essere portato con urgenza in Commissione e in aula per poterlo discutere e licenziare. Non dobbiamo perdere ulteriore tempo perché ciò significherebbe pagare ancora un altissimo prezzo in termini di vite umane.”

 

“Aderisco convintamente all’appello lanciato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil a tutte le forze politiche affinché si agisca per fermare la continua strage dei morti sul lavoro. Le vittime e gli incidenti sul lavoro sono una piaga sociale che dobbiamo combattere con forza”. Lo dichiara la deputata comasca e candidata capolista alle elezioni politiche del 25 settembre prossimo, Chiara Braga, rispondendo all’appello formulato in questi giorni dalle forze sindacali.

“Non a caso – precisa Braga – ho iniziato questa campagna elettorale partendo proprio dal tema delle morti sui luoghi di lavoro, partecipando e scambiando brevi opinioni con Giusi Fasano, giornalista del Corriere della Sera presente alla ‘Fiera del libro di Como’ di fine agosto scorso, con “Ogni giorno 3. Ricordi di vite perdute sul lavoro”, un libro che racconta in modo toccante la storia di 21 persone morte sul lavoro, attraverso voci fuori campo. “Salute e sicurezza sul lavoro sono temi fondamentali che vedono il Partito Democratico fortemente impegnato, anche nel territorio lombardo dove la presenza di molte attività economiche deve coniugarsi con il massimo impegno nella difesa della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. In questi anni grazie al lavoro ministro Andrea Orlando si sono fatti importanti passi in avanti: è stato rafforzato l’organico dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, che nel giro di pochi mesi crescerà del 65%; dal 1 settembre hanno preso servizio 691 nuovi ispettori del lavoro e 401 funzionari amministrativi, per aumentare il numero dei controlli e verificare l’applicazione delle norme da parte di imprese e lavoratori. Ma i numeri ci dicono che ancora non basta. Dobbiamo fare ancora di più nella lotta al lavoro nero e sommerso, rafforzare i controlli e diffondere le misure e le buone pratiche che in questi anni abbiamo previsto per alcuni settori: penso alla battaglia, vinta, sul Durc di congruità sulla manodopoera in edilizia, condotta con i sindacati del settore, alle norme contro il subappalto selvaggio che abbiamo approvato nella legge appalti. Serve insistere nella piena applicazione della Legge sul caporalato, approvata in questa Legislatura, e rendere meno precario e meglio retribuito il lavoro, combattendo lo sfruttamento che colpisce soprattutto i lavoratori e le lavoratrici più vulnerabili.

“Per me e per il Partito Democratico – conclude Braga – questa della sicurezza sul lavoro è una priorità e un dovere nei confronti delle persone che ogni giorno escono di casa per andare a lavorare. Per vivere, non per morire”.

 

 

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