Il blitz

Un rave party illegale all’Alpe di Sala, la denuncia della Questura: mancate misure di sicurezza

Verbale anche al sindaco del comune del lago per le contestazioni amministrative del caso. I nominativi dei partecipanti non comunicato alla Questura.

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Un rave party illegale dietro la “facciata” di una manifestazione deniominata “enjoy the silence” che ha richiamato da tutto il nord Italia e anche dall’estero circa 220 persone all’Alpe di Sala ai primi di ottobre. Lo hanno accertato gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Como e militari in forza alla stazione Carabinieri di Tremezzina. Le modalità di organizzazione dell’evento sono state tali da essere ricondotte alla violazione penale di apertura abusiva di luoghi di pubblico trattenimento per cui è necessaria la licenza del Sindaco competente per territorio o, in alternativa, la presentazione di una S.C.I.A. specifica per tale tipologia di raduno, con il fine di assolvere agli obblighi imposti dall’art. 80 del T.U.L.P.S. per l’incolumità e la sicurezza dei partecipanti.

 

Il gestore del terreno che ha ospitato l’evento e la materiale organizzatrice hanno disatteso tali adempimenti, mettendo così a repentaglio la sicurezza di tutti gli intervenuti. Infatti, il carattere imprenditoriale che ha connotato le tre serate denominate “enjoy the silence”, con tanto di prevendita a prezzo maggiorato di 30 euro e annunci sui social per promuovere l’incontro, necessitavano dei titoli autorizzativi già sopra indicati. Inoltre, la presenza di “DJ” con tanto di postazione dedicata, la diffusione di musica ad alto volume, una moltitudine di persone intente a ballare per gran parte del tempo e una zona dedicata alle danze, sono tutti elementi tipici dei luoghi di pubblico trattenimento.

 

Oltre agli aspetti penali sin qui delineati, la Divisione Amministrativa e Sociale della Questura di Como ha inoltrato al Sindaco del comune di Sala Comacina idoneo verbale di accertamento per le contestazioni amministrative del caso. Infine, al solo titolare dell’agriturismo è stata contestata l’ulteriore violazione penale per aver offerto ospitalità nei locali e nei terreni nella sua disponibilità, ed anche in tende e roulotte, a persone i cui nominativi non sono stati trasmessi alla Questura di Como attraverso il portale digitale a ciò dedicato. Il responsabile non ha ottemperato a tale obbligo, né tantomeno poteva farlo non essendo in possesso delle previste credenziali per accedere al portale, poiché mai richieste.

 

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