Mail di protesta, telefonate, la piattaforma di messenger della redazione presa d’assalto da segnalazioni. Rabbia e proteste, indignazione e sconcerto in serata da parte dei nostri lettori dopo quello che è accaduto in serata sulle strade di Como. Hanno scritto in tanti, il sentimento è lo stesso: grande rabbia per essere rimasti bloccati a lungo per la partita. Dai 45 minuti in sù come minimo. Esasperazione oggettivamente difficile da non comprendere anche ad essere tifosi.
Strade completamente bloccate attorno alle 18 per aspettare i pullman (tre scortati tante auto e blindati della polizia) dei tifosi del Lecco diretti allo stadio Sinigaglia. Le code hanno raggiunto punte da record. Lunghissimo serpentone in viale Innocenzo (direzione stadio), ma anche in via Grandi e sulla Napoleona. Anche a Camerlata tutto bloccato attorno alle 18. Per non parlare della Statale per Lecco tra Lora e Lipomo e di tutte le altre strade della città. Praticaente l’intero sistema viabilitico di Como è andato in tilt forse perchè la chiusura è avvenuta con largo anticipo. Ma la decisione della Questura è stata quella di chiudere in anticipo per motivi di sicurezza. Del resto la sfida odierna – il derby di recupero di serie B tra Como e Lecco – era di quelle ad alto rischio scontri tra tifosi visto quello che è successo in passato. Per rimettere in moto la circolazione – pur se fortemente rallentata – si è dovuto aspettare le 18,30, pochi minuti prima del fischio d’inizio della gara al Sinigaglia.
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Stessa cosa poi quando la partita è terminata anche se il numero di auto in circolazione era inferiore a quello delle 18 (ripercussioni pesantissime anche per coloro che arrivavano dalla Svizzera ndr). La Tangenziale è stata nuovamente bloccata per qualche minuto – stavolta molto meno rispetto alle 18 – e dopo le 21 la circolazione è ripresa regolarmente. Il servizio d’ordine, imponente (140 agenti schierati), ha evitato scontri tra tifosi. Forse anche lo 0-0 sul campo ha poi contribuito a stemperare eventuali tensioni. Di fatto il deflusso dei supporters è stato tranquillo e senza alcuno screzio. Lecchesi accompagnati a Camerlata con i pullman e poi fatti salire sul treno. Alcuni di loro hanno ripreso le auto lasciate in zona Motorizzazione per il rientro a casa.
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