Da maggio a novembre Teatro in Mostra porta a Carimate un best of del repertorio
“Carimate a teatro” rassegna prodotta da Teatro in Mostra in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Carimate
A settembre “La spartizione”, protagoniste le tre sorelle Tettamanzi: Tarsilla, Fortunata e Camilla, vissute nel piccolo mondo di un paese (Luino), all’ombra di un padre padrone (Mansueto di nome ma non di fatto) e del prevosto, tutte casa e chiesa e piene dei timori. Tempo e muffa hanno steso su di loro una coltre di perbenismo claustrale e bigotto. Ma dopo tanti anni di vita uguale, anche la novità può diventare una forma di felicità. In questo caso la novità si chiama Emerenziano Paronzini, un uomo mediocre, un grigio burocrate armato però di uno scopo preciso: “Una sistemazione coniugale nella quale l’amore non avrebbe dovuto entrare neppure per caso”. L’arrivo di Paronzini dà il là ad un teatrino di vizi privati e pubbliche virtù ma nei piccoli centri, si sa, le voci corrono. Echi di Piero Chiara nella pittoresca cronaca di pettegolezzi paesani. Sabato 2 settembre ore 21 – Piazzetta del Torchio Carimate. Ingresso gratuito
a seguire
La rassegna “Carimate a teatro” si chiude in concomitanza con laGiornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Laura Negretti mette in scena il suo spettacolo più famoso che tocca il drammatico tema della violenza famigliare: “Barbablù 2.0” che per sottotitolo ha “I panni sporchi si lavano in famiglia”. Diversamente dalla canonica immagine truce di Barbablù l’uomo questa volta forse non ha una barba dai terribili riflessi blu anzi, sembra così dolce, tenero e premuroso. L’uomo ha una sola moglie; una moglie talmente tanto innamorata da non accorgersi che forse quei riflessi blu ci sono per davvero. L’uomo pensa che è una gran fatica avere tante mogli e che al giorno d’oggi è molto più comodo averne una sola e farle provare, subire, sopportare, penare e patire tutte le violenze possibili e immaginabili: dicono sette ma forse anche di più…La porta chiusa rimane, in “C’era una volta…” come adesso; perché l’orrore che si consuma all’interno delle mura domestiche e dietro una porta che troppo spesso resta serrata, è così terribile che poche donne trovano il coraggio di spalancarla. Venerdì 24 novembre ore 21 – Centro Colosseo – Montesolaro. Ingresso gratuito