EMILIO ALBERTI “ONDA SU ONDA”
Atelier “Casa Perla”, Viale Giuseppe Garibaldi 14 (Lungolago), Dongo (CO)
16 – 31 luglio 2016
Orari: da martedì a domenica – 10.00/12.30 – 16.00/19.30
Le onde di Emilio Alberti approdano sul Lario. Dopo l’ampia rassegna ospitata nelle sale di Palazzo Ducale di Revere presso Mantova, una selezione di opere trova spazio nella dimensione più raccolta dell’Atelier Casa Perla, su lungolago di Dongo, dove hanno modo di dialogare e confrontarsi con le vicine acque del lago. Alcuni quadri realizzati per l’occasione ne fanno esplicito riferimento per un doveroso omaggio alle acque di questo lago.
“Onda su onda”. Il senso dell’acqua… Un’idea di acqua declinata in infinite variazioni dove si alternano suggestioni e sollecitazioni. Moto perpetuo a volte tempesta inquietante a volte sciabordio calmo e rassicurante. Come un flusso di pensieri, riflessioni, racconti, esperienze in cui ognuna, come la molecola d’acqua, è collegata all’altra dando forma ad un insieme che fa perdere le tracce dei singoli componenti. Frammenti, dettagli che evocano un mondo: suggeriscono un racconto. Una goccia con i relativi spruzzi osservata con una lente e poi ingigantita su una tela. Si trasforma in qualcos’altro… un mare in tempesta. Un piccolo spruzzo diventa uno scroscio di pioggia, dando vita a uno spostamento percettivo che mette in dubbio la consapevolezza di chi guarda. L’ingrandimento del dettaglio ne dilata il senso producendo un effetto straniante.
Elemento primordiale, origine della vita e simbolo della vita stessa, l’acqua è la forza primigenia dalla quale tutto discende, prende forma e si evolve. Forza generatrice, potente, incontenibile, libera. Simbolo dell’energia che si rinnova. Racchiude in sé ogni immagine profonda, seduttiva, ipnotica. Sono dipinti realizzati con una tecnica del tutto personale: l’uso della lamina di allumini conferisce all’opera un’ accento dinamico. La rappresentazione è scarna e volutamente priva di dettagli descrittivi. Più importante è il gesto, l’immediatezza dell’azione che deve essere veloce, istintiva, per rendere efficacemente il fluttuare, lo scorrere, lo scrosciare dell’elemento liquido. Mare che riflette bagliori metallici, vortici impetuosi e gorgoglianti, bolle e spruzzi sottolineano uno stato di perenne e frenetica inquietudine. La luce ha un ruolo fondamentale, si fa materia con la luminescenza del metallo i cui riflessi cambiano col variare della luce e l’angolo visuale dello spettatore. Sono dipinti che non vanno osservati in posizione statica e frontale, il corpo deve seguire i movimenti dello sguardo, con spostamenti minimi o camminando per cogliere il variare dei riflessi e i guizzi della luce sulla superficie metallica. In questo modo la materia si fa viva, fluida, ondeggia in un alternarsi di luce e ombra, un gioco tra lucido e opaco in un continuo mutare. Stimoli percettivi e sollecitazioni sensoriali che si fanno evocazione, ricordo, suggestione.