Una battaglia tra spie e uomini senza scrupoli per il controllo della rete di intercettazione globale delle telecomunicazioni ideato da un’azienda americana.
Inizia con “In ascolto”, un avvincente thriller sulle guerre di spionaggio e sul controllo globale delle telecomunicazioni attraverso il sistema Echelon, il cineforum di divulgazione scientifica “Visioni” organizzato dall’Associazione G.Carducci. Domenica 9 febbraio alle ore 10 a Palazzo Carducci di viale Cavallotti a Como, i divulgatori Maristella Galeazzi e Andrea Pini, guideranno alla visione, e alla successiva discussione, del film di Giacomo Martelli che entra nel cuore di Echelon (non dimentichiamo che le parabole che si trovano in alto lago sono parte di quel sistema), soprannominato “Grande orecchio” è, da molti, paragonato al Grande Fratello di orwelliana memoria.
Nel film Echelon è un programma di sicurezza nazionale che si occupa di spionaggio su scala mondiale. È un sistema di controllo così potente, che arriva anche nella sfera privata. Francesca è una studentessa che per raggranellare qualche soldo, lavora in una galleria d’arte. Un giorno per strada trova una valigetta e da quel momento la sua vita non sarà più la stessa: perché sarà popolata di spie, traditori, personaggi senza scrupoli che puntano al controllo del mondo. L’unica difesa è mettersi in ascolto.
“In ascolto” è l’opera prima del trentenne milanese Giacomo Martelli che ha studiato alla London Film School. Sono rare, almeno negli ultimi anni, le incursioni dei registi italiani in argomenti e atmosfere di solito appannaggio del cinema americano e Martelli si è avventurato nel territorio dello spionaggio satellitare, del controllo telematico, delle intercettazioni informatiche, delle tecniche di sorveglianza militare utilizzate da privati e industriali che ha prodotto film interessanti, dall’ormai classico ‘La conversaziome’ di Coppola ai più recenti ‘Crimini invisibili’ di Wenders, ‘I signori della truffa’, ‘Nemico pubblico’. Ne è scaturito un film a metà strada tra il thriller fantapolitico, la spy story tecnologica, l’incubo kafkiano. (…) Con il sostegno di un buon cast internazionale e soprattutto di un’attrice duttile e intensa come Maya Sansa, Martelli racconta una storia d’altri tempi ma di inquietante attualità, riuscendo a comunicare l’allarmante scenario di una realtà nella quale qualsiasi ordinaria comunicazione fatta su Internet può essere schedata per sicurezza nazionale.” (Alberto Castellano, ‘Il Mattino‘)