Dal 21 gennaio al 5 febbraio al Broletto saranno esposte circa 45 opere che rappresentano la storia dei arbinieri dalle guerre di indipendenza ai giorni d’oggi.
Marco Monaldi, pittore impressionista originario di Ancona, dove è nato il 4 marzo 1949, da anni residente a Orsenigo. Le opere iniziali ritraggono principalmente soggetti floreali e paesaggi di impronta ottocentesca, scene romantiche alle quali ben si adatta la gamma cromatica da lui utilizzata. Esperimenta tutte le tecniche pittoriche – olio, acrilico, smalti – creando effetti particolari. Prosegue incessantemente la sua attività seguendo questo filone creativo fino al 1992, anno che lui stesso definisce “della svolta”. Si avvicina all’Arma dei Carabinieri e subisce il fascino delle divise. Ha l’intuizione di inserire personaggi in alta uniforme nelle scene di vita quotidiana da lui rappresentate, oppure li ritrae impegnati in storiche battaglie a cavallo. È l’inizio del suo successo. Apprezzato nell’ambiente, viene da tutti indicato come il “Pittore dell’Arma”. Non sono molti i pittori che si sono cimentati con questo particolare soggetto, il più famoso: Giovanni Fattori. Eppure il loro abbigliamento, con il pennacchio, la feluca e le bande rosse, è un cocktail visivo che automaticamente fa quadro. Partecipa ad innumerevoli rassegne, sempre più spesso viene invitato a manifestazioni ufficiali dell’Arma e ormai non si contano più le esposizioni personali che hanno varcato i confini regionali. Il suo nome figura in prestigiosi cataloghi d’arte contemporanea.
Le sue opere appaiono nelle collezioni private di importanti personaggi, appartenenti al mondo della politica nazionale, della finanza e dello spettacolo.