Lo spunto per il titolo della mostra Miniartexil ’32, Denudare feminas vestis (Denudare le donne vestendole), deriva da queste parole di Plinio il Vecchio estrapolate dalla sua monumentale opera Naturalis Historia, indicate e approfondite dal poeta e scrittore Vincenzo Guarracino.
L’edizione 2023 dell’unica mostra al mondo che promuove la ricerca nella fiber art (arte tessile) contemporanea è infatti dedicata e rientra nel programma delle Celebrazioni del Bimillenario della nascita di Plinio, pilastro comasco della cultura classica.
Come da tradizione, accanto ai minitessili (54 opere) realizzati da artisti provenienti da tutto il mondo ci saranno diverse opere di grandi dimensioni realizzate da artisti internazionali sia emergenti che affermati (Brankica Zilovic, Kato Kimiyasu, Medhat Shafik, Antonella De Nisco, Alessandro Lupi, Yari Miele, Donatella Simonetti, Anne von Freyburg).
L’ospite clou di Miniartextil sara l’artista zimbabwese Moffat Takadiwa, che, per la prima volta in Italia, esporrà tre opere. Le sue creazioni saranno successivamente alla 60esima Biennale di Venezia, nel Padiglione dello Zimbabwe.
Appartenente alla generazione di artisti dello Zimbabwe post-indipendenza, Takadiwa ha esposto in tutto il mondo. Le sue opere sono arazzi contemporanei creati con minuscoli pezzi di plastica trovati tra i rifiuti ad Harare, in una delle più grandi discariche del paese. Le sue opere, che riprendono i pattern tradizionali dei tessuti dello Zimbabwe, aprono un dialogo con temi quali l’identità culturale, l’indipendenza, la questione ambientale.