La galleria MAG di Como, e la galleria TOMO di Kyoto, presentano da giovedì 15 a sabato 31 marzo 2018, la mostra personale del Maestro giapponese Tomosuke Nakayama 中山智介 dal titolo MA (間) – L’immenso corpo del vuoto.
All’inaugurazione di giovedì 15 marzo alle ore 18:30 presso gli spazi della galleria MAG a Como in Via Vitani, 31, parteciperanno Tomosuke Nakayama e Tomoharu Aoyama direttamente dal Giappone.
Tomosuke Nakayama artista internazionale, caposcuola del genere MA (間), una delle correnti artistiche più strettamente legate alle fondamenta della cultura giapponese, ma espresse con il suo personale atteggiamento contemporaneo nello stile e rivolto al futuro nella tecnica.
Il MA (間) è un concetto estetico, filosofico e artistico usato frequentemente in Giappone, tanto da influenzare la vita quotidiana delle persone e affonda le sue radici nelle tre maggiori filosofie orientali, il Buddismo, il Taoismo e lo Scintoismo, il che lo colloca in un terreno difficile da definire con precisione. Il MA (間) ha come concetto predominante il vuoto, ma non visto attraverso la radice occidentale pari alla mancanza assoluta, ma invece come luogo centrale: «Una stanza immaginaria che si trova in una posizione indefinita tra il cielo e la terra, si dice sia il modo originario per rappresentare il concetto di MA (間). Immaginiamo simultaneamente sia l’incertezza spaziale che quella temporale: la stanza non è né in un luogo né nell’altro, è in uno spazio indescrivibile».
Nell’arte di Tomosuke Nakayama, ben rappresentata alla galleria MAG di Como con 37 opere dipinte con colori Vitrail (Pēbēo) su carta, il MA (間) quindi il vuoto è un elemento implicito, ma fondamentale perché egli lo vuole in qualche modo catturare e insediarci le forme sciolte che vede durante le sue lunghe meditazioni volte a creare il vuoto dentro di sé e la purificazione.
L’artista vuole ricreare l’immenso corpo del vuoto, pieno di “senso”, ritroviamo lo stesso valore spirituale anche in un’altra disciplina tipicamente orientale, la calligrafia; il segno diventa per lui, la rappresentazione visiva dell’unione tra l’essere umano e l’energia vitale che anima l’universo, egli dipinge non per trovare il bello, ma per realizzare nella pratica rappresentazione visiva, la profonda unione tra sé stesso e l’energia vitale che anima l’universo, tra il relativo e l’assoluto.