Con la recente donazione della collezione Luigi Meroni (1935 – 2015), il Museo d’arte Mendrisio si arricchisce di pregevoli opere di importanti autori lombardi e ticinesi del XX secolo e contemporanei. Il secondo Novecento, relativamente all’arte italiana, e in particolare delle regioni settentrionali, è senz’altro tra i più documentati settori delle collezioni del Museo. Ciò grazie soprattutto ai fondi Grigioni, Macconi, e ora Meroni e Bolzani.
Walter Schönenberger li definì “gli anni in cui tutto cambiò” (W. Schönenberger, Gli anni in cui tutto cambiò, in Attraverso il tempo. Opere dal Fondo Macconi: da Corot oltre Morlotti, cat. della mostra, Mendrisio, Museo d’arte, 2007), il principio di una nuova stagione. Il periodo degli anni Sessanta e Settanta è stato per il Ticino estremamente fecondo in fatto di rapporti con il mondo culturale italiano. Non solo televisione, radio e giornali si avvalevano di grandi firme della letteratura e della critica italiana (ricordiamo solo le fortune di un grande premio letterario quale il Premio Libera Stampa); anche nel campo delle arti visive si assisteva al fiorire di iniziative espositive (tra tutte, la mostra del 1966 a Villa Ciani Natura e Uomo, omaggio a Francesco Arcangeli) e all’affermarsi delle gallerie d’arte e di conseguenza di un consistente collezionismo locale. Un fenomeno senza precedenti che permise al panorama culturale ticinese di conoscere per oltre venti anni un vero e proprio periodo d’oro, di rinnovamento.
ORARI
mercoledì – domenica
14:00-18:00
lunedì e martedì chiuso (festivi aperto)
VISITE GUIDATE
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