Ripensare lo spazio pubblico – conferenza

Date Evento
Il 18 aprile
Dalle 17.45
Date Evento
Ingresso

Evento concluso

Ripensare lo spazio pubblico – conferenza

L’Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori della provincia di Como organizza un ciclo di conferenze dal titolo

Ripensare lo spazio pubblico. Esperienze, strategie e tattiche di rigenerazione urbana.

L’obiettivo è quello di proporre una riflessione sul significato della “dimensione pubblica” e sulle questioni teoriche-operative che interessano la cultura del progetto.

Martedì 18 aprile interverranno Pietro Carlo Pellegrini e Silvano Tagliagambe, con due interventi incentrati sullo spazio pubblico.
“Spazio corridoio. Spazio salotto. Spazio verde” – Pietro Carlo Pellegrini
“Lo spazio pubblico, il mito di Perseo e la strategia dello sguardo” – Silvano Tagliagambe

Pietro Carlo Pellegrini

Lo spazio pubblico può essere percepito sotto vari aspetti: culturale, storico, commerciale , spaziale, geografico,

funzionale e interpretato attraverso tutto quanto contribuisce ad attribuire significati e gerarchie alle varie parti della città.

Lo spazio collettivo della città ha un ruolo importante nella vita sociale della popolazione in quanto è un luogo di

incontro, di scambio, un confronto di idee ed esperienze a volte differenti che determina i distinti livelli civili che si

possono stabilire con il rapporto tra popolazione città e spazi pubblici. Il valore pubblico di uno spazio urbano è

rapportabile al numero di persone che lo frequentano, è legato alla centralità economica e all’attrattiva storica che lo

spazio della città esercita o ha esercitato nel passato. Altri fattori determinanti possono essere individuati anche nel

valore culturale che lo spazio assume, nella consuetudine e nell’abitudine che si sono sviluppate nella popolazione che

lo frequenta, nella posizione e nelle dimensioni del luogo.

Pietro Carlo Pellegrini, compie gli studi a Roma e Pescara dove si laurea in architettura nel 1983. Insegna nelle facoltà di architettura di Genova, Ferrara ed è

visiting professor a Delft e Venezia Attualmente è docente presso la Facoltà di Architettura – Ingegneria di Perugia e Pisa , è direttore del del master post universitario

“Masp – il progettodello spazio pubblico”e dal 2017 è Accademico di Merito dell’Accademia di Belle Arti – ABA “Pietro Vannucci.” Ha ricevuto molti premi , tra i quali il

Primo Premio internazionale ECOLA AWARD 2006 e due Menzioni di Onore per la Medaglia d’oro all’Architettura Italiana nel 2003 e nel 2015. Ha partecipato alla

Biennale di Venezia nel 2002 , 2004, 2010 e nel 2014 e alla Triennale di Oslo nel 2013. Tra i suoi lavori: il Museo della Cattedrale, Chiostro e Casa di Accoglienza per

Pellegrini nel Monastero di S. Gemma, Le Gemelle e l’Edificio Blu, il Museo Nazionale del Fumetto, a Lucca, il Museo Storico della Resistenza di S. Anna di

Stazzema, Il Memoriale Giuseppe Garibaldi a Caprera e il Recupero dell’Ex. Fornace di Riccione destinata a scuola media. I suoi lavori sono stati pubblicati in Italia

e all’estero e sul tema dello spazio pubblico ha curato i libri : Lo spazio pubblico in Italia 1990-1999 Firenze, 1999 Lo spazio pubblico in Spagna 1990-2000 – Lo

spazio pubblico in Italia 1998-2000 Alinea Editrice, Firenze, 2001 e Piazze e spazi pubblici – architetture 1990-2005 – Federico Motta Editore, Milano, 2005.

Lo spazio pubblico, il mito di Perseo e la strategia dello sguardo

Silvano Tagliagambe

Secondo Pavel Florenskij, di cui quest’anno ricorre l’80° anniversario della morte, “tutta la cultura può essere

interpretata come l’attività dell’organizzazione dello spazio”. Questa affermazione, che trova un’eco nell’idea di Peter

Sloterdijk, che “una premessa decisiva consiste nell’accettare che la storia dell’uomo debba essere compresa come il

dramma silenzioso del suo creare spazi”, ci impone di considerare lo spazio, quello pubblico in particolare, come una

categoria fondante, che contiene il codice originario della nostra appartenenza, da ricercarsi, oltre i dualismi tra mente e

natura, in una profonda unità sottostante tra corpo e mente, da una parte, e tra l’uomo e l’ambiente nel quale vive e

opera, dall’altra. Per inquadrare convenientemente questo tema occorre pertanto chiedersi che cosa si nasconda dietro

il concetto di “spazio pubblico”, quale sia il contenuto semantico di una categoria così complessa e comprensiva,

scavando fino alle radici profonde della nostra identità culturale, a partire dalla rilettura dei miti antichi, e affrontando

problemi epistemologici complessi, come quello della strategia dello sguardo e del rapporto tra percezione e

immaginazione.

Silvano Tagliagambe, professore emerito di Filosofia della Scienza, ha insegnato presso le università di Cagliari, Pisa, Roma “La Sapienza” e Sassari. Attualmente è membro

del Collegio dei docenti del Máster en Comunicación Social dell’Universidad Complutense de Madrid. È direttore delle collane “Filosofia della scienza” dell’Aracne editrice

e “Didattica del progetto” dell’editore Franco Angeli. Tra le sue oltre 280 pubblicazioni da segnalare: Lo spazio intermedio (Università Bocconi Editore, 2008, ed. spagnola El

espacio intermedio, Editorial Fragua, 2009); People and Space. New Forms of interaction in City Project (con G. Maciocco, Springer-Verlag, 2009); Pauli e Jung. Un

confronto su materia e psiche (con A. Malinconico), Raffaello Cortina, 2011; Il cielo incarnato. L’epistemologia del simbolo di Pavel Florenskij, Aracne, 2013; Jung e il

Libro Rosso. Il Sé come sacrificio dell’io (con A. Malinconico), Moretti&Vitali, 2014; La divergenza nella rivoluzione. Filosofia, scienza e teologia in Russia 81920-

1940), (con G. Rispoli), La Scuola, 2016; «Le città invisibili» di Calvino e la questione urbana oggi, ‘Scienze Regionali’, Italian Journal of Regional Science, n. 1, 2017,